Venezuela, Renzi e il ricordo del giovane Armando alla Leopolda: «Nostro governo vergognoso»

Matteo Renzi con il giovane parlamentare venezuelano Armando Daniel Armas alla Leopolda di due anni fa
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Venerdì 1 Febbraio 2019, 20:56
«Non possiamo far finta di niente, rimanere indifferenti. Le immagini che ci giungono negli ultimi giorni da Caracas mostrano centinaia di migliaia di cittadini venezuelani manifestare pacificamente contro il governo populista di Maduro e per il ripristino della democrazia». Così Matteo Renzi in un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook dedicato alle vicende del paese latinoamericano.

«Uomini, donne, bambini che semplicemente non ce la fanno più. E che chiedono di essere ascoltati. Il Venezuela è uno dei paesi più ricchi di risorse minerarie e petrolifere al mondo e paradossalmente è il Paese dove oggi la povertà estrema ha raggiunto il 40% della popolazione, dove scarseggiano anche le medicine più elementari e dal quale sono già fuggiti 3 milioni di persone. Un Paese dove l’inflazione è oltre un milione per cento e una sigaretta costa quanto 166 litri di benzina. L’unione Europea e i grandi Paesi di democrazia liberale appoggiano la richiesta di una transizione democratica e senza violenza. Maduro minaccia l’uso della forza. L’unico a stare nel mezzo in modo vergognoso è il nostro Governo».

«Ricordo con emozione il mio incontro con il giovane parlamentare venezuelano Armando Daniel Armas alla Leopolda di due anni fa. Armando era stato pochi mesi prima selvaggiamente picchiato dalla polizia di Maduro nel corso di una irruzione nelle aule del Parlamento durante la quale era stati arrestati e percossi molti parlamentari dell’opposizione. Per il suo coraggio e quello dei suo compagni era stato invitato a Parigi a ritirare il premio Sakharov per la libertà di pensiero. E si era fermato da noi, con noi».

«Oggi rinnovo idealmente l’abbraccio ad Armando, al Presidente Guaidò e a tutto il popolo venezuelano affamato di pane e democrazia. Il Governo italiano deve schierarsi con il resto dell’Europa e con chi chiede a Maduro di andarsene subito, altro che equidistanza: viva il Venezuela libero e democratico. E un abbraccio speciale ai nostri connazionali che vivono in quel meraviglioso Paese.
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