Giorgia Meloni, la svolta di FdI: ecco come potrebbe sostenere il governo sull'Ucraina

Durante il passaggio alla Camera di Mario Draghi in vista del Consiglio europeo, l’intervento della leader di Fratelli d'Italia ha segnato un cambio di passo

La svolta di FdI: ecco come Giorgia Meloni potrebbe sostenere il governo sull'Ucraina
di Andrea Bulleri
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Giovedì 23 Giugno 2022, 18:31 - Ultimo aggiornamento: 19:48

Dalle file di Fratelli d’Italia smentiscono che si tratti di un avvicinamento al governo. Ma è un fatto che ieri, durante il passaggio alla Camera di Mario Draghi in vista del Consiglio europeo, l’intervento di Giorgia Meloni ha segnato un cambio di passo. «Se il nostro paese si sfilasse fronte occidentale» sul conflitto in Ucraina «ci ritroveremmo ad aver confermato l'eterno stereotipo dell'Italia spaghetti e mandolino e lo pagheremmo», ha detto la leader di Fdi. Scatenando una sequela di assensi dai banchi del governo. Al punto che l’esecutivo, alla fine, ha chiesto alla sua maggioranza di astenersi sul a risoluzione presentata dai meloniani, già bocciata al Senato. E il testo, dunque, è stato approvato. 

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Ucraina, la svolta di Fdi

«Io penso che questo non sia il tempo dell'ambiguità - ha proseguito la presidente FdI - Questo è il momento in cui si distinguono i leader dai follower.

Chiunque abbia cenni di geopolitica non ha alcuna difficoltà a capire quale debba essere il chiaro posizionamento dell'Italia senza tentennamenti, l'Italia non può permettersi di essere l'anello debole dell'Occidente».

Parole lette come una critica al Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte, in cui da settimane si registra freddezza (per dirla con un eufemismo) su nuovi invii di armi a Kiev. Al punto che più di un sottosegretario si è poi complimentato con Meloni, dicendo in sostanza questo: «Siete più lucidi voi che state all’opposizione di loro che sostengono il governo».

 

L'asse inedito

Un asse inedito, quello tra Draghi e il partito di Giorgia, che non è escluso possa ripresentarsi in futuro. Soprattutto se tra i pentastellati dovessero prevalere le spinte centrifughe, oggi rappresentate dalla linea “barricadera” di Stefano Buffagni. Il messaggio che è passato ieri da Montecitorio da parte di Fratelli d’Italia è più o meno il seguente: “Se Conte in futuro dovesse sfilarsi sull’Ucraina, state tranquilli che potete contare su di noi”. Se non su un sostegno esplicito, almeno su un gioco di sponda, fatto di astensioni e scelte tattiche. 

Un modo per smarcarsi allo stesso tempo dalla Lega di Matteo Salvini, che pur assicurando il sostegno alle scelte di politica estera dell'esecutivo più volte ha espresso dubbi su nuovi invii di armamenti. E quindi, per Meloni, anche una strategia: quella di provare a dettare la linea nel centrodestra. E accreditarsi ancora di più com’è possibile guida di un futuro governo.

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