In Europa costruiti già 1000 km tra barriere, muri e recinzioni anti migranti

In Europa costruiti già 1000 km tra barriere, muri e recinzioni anti migranti
di Franca Giansoldati
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Martedì 20 Novembre 2018, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 11:37

Roma - Ammonta a quasi 1000 chilometri - tra barriere, muri, recinzioni, barriere - la linea difensiva dell'Europa che ha paura dei migranti. Mille chilometri di separazioni e steccati che dalla fine degli anni Novanta sono stati costruiti in tutta Europa per sigillare i confini e impedire il transito delle persone che vorrebbero entrare nel continente. Mille chilometri di speranza sbriciolata e di paure rafforzate. Il Transnational Institute (TNI) - un organismo indipendente olandese, ha spiegato in un report che si tratta dell'equivalente di sei muri di Berlino che è stato costruito solo negli ultimi 30 anni, a partire proprio da quel 1989, quando la barriera tra l'Est e l'Ovest divenuta simbolo di tutte le divisioni venne abbattuta a colpi di martello e delle note dell' Inno alla goia di Beethoven. Dal Muro di Berlino, frantumato, si passa alle 15 barriere attuali, le ultime 7 installate solo nel 2015. Dei 28 paesi membri dell'Unione Europea, ben 10 nazioni (Spagna, Grecia, Ungheria, Bulgaria, Austria, Slovenia, Estonia, Lettonia e Lituania) hanno eretto muri sulle proprie frontiere per scoraggiare l'ingresso di migranti.

L'analisi dell'agenzia non si limita tuttavia a un semplice elenco dei manufatti costruiti per chiudere i confini nazionali; si propone anche di indagare come si è arrivati a questo risultato. A partire dall'11 settembre 2001- riporta il sito cattolico Il Sismografo - e ancor di più negli ultimi 10 anni, nella maggior parte dei paesi europei i partiti politici sovranisti e nazionalisti, facendo leva sui sentimenti di paura e incertezza della popolazione, hanno concentrato le loro agende politiche sui temi della sicurezza. In quest'ottica i flussi migratori verso l'Europa sono stati progressivamente presentati come una minaccia, creando nell'immaginario collettivo una sensazione di sicurezza interna ai confini e di insicurezza, o minaccia esterna, dalla quale ci si deve difendere a tutti i costi, inasprendo le misure di controllo e sicurezza e riducendo le libertà individuali.

 

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