Meloni incontra Scholz, migranti e Patto di stabilità: la nuova intesa tra Italia e Germania

Un'ora e mezzo di incontro a Palazzo Chigi serve a scrivere un nuovo capitolo nei rapporti bilaterali tra i due Paesi fondatori dell'Ue

Meloni incontra Scholz, migranti e Patto di stabilità: la nuova intesa tra Italia e Germania
di Francesco Bechis
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Giovedì 8 Giugno 2023, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 16:55

Migranti, finanza, esteri. Sono le direttive del nuovo "Piano d'azione" di Italia e Germania, i fronti europei in cui Roma e Berlino, oggi più che mai, possono accorciare le distanze. Sorridono e si abbracciano Giorgia Meloni e Olaf Scholz nella Sala dei Galeoni.

 

Il vertice

Un'ora e mezzo di incontro a Palazzo Chigi serve a scrivere un nuovo capitolo nei rapporti bilaterali tra i due Paesi fondatori dell'Ue. Anche se qualche pagina è ancora bianca. Nel giorno in cui a Bruxelles i ministri degli Interni discutono di revisione degli accordi di Dublino, il nodo migratorio non poteva non essere al centro del bilaterale romano tra Meloni e il cancelliere tedesco.  «Speriamo ci si possa trovare a metà strada per difendere gli interessi di tutte le nazioni» sospira la premier italiana di fronte ai cronisti.

Domenica, insieme alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il premier olandese Mark Rutte tornerà in Tunisia, dove è stata martedì, per trattare con il presidente Saied e cercare di sbloccare il prestito del Fondo monetario internazionale (Fmi) da 1,9 miliardi a cui è appeso il bilancio dello Stato nordafricano.

Scholz approva, anzi benedice l'operazione, assicura. L'Italia, rivendica Meloni, «gira in lungo e in largo il Mediterraneo per salvare vite umane» ma da sola non può farcela.

Il nodo migranti

E su questo fronte il leader tedesco sembra fare sponda, «è noto che l'Italia subisce un'enorme pressione migratoria» dice, invitando però a «non puntare il dito contro nessuno». Se sulla pressione migratoria e l'esigenza di rafforzare controlli ed espulsioni Italia e Germania parlano la stessa lingua, diverse sono urgenze ed esigenze dei due Paesi.

Tant'è che Scholz pone l'accento sui due veri crucci dell'immigrazione tedesca: da un lato i movimenti secondari, dall'altro l'immigrazione «qualificata» che nel 2015 spinse Angela Merkel, tra mille polemiche, ad aprire le frontiere tedesche a migliaia di professori, ingegneri e tecnici siriani in fuga dalla guerra.

Il patto di stabilità

L'altro convitato di pietra è il Patto di stabilità e di «crescita e la revisione ormai alle porte delle regole europee su debito e deficit. Sembra aprirsi una crepa, su questo fronte, nella linea rigorista della Germania che negli ultimi mesi ha richiamato la necessità di tornare almeno parzialmente ai vincoli in vigore prima della pandemia.

Almeno questa è l'impressione di Meloni che a Palazzo Chigi assicura come sia lei che Scholz concordino sul bisogno di «superare vecchie regole». «Serve dal mio punto di vista un nuovo Patto di stabilità che guardi molto al sostegno alla crescita: la competitività europea ha bisogno di essere sostenuta da una visione e regole adeguate, è importante» che ci siano «regole fiscali flessibili» ha aggiunto la premier.

Flessibilità che in cambio chiede la Germania sulle regole per gli aiuti di Stato alle sue aziende. «Le decisioni del governo tedesco rientrano nel quadro di ciò che altri Paesi dell’Ue fanno per la competitività della loro industria. Siamo d’accordo sulla necessità di rendere la legislazione europea sugli aiuti statali ancora più agile e flessibile nel tempo», spiega il cancelliere ed ex ministro delle Finanze della Spd.

Il piano d'azione

Al di là del diverso ordine di priorità, tra Roma e Berlino, garantisce Scholz, i rapporti sono "eccellenti" e per questo il cancelliere e Meloni sciorinano a Chigi i principali dossier economici che vedono in campo i due Paesi europei, a partire dall'accordo Ita-Lufthansa. Sullo sfondo resta il Piano d'azione Italia-Germania, un'intesa diplomatica sulla scia del Trattato del Quirinale italo-francese (ma in un formato più "light") che sarà siglata al vertice intergovernativo in programma il prossimo autunno a Berlino

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