Sicilia, Musumeci non si dimette: «Ma azzero la giunta. Non mollo, anzi raddoppio»

Musumeci, voci su dimissioni da governatore della Sicilia: si tenta la mediazione
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 21:38

«Azzero la giunta, faremo un esecutivo che dovrà portarci all'ultimo giorno. Parlerò con i rappresentanti dei partiti, chiederò di darmi una rosa di assessori, alcuni saranno confermati. Qualcuno ha scritto Musumeci si dimette e molla: ci vogliono ben altri ostacoli, non saranno alcuni atti di viltà politica a condizionare le mie scelte. Musumeci non lascia, raddoppia, rilancia, perché Musumeci sa di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza del popolo siciliano al di là dei partiti». Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, in diretta Fb.

Cosa è successo

Centrodestra in tilt Sicilia. Il voto per i grandi elettori del Capo del Stato manda in frantumi la coalizione, già sfaldata da tempo perché un pezzo non condivide la scelta del governatore Nello Musumeci di ricandidarsi.

Nonostante il faccia a faccia di due giorni fa con Gianfranco Miccichè proprio per evitare il baratro nella votazione di questo pomeriggio, il presidente della Regione è stato impallinato dai franchi tiratori della sua maggioranza. Non solo ha ottenuto 15 voti in meno del presidente dell'Ars, ma è arrivato alle spalle di Nunzio Di Paola del M5s, votato dalle opposizioni ma anche da pezzi del centrodestra. Uno sgarbo che Musumeci aveva messo in conto, ma non di questa portata. Tant'è che nell'incontro con Miccichè, riferiscono all'ANSA fonti vicine al governatore, Musumeci era stato perentorio: «Io non ci sto, sono pronto a dimettermi».

Musumeci, voci di dimissioni dopo la sfiducia

E quello che ipotizzava è andato persino oltre. Ha ricevuto appena 29 voti, Miccichè 44 e Di Paola addirittura 32, votato dai falchi del centrodestra. Un affronto che l'ha mandato su tutte le furie. «Basta, mi dimetto», ha detto a caldo agli assessori dopo averli riuniti nella stanza del governo di Palazzo dei Normanni, subito dopo il voto. A quel punto tra i deputati della maggioranza in frantumi è scoppiato il panico, mentre dalle opposizioni arrivavano le richieste di dimissioni. Il governatore avrebbe voluto comunicarle direttamente all'aula parlamentare. Ma con la complicità delle colombe del centrodestra che hanno tentato di mediare ed evitare il tracollo, Gianfranco Miccichè ha evitato la clamorosa debacle della maggioranza, rinviando la seduta alla prossima settimana.

E così il governatore, rimasto in aula per un'ora in attesa di potere parlare, alla fine ha lasciato l'Assemblea inferocito: «Non posso non prendere atto del voto espresso dall'aula e del suo significato politico, se qualche deputato, vile e pavido, si fosse illuso con la complicità del voto segreto, di avere fatto un dispetto alla mia persona, si dovrà ricredere. Perché il voto di questo pomeriggio per la gravità del contesto generale costituisce solo una offesa alle istituzioni regionali, a prescindere da chi le rappresenta». «Nella consapevolezza - avverte Musumeci - di avere ottenuto la fiducia del popolo siciliano, adotterò le decisioni che riterrò più giuste e le renderò note nelle prossime 24 ore».

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