Draghi firma il Patto per Napoli: «Il Sud deve mantenere la centralità che merita». Investimento di 1,3 miliardi per i prossimi 20 anni

Draghi firma il Patto per Napoli: «Il Sud deve mantenere la centralità che merita». Investimento di 1,3 miliardi per i prossimi 20 anni
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Martedì 29 Marzo 2022, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 12:54

Firmato il Patto per Napoli: è un accordo tra il Governo e il Comune di Napoli che in base all'ultima Finanziaria prevede che lo Stato versi nelle casse comunali circa 1 miliardo e 300 milioni di euro spalmati in 20 anni. È stato siglato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e dal sindaco Gaetano Manfredi

«In questa sala magnifica - dove un tempo sedevano i re angioini e oggi si riunisce il consiglio comunale - è passata la storia di Napoli e di tutto il Mezzogiorno. Una storia che ha portato Napoli a essere nei secoli un punto di riferimento, non solo in Italia, ma in Europa e nel mondo. A Napoli fu istituita la prima cattedra di economia d'Europa, affidata a Antonio Genovesi. La sua tradizione intellettuale e artistica va da Benedetto Croce a Matilde Serao, da Eduardo De Filippo a Paolo Sorrentino», ha detto il premier durante la presentazione del patto per Napoli.

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«Dobbiamo saper investire su chi è stato lasciato ai margini della vita economica. Mi riferisco in particolare alle donne e ai giovani, le cui difficoltà a trovare un lavoro ben pagato sono allo stesso tempo una causa e una conseguenza dei ritardi di crescita del Mezzogiorno». Lo ha detto il premier Mario Draghi durante la presentazione del patto per Napoli. «Il nostro impegno è promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, e dare ai giovani l'opportunità di coltivare i loro sogni nella propria terra, se lo desiderano», ha aggiunto. «Nel 2020, il tasso di occupazione delle donne in età lavorativa era di appena 35,1% al Sud, a fronte del 62% nel Centro-Nord. Nel Mezzogiorno, il tasso di disoccupazione giovanile era del 35% - al Nord del 15% - ha ricordato -. L'assenza di opportunità ha portato a un'emigrazione massiccia: si stima che, tra il 2002 e il 2020, oltre un milione di persone abbia lasciato il Sud, di cui circa il 30% laureate».

«L'obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio».

Lo ha detto il premier Mario Draghi durante la presentazione del patto per Napoli. «Dobbiamo ammettere l'esistenza di una 'questione meridionalè, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l'Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese», ha aggiunto.

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«Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destina infatti circa il 40%, almeno al 40% delle sue risorse al Sud», ha spiegato. «Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio. Per far ripartire il processo di convergenza, fermo da quasi 50 anni, dobbiamo superare quegli ostacoli - finanziari, istituzionali, culturali - che hanno frenato Napoli e il Sud in questi decenni», ha aggiunto. «Il Pnrr migliora la connettività di Napoli e di tutto il Sud. Destiniamo 241 milioni di euro al Porto, di cui 150 milioni al prolungamento e al rafforzamento della diga Duca d'Aosta. Completiamo le tratte ferroviarie ad alta velocità Napoli-Bari e Salerno-Reggio Calabria. Riduciamo di 80 minuti il tempo di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria e di un'ora e mezza la tratta da Napoli a Bari. Impieghiamo 136 milioni nella zona economica speciale della Campania per migliorare l'efficienza di porti e aree industriali», ha proseguito.

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