Meloni-Letta, confronto tv bocciato dall'Agcom: «Stesso spazio a tutte le liste o si viola par condicio»

Secondo l'Authority, un dibattito a due tra il segretario del Pd e la presidente di Fdi, come quello prefigurato da Porta a Porta, violerebbe la par condicio

Giorgia Meloni ed Enrico Letta al Meeting di Rimini
di Francesco Bechis
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Mercoledì 24 Agosto 2022, 20:10 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 10:45

L'Agcom boccia un confronto tv fra Enrico Letta e Giorgia Meloni. Dalla riunione dell'autorità garante per le comunicazioni arriva la conferma. Un dibattito a due tra il segretario del Pd e la presidente di Fdi, come quello prefigurato da Porta a Porta, trasmissione di Rai1 diretta da Bruno Vespa, violerebbe la par condicio, fanno sapere dall'authority. E farebbe dunque scattare le relative sanzioni.

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Meloni-Letta, bocciato il confronto tv

Un dibattito a due tra il segretario del Pd e la presidente di Fdi «risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione», fa sapere l'authority in una nota, perché potrebbe determinare «un indebito vantaggio elettorale» per i contendenti.

Nella delibera l’Agcom richiama tutte le «emittenti televisive e radiofoniche nazionali» a rispettare «in maniera rigorosa e con effetto immediato» la «parità di trattamento tra soggetti politici, in relazione sia al tempo di parola che al tempo di notizia fruito». E raccomanda «uno specifico riguardo alle liste riconducibili alle coalizioni in competizione» per garantire agli elettori «una rappresentazione proporzionale, completa ed imparziale delle diverse proposte politiche»

 Sfuma così lo scontro diretto tra i timonieri delle due coalizioni più grandi. «Bene AGCOM! Abbiamo avuto ragione a sollevare la questione. Adesso si organizzi un confronto vero e serio, come si fa in tutti i paesi civili», twitta Carlo Calenda. Per il Pd però la partita non è ancora chiusa. «Appare dunque possibile avere confronti tra due leader, cosi' come tra piu' leader, a condizione che tale format non si esaurisca in un unico confronto, ove sia prevista, dall'autonomia editoriale dell'emittente, un forma con partecipazione di due soli soggetti e una connessa unica comunicazione», spiega Antonio Nicita, candidato al Senato per il Partito democratico e già commissario Agcom.

Un duello cercato e voluto da Letta e Meloni e osteggiato da buona parte degli altri partiti. A cominciare dal Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. «Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo – ha tuonato nei giorni scorsi il leader di Azione – Accettare diktat da due dei quattro leader delle coalizioni è una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico». Mentre l'ex premier di Rignano sull'Arno aveva proposto un confronto a quattro tra Meloni, Conte, Letta e Calenda, «gli italiani hanno dovere di sapere chi è più credibile». 

 

Le indicazioni

Al posto dello scontro a due, sentenzia la delibera Agcom, dovrà esserci un dibattito tra tutti i leader delle principali liste. Quali? A fissare il criterio c'è la legge sulla Par Condicio (28/2000) che parla delle «coalizioni e tra le liste in competizione che abbiano presentato candidature in collegi o circoscrizioni che interessino almeno un quarto degli elettori chiamati alla consultazione, fatta salva l'eventuale presenza di soggetti politici rappresentativi di minoranze linguistiche riconosciute, tenendo conto del sistema elettorale da applicare e dell'ambito territoriale di riferimento».

La decisione

Lunedì scorso l'Agcom – annunciando la riunione di questo pomeriggio – aveva già fatto intendere la linea su una sfida a due tra Meloni e Letta in tv nel salotto di Vespa. Ricordando l'obbligo per «le emittenti radiotelevisive pubbliche e private» di assicurare  a «tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità, la parità di trattamento nell'accesso all'informazione e alla comunicazione politica». Alla proposta di Vespa – disposto a intervistare singolarmente i leader politici con mezz'ora di tempo ciascuno – si era aggiunta nei giorni scorsi quella del direttore del Tg La7 Enrico Mentana con un invito collettivo a tutti i leader per un dibattito in simultanea.

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