Salvini a Toninelli: «Troppe opere bloccate». Scontro sul licenziamento di Coppola

Salvini a Toninelli: «Troppe opere bloccate». Scontro sul licenziamento di Coppola
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Lunedì 22 Luglio 2019, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 07:47

Via l'esperto pro-Tav. Il ministero dei Trasporti, con una mail firmata da Danilo Toninelli, licenzia l'ingegnere Pierluigi Coppola, uno degli esperti della commissione per l'analisi costi-benefici sulla Tav, che si era però dissociato dal no all'opera, e si riapre lo scontro tra il ministro M5S e il vicepremier, Matteo Salvini. «Non ci siamo», tuona il leader della Lega chiedendo al ministro anche «dei sì» perché «se uno fa il ministro dei Trasporti deve lavorare per far viaggiare gli italiani» e non «bloccare porti, aeroporti, ferrovie, tunnel, autostrade». Il problema, insomma, sono le «troppe opere bloccate dal ministero dei Trasporti». 

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Secca la risposta di Toninelli: «Dire che io sono il ministro dei blocchi stradali è come dire che Salvini è un ministro che non blocca le Ong». A scatenare la nuova polemica tra i due la decisione, confermata dal Mit ma resa nota già a metà luglio dal dem Davide Gariglio, della cacciata dell'esperto pro-Tav. Una «ripicca», secondo il deputato Pd della commissione Trasporti, mentre Forza Italia parla di vera e propria «epurazione», come sostiene la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, mentre la leader di Fdi Giorgia Meloni arriva ad evocare le dimissioni di Toninelli. Il ministero difende però la sua scelta, motivandola con una violazione «della riservatezza» da parte del professore di Tor Vergata che nei giorni successivi alla pubblicazione della valutazione contraria alla realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione, da lui non firmata, aveva rilasciato «interviste non autorizzate». 
 


In più, sottolineano dal ministero, «resta un'ombra su di lui, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano». Tra l'altro, secondo indiscrezioni di stampa, anche il presidente della commissione in scadenza a settembre, Marco Ponti, sarebbe in bilico. Ponti era stato accusato da Coppola di avere utilizzato un suo metodo, non usuale, per stilare la valutazione che ha bocciato la Tav. Nei giorni successivi era circolata anche una tabella sui benefici dell'opera attribuita inizialmente alla contro-analisi inviata da Coppola al ministero. Ma lo stesso consulente della Struttura Tecnica di Missione del Mit aveva poi chiarito che il documento non faceva parte del materiale inviato al ministero. 

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