Mattarella concede la grazia a sette condannati: ecco chi sono (c'è Michele Strano che sparò per difendersi da una rapina)

Il capo dello Stato ha valutato storie personali e giudiziarie molto diverse: da chi ha commesso reati associativi a omicidi e atti terroristici

Mattarella firma concede la grazia a sette condannati: ecco chi sono (c'è Michele Strano che sparò per difendersi da una rapina)
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 12:22

C'è chi si è ravveduto e ha potuto riconciliarsi simbolicamente con le vittime, c'è chi ha sparato per difendersi da una rapina durante la quale ha visto morire il proprio fratello, c'è chi ha cercato di redimersi. Sono sono alcune delle storie e delle considerazioni che hanno spinto Sergio Mattarella a esercitare il potere di grazia che la Costituzione (articolo 87) conferisce al Presidente della Repubblica. Mattarella ha adottato sette provvedimenti di clemenza individuale, cioè sette decreti di grazia, in ordine ai quali la Ministra della Giustizia Marta Cartabia ha formulato avviso favorevole.

Chi sono le persone che beneficeranno della grazia del Capo dello Stato?

C'è Michele Strano, 53 anni, condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione per il delitto di omicidio volontario commesso nel 2012, nel corso di una rapina ai suoi danni nella quale era rimasto ucciso anche suo fratello. Nel concedere la grazia di un anno di reclusione il Capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole, formulato dal competente Procuratore Generale, e del percorso di riconciliazione avvenuto tra i familiari delle due vittime.

C'è Carlo Garrone, nato nel 1941, condannato a quattordici anni di reclusione per l'omicidio della sorella, commesso, in un contesto di grave disagio, nel 2014. Nell'adottare l'atto di clemenza (riduzione di un anno e tre mesi di reclusione) il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell'età e delle condizioni di salute del condannato.

Per effetto di questi due provvedimenti del Capo dello Stato agli interessati rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l'applicabilità dell'istituto dell'affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell'ordinamento penitenziario).

Il commento - «È un atto di grande giustizia e di grande umanità da parte del Presidente della Repubblica che ha tenuto il considerazione l'età e le precarie condizioni di salute del mio assistito». Così all'Adnkronos Piero Monti, legale di Carlo Garrone, agricoltore alessandrino condannato a 14 anni per l'omicidio della sorella e attualmente detenuto nel carcere San Michele di Alessandria. «Si tratta - spiega il legale - di una grazia parziale non piena ma è sicuramente una cosa che ci fa enormemente piacere». «Ovviamente il mio assistito - aggiunge il legale - non verrà scarcerato domattina ma il presidente della Repubblica con la grazia gli ha scontato la pena di un anno e tre mesi il che vuol dire che il fine pena che prima della grazia era il 9 febbraio del 2027 , diventa 9 novembre 2025. Oggi siamo a dicembre 2021 vuol dire che la pena residua è inferiore a quattro anni e per le pene inferiori a 4 anni il detenuto può ottenere la misura alternativa di affidamento in prova ai servizi sociali».

Provvedimento di clemenza anche a Sebastian Heinrich Oberleteir, nato nel 1941. A lui è stata concessa la grazia relativa alla pena dell'ergastolo, irrogata per la partecipazione ad atti terroristici compiuti in Alto Adige tra il 1966 e il 1967. Nell'adottare il provvedimento il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che, in una dichiarazione allegata alla domanda di grazia presentata dai figli, ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del Procuratore Generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell'istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione.

Grazia anche per Francesco Domino, nato nel 1972, condannato alla pena di tre anni e nove mesi di reclusione per fatti di bancarotta fraudolenta commessi nel 2011, per il quale la pena è stata ridotta di dieci mesi. Nel valutare la domanda di grazia il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che l'interessato vive e lavora in Belgio dove ha richiesto che venga eseguita la pena, ai sensi della disciplina della Unione Europea sul reciproco riconoscimento delle condanne emesse da altri Stati membri. Per effetto del provvedimento di clemenza, la pena scende al di sotto del limite che secondo la legge belga consente l'espiazione in regime non detentivo, limite più ristretto di quello vigente in Italia.

C'è anche Giuseppe Minisgallo , condannato per delitti associativi, al quale è stata concessa la grazia in relazione alla pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Capo dello Stato ha tenuto conto della circostanza che la pena detentiva è stata interamente espiata nel 2011, nonché del reinserimento sociale e lavorativo dell'interessato e del parere favorevole espresso dal competente Procuratore Generale.

C'è poi Cosimo Bruno, condannato per guida in stato di ebbrezza per fatti commessi nel 2009 e residente in Francia, al quale è stata concessa la grazia di tre mesi di arresto (ferma rimanendo la pena di 2.000 euro di ammenda). Nel valutare la domanda di grazia il Presidente della Repubblica ha considerato il tempo trascorso dalla commissione del reato e l'inserimento lavorativo dell'interessato all'estero.

Clemenza, infine, per Cristina Langella, alla quale è stata concessa la grazia della pena di 450 euro di ammenda riportata per il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. Il Capo dello Stato ha tenuto conto della modesta gravità del fatto e del parere favorevole del competente Procuratore Generale. 

 

Quante persone si sono rivolte al Presidente in questi anni?

Da quando si è insediato (3 febbraio 2015), il Presidente Mattarella ha adottato 26 provvedimenti di clemenza individuale. Si è trattato di 18 decreti di grazia per pene detentive temporanee, 5 decreti con cui sono state concesse grazie parziali (riduzione della pena detentiva temporanea), un decreto di grazia per la pena accessoria, un decreto di commutazione della pena detentiva in pena pecuniaria e un decreto di grazia per pena pecuniaria. Nessuno dei provvedimenti di grazia è stato adottato su contrario avviso del Ministro competente o in assenza di domanda dell’interessato. Nei primi sei anni di Presidenza, sono state sottoposte all’attenzione del Presidente Mattarella sia le pratiche che hanno dato luogo all’adozione dei 26 provvedimenti di grazia sia altre 1869 domande (o proposte) di grazia oppure di commutazione di pene. Di esse 1260 sono state rigettate e 609 archiviate o “poste agli atti”.

In 420 casi, l’archiviazione della pratica è stata disposta direttamente dall’Ufficio. E’ accaduto quando la domanda di clemenza era palesemente priva dei requisiti che potevano consentirne la trattazione.

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