Meloni, dall'incontro con lo speaker del Congresso Usa al viaggio a Washington: così il premier consolida il rapporto con Biden

Domani la visita di McCarthy a Roma, in contemporanea con l'annuncio del nuovo ambasciatore in Italia Markell

Joe Biden e Giorgia Meloni al G20 di Bali, lo scorso novembre
di Andrea Bulleri
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Mercoledì 3 Maggio 2023, 18:25

Il nodo Mediterraneo, con le rotte dei migranti e gli equilibri del Nordafrica. E poi la Cina, con le incognite attorno al  rinnovo della Via della Seta, la partnership tra il governo italiano e quello di Xi Jinping. Sarà denso di temi il colloquio di domani tra Giorgia Meloni e Kevin McCarthy, speaker repubblicano della Camera degli Stati Uniti. McCarthy arriverà a Roma il 4 maggio, per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il capo del governo, di ritorno da un viaggio in Medio Oriente. E dovrebbe vedere anche il suo omologo Lorenzo Fontana, oltre (probabilmente) al presidente del Senato Ignazio La Russa. È il suo primo viaggio ufficiale all'estero da quando, a gennaio, è stato nominato alla guida della Camera bassa del Congresso. 

La visita

E proprio la visita di McCarthy, negli ambienti del centrodestra, viene letta come un segnale da non sottovalutare. Un'apertura o una "cortesia", in qualche modo, verso Meloni, di un esponente di primo piano del partito Repubblicano (appartenente non all'ala più "trumpiana" del Grand old party, ma a quella considerata più moderata). Anche perché l'incontro arriva a poche ore dalla nomina del nuovo ambasciatore Usa a Roma, l'ex governatore del Delaware Jack Markell. Considerato un "fedelissimo" del presidente Joe Biden.

E dunque, è la lettura che si fa da più parti nel governo, la nomina del nuovo ambasciatore per Roma è anche un segnale dell'attenzione che la Casa Bianca intende mettere nella cura e nel rilancio delle relazioni bilaterali con l'Italia. 

Le partite sullo sfondo

C'è però anche chi fa notare che per nominare il nuovo ambasciatore ci sono più o meno circa due anni. E che l'investitura di Markell arriva proprio a pochi mesi dall'eventuale rinnovo della partnership sulla Via della Seta con la Cina, che gli Usa vedono come fumo negli occhi. Motivo per cui l'arrivo del nuovo rappresentante del governo statunitense potrebbe essere considerata come un segnale della volontà di Biden di stringere i bulloni con Roma, anche per scongiurare il proseguimento dell'intesa. 

Una volontà, quella di un avvicinamento Roma-Washington, che in ogni caso è reciproca. Meloni ha già da tempo chiarito da che parte il suo governo intende schierare l'Italia sullo scacchiere internazionale, senza se e senza ma: a fianco degli Usa e della Nato, come dimostrato con il sostegno e l'invio di armi alla resistenza ucraina. E se finora non c'è stata occasione di approfondire il legame con Biden, l'incontro a due dovrebbe arrivare entro l'estate: nei prossimi mesi, infatti, la premier dovrebbe volare negli Stati Uniti per essere ricevuta alla Casa Bianca. Sarà il primo faccia a faccia, tra i due, preceduto dall'incontro delle scorse settimane tra il segretario di Stato Antony Blinken e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. E i temi sul tavolo non mancheranno. Dalle partnership commerciali alle rotte dei migranti nel Mediterraneo. Per rinnovare un'amicizia tra i due Paesi che - sia Meloni che Biden ne sono convinti - da più parti, su entrambe le sponde dell'Atlantico, viene considerata mai tanto strategica quanto in questo momento. 

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