Meloni, incontri e obiettivi al G20: da Biden a Xi Jinpin, con l'incognita Macron. Energia, Ucraina e sicurezza i temi chiave

Il faccia a faccia con il presidente francese non è in programma, ma non è escluso che i due si possano vedere per chiarire lo strappo seguito alla questione migranti

Meloni, incontri e obiettivi al G20: da Biden a Xi Jinpin, con l'incognita Macron. Energia, Ucraina e sicurezza i temi chiave
di Fausto Caruso
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Lunedì 14 Novembre 2022, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 11:50

Curiosità reciproca. Sarà questo il sentimento prevalente all’arrivo di Giorgia Meloni che tra domani e dopodomani parteciperà al G20 in programma a Bali, in Indonesia. Per la prima presidente del Consiglio donna della storia d’Italia potrà sarà l’occasione di vedere faccia a faccia i maggiori partner internazionali, ma non si tratterà solo di uno scambio di convenevoli. Meloni interverrà al panel di apertura dedicato a energia, approvvigionamento alimentare e sicurezza e poi a quello sul contrasto alle pandemie mondiali. Su qest'ultimo punto l'Italia è pronta ad aumentare il suo contributo al fondo per garantire standars sanitari più elevati da 600 a 800 milioni. Ma nella capitale indonesiana sono previsti anche incontri cruciali da cui potrebbe dipendere buona parte del futuro del suo governo. L'obiettivo principale resta quello di presentarsi come un partner affidabile per affrontare le sfide globali, dalla sicurezza, al clima, alla digitalizzazione.

Gli incontri con Biden e Xi Jinping

Il bilaterale più atteso è quello con il presidente americano, Joe Biden, che arriva al G20 rafforzato da un risultato delle elezioni di midterm tra i migliori per un presidente in carica dell’ultimo secolo. Fin dalla campagna elettorale la leader di FdI si era spesa per rendere cristallino il posizionamento atlantista del suo partito e ora del suo governo, cercando una sorta di benedizione da parte della Casa Bianca. Posizioni che nel corso del vertice avrà modo di ribadire di persona all’alleato. Un atlantismo che passa in gran parte dalla ferrea volontà di continuare a sostenere militarmente, economicamente e politicamente l’Ucraina invasa dalla Russia.

Dall’altro lato la premier cercherà rassicurazioni sulla disponibilità Usa ad aiutare l’Italia a uscire dalla crisi energetica che l’invasione ha scatenato.

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La linea filo occidentale della premier è passata durante la campagna elettorale anche dal sostegno al governo di Taiwan contro i piani di annessione da parte della Cina. Questo potrebbe rendere molto delicato il vertice che Meloni ha in programma con il presidente cinese Xi Jinping, anche lui rafforzato dallo storico terzo mandato affidatogli dal congresso del Partito Comunista Cinese e che oggi vede Biden. La presidente del Consiglio aveva anche dichiarato di essere contraria, in linea con l’esecutivo Draghi, al rinnovo del memorandum italo-cinese sulla “Nuova via della Seta”, l’accordo commerciale firmato dal governo giallo-verde nel 2019. Ma nei discorsi con Pechino l’Italia vive lo stesso dilemma dell’intera Unione Europea: dopo quanto accaduto con la Russia, l’Europa vuole evitare di legarsi a doppio filo alla Cina per rifornimenti energetici o di altro tipo per evitare che eventuali crisi le taglino le scorte. Dall’altro lato, proprio a causa della crisi in corso in Ucraina, non si può permettere di fare a meno del gigante asiatico senza aver prima trovato una solida alternativa, soprattutto nel campo dei prodotti high tech come i preziosi semiconduttori, fondamentali per l’industria elettronica – d’altra parte l’Ue è un mercato di sbocco fondamentale per la Cina. Nel corso del colloquio, in cui si parlerà anche di Ucraina e dirirtti umani, Meloni dovrà quindi essere brava a tutelare le necessità italiane, trovando il giusto equilibrio che minimizzi i rischi per tutte le parti coinvolte, senza però cedere sulle questioni di principio. In questo la sponda potrebbe venire ancora una volta da Biden che da tempo ha lanciato l'idea di un accordo commerciale da 600 miliardi di dollari che aiuti l'Italia e l'Europa a sganciarsi dalla dipendenza da Pechino. Tema che sarà al centro dell'incontro tra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e l'omologa americana Janet Yellen

Gli altri vertici e l’incognita Macron

Tra gli altri incontri in programma anche quello con il premier canadese Justin Trudeau e quello indiano Narendra Modi, grande assente della Cop27 appena conclusasi in Egitto nonostante il suo paese sia tra i principali inquinatori mondiali. L'emergenza climatica sarà tra i dossier sul tavolo dei leader mondiali, ma difficile che con le tensioni internazionali in corso si arrivi a risultati concreti; l'Italia già alla conferenza di Sharm el Sheik ha ribadito il suo impegno a rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030.

Nonostante l’attentato di ieri a Istanbul, dopo il quale Meloni ha espresso vicinanza alla Turchia, resta in agenda anche il bilaterale con il leader turco Recep Tayyip Erdoğan. Una figura fondamentale perché è l’unico membro della Nato che si sta ponendo come possibile mediatore tra Russia e Ucraina e garante del patto sul grano, grazie al quale navi cariche di cereali arrivano dai porti ucraini nei paesi Africani a rischio carestia – ma anche in Italia.

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Resta invece tutt’ora fuori dalla scaletta un incontro tra Meloni e il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo lo strappo sui migranti che ha inasprito le relazioni tra i due paesi. Non è comunque escluso che le rispettive diplomazie stiano lavorando nell’ombra e che alla fine un faccia a faccia chiarificatore, anche di pochi minuti, possa avvenire. Riannodare i rapporti con la Francia sarebbe fondamentale per rendere più solida la posizione italiana in sede europea sulla necessità, condivisa da Parigi, di imporre finalmente un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia.

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