Matrimoni e cerimonie, il tampone basta? Super green pass ai party. Le nuove regole (e il settore protesta)

Per i festeggiamenti conseguenti cerimonie civili e religiose basta il Green Pass Base. Stretta su feste e corporate. Convegni e meeting? Non pervenuti nella circolare: le risposte sono nelle Linee Guida

Matrimoni e cerimonie, basta il tampone? Super green pass ai party. Le nuove regole (e il settore protesta)
di Angela Orecchio
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 10:04

Altro scossone sul mondo degli eventi. Dopo 477 giorni di stop imposti alla Event Industry per contenere l'emergenza sanitaria Covid-19, dal 15 giugno 2021, cerimonie, matrimoni, feste e battesimi sono ripartiti. Con nuove regole e normative a cui gli addetti del settore si sono dovuti adeguare, ma che nella loro rigidità hanno concesso in qualche modo alle aziende del comparto di tornare a galla. Un anno di lavoro completamente perso che non recupereranno mai, quello del 2020 e in parte del 2021, in cui ogni professionista ha denunciato una perdita minima di fatturato di almeno l'80%, chi non ce l'ha fatta ha chiuso per sempre l'attività; ma la stagione estiva è stata buona e i fatturati sono ricominciati a salire. Nonostante le mascherine, i balli poco movimentati, i posti a tavola distanziati, i buffet coperti, i tamponi, il personale aggiuntivo per i controlli e quant'altro, sembrava intravedersi il sereno per i professionisti e nella gente era tornata la voglia di divertirsi. Ma ora tutti, clienti e lavoratori, si trovano di fronte a un altro muro: il Super Green Pass.

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Super Green Pass, stangata per il settore degli eventi

Con il nuovo DL 26 novembre 2021 n°172 per partecipare agli eventi («tranne quelli conseguenti a cerimonie civili o religiose») dal 6 dicembre al 15 gennaio sarà necessario esibire la "nuova" certificazione che si ottiene con il ciclo di vaccinazione completato o con il certificato di guarigione da Covid (entro 6 mesi dal contagio). Quindi se fino a ora bastava presentare un tampone negativo (antigenico o molecolare) o il certificato di vaccinazione per partecipare a una festa, ora le cose cambiano di nuovo. La confusione cresce. E arriva l'ennesima stangata, a un settore già pesantemente colpito, che ora si trova a fronteggiare nuove cancellazioni last minute a eventi già programmati. E la comunicazione arriva una settimana prima dell'entrata in vigore del DL e sotto le feste Natalizie. Dicembre è il periodo dell'anno che non solo determina la chiusura budget delle aziende, ma un mese che è determinante per il bilancio delle società che si occupano di eventi. Tra cene aziendali, corporate, party e matrimoni (che però sono salvi), l'ultimo mese dell'anno resta il colpo di coda (a livello di incassi) per il comparto.

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Le risposte nella circolare: ecco la normativa

E se fino a ieri privati e professionisti ancora non riuscivano a capire a chi fosse applicato il certificato "rafforzato", stamattina arrivano le risposte a ogni dubbio, o quasi. Nella circolare firmata oggi dal capo di gabinetto del ministero dell'Interno Bruno Frattasi si legge: «Con la certifivazione verde rafforzata sarà consentito l'accesso a: spettacoli, eventi sportivi in qualità di spettatori, ristoranti al chiuso, feste (tranne quelle conseguenti a cerimonie civili e religiose), cerimonie pubbliche, sale da ballo, discoteche e locali assimilati». Quindi matrimoni, comunioni e battesimi restano fuori. Gli invitati potranno continuare a partecipare ai festeggiamenti di questi esibendo solo il Green Pass Base. Nessuna menzione invece nella circolare a convegni e meeting, che trovano spazio nelle Linee Guida delle Regioni depositate il 28 maggio 2021 e modificate il 2 dicembre 2021 a seguito dell'introduzione del DL 26 novembre 2021 n° 172. 

Le regole per Convegni e Congressi

Allo stato attuale, l’accesso a convegni e congressi è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle “certificazioni verdi Covid-19”.

Sono esonerati dall’obbligo del possesso di una certificazione verde Covid 19 i soggetti minori di 12 anni e i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti dal Ministero della Salute.

Gli invitati

Il numero massimo dei partecipanti all’evento dovrà essere valutato dagli organizzatori in base alla capienza degli spazi individuati, per poter ridurre assembramenti di persone, dopo confronto con le autorità sanitarie locali. Nel caso in cui l’evento sia frazionato su più sedi/padiglioni, fisicamente separati tra loro, è necessario individuare il numero massimo dei partecipanti per ogni sede/padiglione dell’evento. Conseguentemente devono essere utilizzati sistemi di misurazione degli accessi nonché di limitazione e scaglionamento degli accessi anche attraverso sistemi di prenotazione del giorno e dell’orario di ingresso, finalizzati a evitare assembramenti.

Gli spazi

Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare code e assembramenti di persone. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

La prevenzione

Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altra nazionalità, sia mediante l’ausilio di apposita segnaletica e cartellonistica e/o sistemi audio-video, sia ricorrendo a eventuale personale addetto, incaricato di monitorare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del visitatore stesso.

L'accoglienza

La postazione dedicata alla segreteria e accoglienza, laddove non già dotata di barriere fisiche (es. schermi), dovrà essere eventualmente adeguata. Consentire l’accesso solo agli utenti correttamente registrati. Nelle aree poster/aree espositive, riorganizzare gli spazi in modo da favorire il rispetto del distanziamento interpersonale, valutando il contingentamento degli accessi, e promuovere la fruizione in remoto del materiale da parte dei partecipanti. Eventuali materiali informativi e scientifici potranno essere resi disponibili preferibilmente in espositori con modalità self-service (cui il visitatore accede previa igienizzazione delle mani) o ricorrendo a sistemi digitali.

È caos nel settore

Caos e confusione dilagano. «Incongruenze e complicanze continue stanno facendo scappare i clienti che timorosi della situazione preferiscono evitare di svolgere l'evento», spiega Claudio Compagnucci presidente di Feu, l'associazione a difesa di tutta la filiera degli eventi. «Ad esempio, se io ho un evento nella mia location il 10 dicembre, a chi devo rivolgermi per avere il rapporto giusto tra spazi e capienza? Alla Asl? E gli addetti della Asl verranno a controllare con quale tempistiche?». Le domande sono tante e le risposte ancora poche. 

Le regole per i matrimoni

Le regole invece per le feste post cerimonia restano le stesse, o quasi. E se un tempo l'idea di sposarsi con la mascherina faceva orrore alle promesse spose, ormai si è trovato anche il modo di sdrammatizzarle, donandole magari come gift durante il matrimonio. Così tutto ha acquisito un altro sapore. E i matrimoni ai tempi del Covid saranno ricordati nella storia. 

Sarà sempre possibile comunque organizzare matrimoni, comunioni e battesimi anche dal 6 dicembre al 15 gennaio e le normative da seguire restano DL 18 maggio 2021 art. 9 e l protocollo delle Regioni del 28 maggio 2021 (con qualche modifica apportata il 2 dicembre). E sono le seguenti:

Location

Mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali. Riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso alla sede dell’evento in modo ordinato, al fine di evitare code e assembramenti di persone. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita. Nessun limite di persone che potranno starvi a fianco. Disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estensibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non sono soggetti al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. L'unica richiesta degli esperti è di prediligere location con ampi spazi. 

Mascherine

Resta l'obbligo delle mascherine per tutti quando non si è seduti al tavolo negli spazi all'interno e invece negli spazi esterni bisognerà tenerla quando non è possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro. Il personale di servizio a contatto con il pubblico deve mantenere sempre la mascherina e deve provvedere ad una frequente igenizzazione delle mani così come i fotografi che dovranno sempre mantenere la mascherina qualora non riuscissero a rispettare la distanza di 1 metro dai soggetti fotografati.

Buffet

È possibile organizzare una modalità a buffet prevedendo in ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina (mascherina chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli FFP2) a protezione delle vie respiratorie. La modalità self-service può essere consentita con modalità organizzative che evitino la formazione di assembramenti anche attraverso una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali; dovranno essere altresì valutate idonee misure (es. segnaletica a terra, barriere, ecc.) per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.

Bambini

Nelle ore in cui arriva l'ok di Aifa alla somministrazione del vaccino Pfizer per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni dopo il via libera di Ema arriva anche un'altra notizia: nessun Green pass in arrivo per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. A precisarlo è stato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha sottolineato che «dobbiamo dire con chiarezza che sarà una vaccinazione volontaria e non sarà prevista nessuna certificazione verde per gli under 12». Quindi anche per tutti gli eventi i bambini non dovranno esibire nessuna certificazione.

La denuncia

L'introduzione del Super Green Pass getta tutti nel panico. Mentre i contagi salgono e il Cts cerca rimedi per contenere i danni, i professionisti della Event Industry e i clienti si trovano di fronte a un altro terremoto che gli fa franare la terra sotto i piedi. Per ospiti e festeggiati sarà ora necessario, per partecipare ai party, esibire il Super Green Pass che si ottiene avendo terminato il ciclo vaccinale o avendo contratto il Covid. Tamponi antigenici o molecolari non valgono più. Una normativa che sta creando molta confusione tra addetti al settore. E la situazione ora per loro sta precipitando di nuovo. «Siamo già attorno al 30-40% di eventi annullati nell'ultima settimana». È presto per tirare le somme, ma i numeri denunciati dagli addetti sono già preoccupanti. C'è troppa incertezza rispetto alle regole date e gli operatori non trovano motivazione alcuna a questa decisione del governo «Abbiamo dimostrato di saper affronatre l'emergenza con responsabilità. In nessun mio evento, nè in quelli dei miei colleghi si è sviluppato un cluster. Abbiamo controllato tamponi e green pass e fatto rispettare le regole e tutto è andato bene. Non capisco quindi ora questa stretta ulteriore», ha spiegato Sanda Pandza wedding&events creator internazionale che non ritiene assolutamente necessario inserire ora un Green Pass Rafforzato, o Super Green Pass che dir si voglia, per accedere a una festa. 

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Le associazioni

Di irresponsabilità parla il presidente dell'associazione Feu, Caudio Compagnucci, che fa alzare il suo grido e quello di tutte le oltre 900 aziende e partite iva che la Filiera degli Eventi Unita rappresenta. «Il nostro settore, abituato a reinventarsi ormai ogni 3 mesi a causa delle sciagurate decisioni del Governo e del CTS, si trova di fronte a ostacoli sempre maggiori e ha sempre meno tempo per affrontarli». Con un preavviso di soli 10 giorni, a un passo dal Natale clienti e professionisti si trovano dinnanzi a nuovi limiti chiamati Super Green Pass. Un problema non solo per gli ospiti invitati a una cena che non è detto siano vaccinati, ma una problematica reale anche per le aziende e i propri dipendenti. I numeri della Event Industry sono importanti: 570.000 addetti ai lavori che generano un volume di affari di 65,5 miliardi per un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi. E ora di nuovo tutti rischiano il collasso. «La conseguenza immediata è che aziende che da mesi programmano il proprio evento natalizio, si trovano nella situazione di doverli annullare, non avendo contezza del numero di dipendenti vaccinati e non essendo nelle condizioni di obbligare nessuno ad effettuarlo. Rischiando nel contempo di svolgere un evento semideserto o di annullare lo stesso dovendone pagare ugualmente i costi»

Super Green Pass, i dubbi e le incertezze

Stessa situazione anche per i clienti che si trovano a dover rinunciare ai propri festeggiamenti proprio perchè non possono obbligare gli invitati a sottoporsi a un vaccino e perchè sono nella confusione più totale, e nell'incertezza preferiscono rinunciare. Quello che la maggior parte delle persone, professionisti e non, non capiscono è perchè imporre un Super Green Pass a feste aziendali quando il sistema utilizzato finora di Green Pass (ora chiamato) Base ha permesso a tutti di vivere serenamente ogni tipo di evento. Convivialità, divertimento ma anche un grande senso di responsabilità. Ecco cosa hanno dimostrato gli addetti in questi 4-5 mesi in cui hanno potuto ricominciare a lavorare. Non ha nessun dubbio Compagnucci: «Tutto questo ha poco a che vedere con la realizzazione di eventi in sicurezza. Paradossalmente l’ingresso ad un evento di una persona con tampone negativo sarebbe più sicuro rispetto ad una persona vaccinata». Dubbi e incertezze tornano a farla da padroni. 

 

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