Natale, dpcm in arrivo: in sei (massimo 8) al cenone

Natale, dpcm in arrivo: in sei (massimo 8) al cenone
di Raffaele Alliegro
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Martedì 24 Novembre 2020, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 15:37

In sei, massimo in otto, attorno al tavolo. Assieme ai soli parenti stretti. È attorno a queste ipotesi che si sta ragionando per disciplinare la cena di Natale e il veglione di Capodanno, nella consapevolezza che le regole non potranno essere imposte ma soltanto raccomandate. Regole che dovrebbero confluire in un nuovo Dpcm dopo il 3 dicembre, alla scadenza dell'ultimo Decreto del presidente del Consiglio.

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Secondo il capo tecnico dell'Oms, Maria Van Kerkhove, la decisione più saggia a Natale sarebbe quella di non fare né pranzi né cene in famiglia per contenere la diffusione del coronavirus: «La difficile decisione di non riunirsi in famiglia per le feste è la scommessa più sicura», ha detto.

Ma non si potrà impedire ai parenti più stretti di vedersi a Natale o di aspettare assieme il nuovo anno. Dunque saranno probabilmente consentiti i ricongiungimenti familiari tra parenti, a patto che siano parenti stretti, cioè genitori, figli, coniugi e partner conviventi. E si sta ipotizzando di vietare gli spostamenti tra Regioni per evitare ricongiungimenti familiari troppo allargati. Al momento, l'idea prevalente è quella di «raccomandare» la presenza di sei persone al massimo ai pranzi e alle cene delle feste. Ma è possibile che questo numero venga portato a otto, a patto che le dimensioni della casa consentano di mantenere un adeguato distanziamento. Resterà comunque il suggerimento di mettere la mascherina anche quando si ricevono visite in casa. Confidando nel buon senso degli italiani. E ricordando che molti contagi avvengono proprio in famiglia.

I rischi di un eccessivo allentamento delle restrizioni sono del resto troppo gravi per essere sottovalutati. «Sarà un Natale di emergenza, non c'è ombra di dubbio. È inutile che ci giriamo intorno: tra regali, baci e abbracci in situazioni con anziani di 80-85 anni basta un solo positivo e si rischia una strage», ha detto Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, escludendo categoricamente un Natale tradizionale in tempi di Covid. «Non riesco a pensare alla cena di Natale o al veglione di Capodanno. Capisco il desiderio di tornare alla normalità, ma cerchiamo di essere concreti: il virus circolerà ancora il 25 dicembre, non vanifichiamo gli sforzi». La formula con la quale saranno varate le misure non è stata ancora stabilita. Ma una delle ipotesi è che ci sia un Dpcm per il periodo dal 4 dicembre fino a ridosso di Natale e uno per le festività vere e proprie con l'indicazione, tra l'altro, del numero dei commensali. «Questo Natale - ha confermato il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa - dobbiamo sforzarci di essere il meno numerosi possibile» perché «più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente e maggiore è il rischio».

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