Renzi indagato con Boschi e Lotti. L'accusa: «Inchiesta Open, oltre 7 milioni di finanziamenti illeciti»

Renzi indagato con Boschi e Lotti. L'accusa: «Inchiesta Open, oltre 7 milioni di finanziamenti illeciti»
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Sabato 7 Novembre 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 16:31

Matteo Renzi indagato nell'inchiesta Open con Maria Elena Boschi e Luca Lotti: la Procura di Firenze conferma le iscrizioni nell'inchiesta sulla fondazione con l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Il senatore Matteo Renzi, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati, come riporta La Verità stamani. Secondo quanto confermano anche fonti inquirenti, l'ex segretario del Pd, ora leader di Italia Viva, sarebbe accusato di finanziamento illecito ai partiti in relazione ai fondi gestiti dalla fondazione che organizzava la Leopolda. Stesse accuse, per fatti del periodo 2012-2018, sono contestate dai pm Luca Turco e Antonino Nastasi a Luca Lotti e Maria Elena Boschi, in quanto componenti del direttivo della fondazione.

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7,2 milioni di finanziamenti

Nella fondazione Open sarebbero confluiti dal 2012 al 2018 oltre 7,2 milioni di euro in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti secondo l'ipotesi di reato che la procura di Firenze attribuisce a Matteo Renzi e ai componenti del consiglio direttivo dell'ente fra Maria Elena Boschi e Luca Lotti.

Nell'inchiesta sono indagati, fin dalle prime fasi delle indagini, anche l'ex presidente di Open Alberto Bianchi e l'imprenditore Marco Carrai.

Secondo quanto appreso, la guardia di finanza indaga contributi in denaro versati da più finanziatori alla fondazione Open. Nel dettaglio gli importi totali finiti sotto la lente degli investigatori ammontano alle seguenti cifre: 671.961 euro nel 2012; 700.720 nel 2013; 1.096.283 per il 2014; 452.585 euro per il 2015; 2.105.899 euro nel 2016; 1.017.763 nel 2017 e 1.159.856 nel 2018.

La reazione di Renzi

«Ci sono magistrati, pochi fortunatamente, a cui la ribalta mediatica piace più del giudizio di merito, che seguono la viralità sui social più che le sentenze della Corte di Cassazione. La Cassazione ha totalmente annullato il provvedimento di sequestro» relativo all'inchiesta Open, «dando anche un chiaro segnale ai pm dell'accusa. Ma quella vicenda ci ha creato un danno pazzesco, anche alla nostra forza attrattiva». Lo dice Matteo Renzi commentando la sua iscrizione nel registro degli indagati per l'inchiesta Open, nel suo discorso in apertura dell'assemblea di Italia viva. «Da quei pm di Firenze che hanno svegliato con 300 finanzieri gli sponsor della fondazione Open mi sarei aspettato una lettera di scuse e invece è arrivato un avviso di garanzia, che mi riguarda. Ci sono vari modi per replicare a quello che sembra un assurdo giuridico: io penso che a chi cerca la battaglia e la visibilità mediatica, bisogna rispondere con il diritto. Loro passano le informazioni alla Verità, noi pensiamo che la verità sia quella che ha detto la Cassazione».

Italia Viva: increduli, Cassazione aveva smentito i pm

«Sorpresa e incredulità» trapela da Italia Viva per le scelte della procura di Firenze su Open, «dopo che la sentenza della Corte di Cassazione aveva smentito con nettezza l'operato dei pm proprio su questa inchiesta». Matteo Renzi, che interverrà nel pomeriggio all'Assemblea di Italia Viva, intende però evitare polemiche politiche con i magistrati - spiegano fonti di Iv - e affiderà la discussione nel merito del provvedimento agli avvocati. 

Il dubbio che si stesse scoperchiando il vaso di Pandora ha preso a diffondersi mercoledì mattina. Il 4 di novembre, mentre il Dpcm aveva ormai assunto una forma definitiva, i numeri che avrebbero dovuto alimentare l'algoritmo - la formula con i famosi 21 indici a cui è demandata la responsabilità di "colorare" l'Italia dividendola in fasce di rischio - tardavano ad arrivare.

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