Emiliano ne ha parlato con i giornalisti in occasione dell'assemblea di Fronte democratico, associazione politico-culturare e area del Partito democratico. Un partito del quale il governatore e magistrato in aspettativa non ha rinnovato la tessera in seguito alla sentenza della Consulta sull'incompatibilità tra toghe e partiti. «Ovviamente - ha rilevato Emiliano - governare non è dire una cosa e poi farne un'altra. Questo l'ho contestato a Renzi e a Calenda, figuriamoci se non lo conteso a Di Maio e compagni». «In molte cose - ha proseguito - stanno facendo gli stessi errori di Renzi, cioè pensare che comandare sia sufficiente quando devi cambiare un Paese, una città, una regione, una società».
«Comandare è solo un mezzo - per Emiliano - ma la politica rimane fatta di competenza, merito, capacità di costruire comunità, e non solo di esercizio del potere». «Persino sui media, persino sulla Rai - ha rilevato - stanno rifacendo le stesse cose del governo precedente». «Ho combattuto quello che era del mio partito - ha rimarcato Emiliano - figuriamoci se non combatterò con tutte le mie energie contro questo governo che sta mostrando limiti enormi. Io avevo fiducia nella ipotesi che potessero essere il cambiamento ma mi sono reso conto che questa fiducia nei primi mesi del governo non è ben riposta: questo lo hanno capito tutti gli italiani - ha concluso - e prima questo governo va a casa meglio è».
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