Mattarella cita Leone per allontanare il bis: «Anche lui chiese la non rieleggibilità»

Il presidente, proprio ieri, ha firmato un contratto d'affitto ai Parioli

Mattarella cita Leone per allontanare il bis: «Anche lui chiese la non rieleggibilità»
di Alberto Gentili
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Venerdì 12 Novembre 2021, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 05:39

Sergio Mattarella, ancora una volta, allontana il bis. Chiede, quasi esplicitamente, di non essere rieletto. Il capo dello Stato, come il 2 febbraio scorso, scandisce il suo non possumus citando un predecessore: «Leone ripropose la sollecitazione, già sottolineata dal presidente Segni, di introdurre la non rieleggibilità del presidente della Repubblica, con la conseguente eliminazione del semestre bianco».
Mattarella è infatti profondamente convinto che il doppio mandato non sia conforme allo spirito della Costituzione: la rielezione di Giorgio Napolitano nel 2013 fu un'eccezione. E tale deve restare.

Mattarella cita Leone, ecco perché

 

Altro segnale di commiato: proprio ieri il Presidente, come rivela l'Espresso, ha firmato il contratto di affitto per un appartamento al confine tra Parioli e il quartiere Salario-Trieste.
L'intervento di Mattarella - in occasione dell'incontro di studio Giovanni Leone.

Presidente della Repubblica 1971-1978 nel ventesimo anniversario della scomparsa - è un modo decisamente esplicito per far capire di non avere alcuna intenzione di un altro mandato al Quirinale. Tanto più che ciò che disse Leone «venne ritenuto da giuristi autorevoli una degli interventi più importanti sulle riforme istituzionali».

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Mattarella fu ancora più chiaro nel febbraio scorso quando richiamò il messaggio alle Camere di Antonio Segni del 1963: «Quel messaggio fu l'occasione per esprimere la convinzione che fosse opportuno introdurre in Costituzione il principio della non immediata rieleggibilità del presidente della Repubblica. In quell'occasione Segni definiva il periodo di sette anni sufficiente a garantire una continuità nell'azione dello Stato».
SEMESTRE BIANCO DA ABOLIRE
Insomma, secondo Mattarella sette anni sono abbastanza. E immaginare una rielezione, come successe con Napolitano nel 2013, non è nelle sue intenzioni. Anche perché il capo dello Stato ritiene davvero indispensabile una riforma costituzionale che abolisca il semestre bianco: «Una volta disposta la non rieleggibilità del Presidente, si potrà anche abrogare la disposizione dell'articolo 88 comma 2° della Costituzione, che toglie al Presidente il potere di sciogliere il Parlamento negli ultimi mesi del suo mandato», scriveva Segni e ricordò Mattarella il 2 febbraio.
La sortita di Mattarella non è una sorpresa. Nei giorni scorsi dal Quirinale è arrivata la conferma che il «Presidente non ritiene opportuno fare un secondo mandato, secondo la sua opinione sarebbe una forzatura dal punto di vista costituzionale». «La convinzione del capo dello Stato», aggiunge chi ha parlato con Mattarella nelle ultime ore, «è granitica. E non è un non me la sento sul piano personale. Mattarella è veramente convinto che sarebbe un errore la rielezione e che, appunto, sarebbe necessaria una revisione costituzionale che impedisca l'immediata rielezione del capo dello Stato con la conseguente abolizione del semestre bianco».


In più c'è la questione dell'età: «Il mio è un lavoro impegnativo, ma tra otto mesi il mio incarico termina. Tra qualche mese potrò riposarmi», disse il capo dello Stato il 19 marzo durante la visita in una scuola romana. E c'è il fatto che già due forze politiche, la Lega e Fratelli d'Italia, osserva una fonte istituzionale, hanno detto di no a sostenere un'eventuale rielezione di Mattarella... Dunque manca quell'unanimità che avrebbe potuto essere alla base di un eventuale ripensamento del Presidente. E il capo dello Stato, già di per se contrario, non è tipo da accettare una elezione al quarto scrutinio, in una situazione lacerata e disperata.
Intanto sempre ieri Giorgia Meloni ha riunito l'esecutivo di FdI, annunciando una mobilitazione, con una «grande campagna politica e di comunicazione» per il presidenzialismo in cui, ha sottolineato, coinvolgere tutto il centrodestra.
 

 

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