ALLA CAMERA

Meloni: «Calunnie su Cutro, non lasciamo morire i bimbi». E a Bonelli: «Non sono Mosè». Scontro con Conte, leghisti assenti

Dopo l'intervento al Senato di ieri, oggi si replica a Montecitorio

Meloni alla Camera, attesa per il duello con Conte e Schlein

L'Aula approva la risoluzione di maggioranza

L'Aula della Camera approva la risoluzione di maggioranza relativa alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio europeo. Approvata anche una parte della risoluzione del Terzo Polo, su cui sono arrivati anche i voti della maggioranza considerato il parere favorevole del governo. Respinti, invece, tutti gli altri testi presentati dalle opposizioni. Su richiesta di Stefano Candiani (Lega), il testo verrà trasmesso dalla Camera al Parlamento europeo ed alla Commissione europea.

Lo scontro con Conte

«Le armi inviate in Ucraina da difensive diventate sempre più offensive» e «altro che gratuite, presidente Meloni», mentre «nessuna voce si leva a prendere le distanze dall'alleato inglese che ha annunciato l'invio a Kiev di proiettili con uranio impoverito. Ci state trascinando di gran carriera in guerra ignorando che in un conflitto scatenato da una potenza nucleare non ci sono vincitori. Per questo non possiamo sostenere ulteriori forniture militari e inviamo tutti in Parlamento a uscire dall'equivoco che questo sia il modo di aggiungere la pace». Così il presidente del M5S Giuseppe Conte, nel suo intervento in Aula alla Camera a seguito delle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista della riunione del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo. «Lei, presidente Meloni, ieri in Senato ha dichiarato che non è questo il momento della pace, e qual è? Chi lo decide e su quali basi? Noi non abbiamo ottenuto nessuna risposta da lei, ma un'indicazione è venuta dal suo maître à penser, Orban, che ha dichiarato: siamo molto vicini a mettere sul tavolo la proposta che anche i soldati dei paesi alleati di Kiev attraversino il confine e vadano in Ucraina». «Vede presidente Meloni, lei sta portando l'Italia in guerra con piglio coraggioso, ma gli italiani sanno che il coraggio non alberga in chi si limita a prendere ordini per compiacere alleati protesi all'escalation militare, ma in chi ha la forza di parlare ai nostri alleati e porre l'Italia in linea con la sua tradizionale vocazione a capo di uno sforzo diplomatico per una via d'uscita politica che è l'unica vera alternativa al conflitto globale».

 

 

Meloni lascia la Camera per il tradizionale pranzo con Mattarella

Il premier Giorgia Meloni ha appena lasciato l'Aula della Camera, diretta al Quirinale per il tradizionale pranzo con il Capo dello Stato che precede ogni Consiglio europeo. Il presidente del Consiglio ha lasciato l'emiciclo con qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia per assistere alle dichiarazioni di voto sulle sue comunicazioni. L'ultimo a prendere la parola in sua presenza, il leader M5S Giuseppe Conte.

Meloni: «Mes non è totem, renderlo strumento utile»

«Dobbiamo provare ad adeguare gli strumenti di cui disponiamo. Non sono mai dei totem, si valutano di fronte alla loro utilità. Registro che nel nostro dibattito quelli che sono strumenti diventano spesso dei totem indiscutibili». Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a proposito del Mes in sede di replica alla Camera dopo il dibattito in vista del Consiglio Ue.

Meloni sul Superbonus

iL premier Giorgia Meloni torna ad attaccare il superbonus rispondendo, in sede di replica nell'Aula della Camera, a chi, come i deputati del M5S puntavano il dito contro il governo anche sulla direttiva europea per le «case green». «Dite che noi siamo "il governo dell'austerità" anche se io sono molto distante dall'austerità - dichiara Meloni alzando il tono della voce - ma se questo significa mettere delle pezze a un provvedimento che ha creato un buco da 40 miliardi per non efficientare davvero gli edifici e ristrutturare per lo più seconde case, creando un debito di 2000 euro a persona anche a chi non ha una casa solo per aiutare le banche a lucrarci sopra, allora si, io sono a favore dell'austerità», conclude tra gli applausi della maggioranza.

Meloni a Bonelli: «Non sono Mosè, non prosciugo i fiumi»

Scambio polemico fra il deputato dei Verdi-Si, Angelo Bonelli, e la presidente del consiglio, Giorgia Meloni. Nella sua replica alla Camera, Meloni ha richiamato un passaggio dell'intervento di Bonelli: «Presumo che lei non voglia dire che in 5 mesi ho prosciugato l'Adige, nemmeno Mosè. Io non sono Mosè, caro Bonelli, la ringrazio che mi riconosca questi poteri ma non ce li ho».

Meloni: blocco navale? Missione europea collaborando con Libia

«Ho sempre configurato il blocco navale come proposta europea in collaborazione con l'autorità libica. Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera. 

Meloni: noi lasciati soli a salvare persone in mare

«Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali». Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nelle repliche alla Camera, parlando de salvataggi in mare.

I dati di Meloni su salvataggi e partenze

«Dal 2013 al 2023 secondo i dati Unhcr nel Mediterraneo sono morte complessivamente 25.692 persone: sappiamo che il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze in sé e infatti è accaduto con tutti i governi. Sono andata a guardare quale era la percentuale di quanti non si è riusciti a salvare rispetto alle partenze e i dati di questo governo sono i più bassi», ha detto Giorgia Meloni alla Camera, replicando dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. Il premier ha sottolineando che «noi siamo quelli che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati smontano una certa propaganda».

 

Migranti, Meloni: «Calunnia dire che lasciamo morire i bimbi»

«Raccontare al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell'ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell'ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?». Lo ha detto il presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nelle repliche alla Camera.

L'intervento di Meloni: in Aula molte falsità, niente da dire sulle cose vere

«Risponderò prevalentemente alle cose che non condivido cercando di guadagnare tempo perché siamo impegnati al Quirinale sempre in vista del Consiglio Europeo, ma sono molte le questioni che non condivido: dico di più, ho sentito una grande quantità di cose false e la considero una buona notizia» perché «quando c'è bisogno di dire cose che non sono vere evidentemente non si ha molto da dire su quello che vero è». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera, nella sua replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

 

 

Molinari, assenze della Lega? Ministri impegnati, nessun problema

«I ministri avranno altri impegni, non saranno a casa a girarsi i pollici. Ho sentito poco fa Giorgetti ed era impegnatissimo sulle crisi bancarie. Comunque il gruppo c'è e anche il rappresentante della Lega al governo, visto che è presente Valditara. Non c'è nessun problema politico». Così il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, rispondendo ai giornalisti in Transatlantico, a proposito delle assenze dei ministri del suo partito in aula Montecitorio durante la fase iniziale del dibattito sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.

Poco dopo, prima del terz'ultimo intervento, è arrivato alla Camera anche il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.

Baldino (M5s): «Vogliamo che tragedie migranti non si ripetano»

«Chi in quest'Aula negli ultimi dieci anni ha usato le morti in mare per fare propaganda sulla povera gente non è stato il M5S, che non crede che il governo, come Meloni disse in un tweet nel 2015, dovesse essere indagato. Voi non siete stati in grado di dirci cosa e dove non ha funzionato, Non vogliamo condannavi o giudicarvi ma solo evitare che certe tragedie non si ripetano. Per questo non abbiamo la tragedia pulita. Meloni non ha voluto andare a Crotone per non trovarsi a tu per tu con delle piccole bare bianche con la sua coscienza di madre». Lo ha detto nell'Aula della Camera Vittoria Baldino di M5S nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio Ue, accusando il governo di «becera ignoranza ed incapacità». Baldino accusa poi Meloni di «essersi venduta i risultati ottenuti da Giuseppe Conte in Ue. Non siamo gelosi....», sostiene. «Ha detto che questa opposizione danneggia il Paese. Noi la facciamo con misura ma non pretenda che si sorvoli su tutte le azioni errate o dannose per l'Italia», conclude.

Della Vedova: con Lega e FI governo ambiguo su sostegno a Kiev

«Condivido le sue parole sull'Ucraina dette ieri al Senato. Fino alla fine sosterremo il suo impegno, coerentemente, sia per il sostegno alla popolazione, sia per la fornitura di armi». A dirlo nell'Aula della Camera durante il dibattito sulle dichiarazioni del premier Giorgia Meloni in vista del consiglio Ue è Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa che sottolinea i due «fatti importanti di questi ultimi giorni: il mandato di arresto contro Putin e la visita di Xi Jinping a Mosca». «Non credo che uscirà nulla di buono dal piano di pace cinese - dichiara il parlamentare - perché sono due autocrazie». «Siamo con lei - dichiara - vogliamo la pace, ma oggi non ci si può sottrarre dalla responsabilità di sostenere anche militarmente l'Ucraina». «Ma perchè non c'è un ministro leghista ai banchi del governo? Ecco, ora sta arrivando (riferendosi all'ingresso di Valditara) ma ci sarebbe dovuto essere da prima. Lei non dovrebbe tollerare che la propaganda di Berlusconi e quella della componente leghista sia opposta alla realtà dei provvedimenti che prende. Questa ipocrisia, questa ambiguità mina la credibilità dell'Italia in Europa», assicura Della Vedova. Sul fronte dei migranti, Della Vedova teme che «il tema non sarà una priorità in Europa anche perché l'Italia su questo è debole». «Noi vogliamo sapere perché quella notte quelle persone non sono state salvate. Non è colpevolizzazione - afferma Della Vedova - ma vogliamo delle risposte. La sommatoria degli interessi nazionali in Europa non dà la somma di una politica per risolvere la questione migratoria». «Perché o si è nazionalisti o si punta ad una federazione europea» sostiene il deputato di +Europa che cita la frase di Luigi Einaudi: «Le nazioni sono polvere senza sostanza». «Non c'è politica migratoria efficace - conclude - se la si vuole perseguire come politica che è una mera sommatoria di interessi nazionali».

Entra Valditara, unico ministro della Lega presente

Mentre il dibattito sulle comunicazioni del presidente del consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo è in corso da un po', nell'Aula della Camera arriva il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. È l'unico esponente della Lega che prende parte alla seduta. Valditara prende posto accanto a Gennaro Sangiuliano dopo aver salutato la premier, poi si accomoda a seguire il dibattito.

Bonelli contro Meloni su Cutro. Lei ride, lui la riprende

L'aula della Camera si scalda durante la discussione sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo. Angelo Bonelli (Avs) ha ripreso la premier che rideva durante il suo intervento. Al termine del suo acceso intervento, parlando di siccità il leader dei Verdi ha tirato fuori da sotto il banco due grosse pietre, spiegando che le aveva raccolte lui stesso «nel mezzo del fiume Adige» in secca. A questo punto Bonelli ha ripreso una prima volta Meloni: «Lei ride ma la questione della siccità è una questione attuale. È un problema drammatico e le vostre politiche energetiche, come quella di volere rendere l'Italia un Hub di fonti fossili, lo aggrava». Bonelli ha a questo punto alzato la voce criticando Meloni, suscitando il brusio dai banchi di FdI: «Continua a ridere, non c'è problema è questione di stile, irridere chi parla perché non ha argomenti per controbattere». Il rimoreggiare dei banchi di Fdi è cresciuto, ma il presidente Lorenzo Fontana, ha invitato a far continuare a parlare Bonelli, che ha concluso l'intervento.

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Calenda: «Lega assente dai banchi del governo, esecutivo già in crisi»

«La Lega assente dai banchi del Governo. L’intervento di ieri in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate». Lo twitta il leader di Azione, Carlo Calenda.

 

In Aula nessun ministro della Lega

Nessun ministro della Lega siede ai banchi del governo nell'Aula della Camera durante il dibattito sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio Ue. I banchi del governo sono pieni, ed accanto alla premier ha preso posto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma non ci sono esponenti leghisti. E nel dibattito parla un solo deputato della Lega: Stefano Candiani.

Giorgia Meloni interviene oggi alla Camera dopo il discorso di martedì al Senato. Sul tavolo c'è la posizione dell'Italia su migranti e guerra in Ucraina in vista del Consiglio Ue del 23 e 24 marzo. Sono previsti interventi della segretaria Pd Elly Schlein e del presidente M5s Giuseppe Conte. La replica del premier al termine del dibattito, dopodiché si terranno le dichiarazioni di voto sulle risoluzioni che verranno presentate.

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