Mascherine, dal 30 settembre stop l'obbligo su metro e anche ospedali. I virologi si dividono: «Rischio nuove varianti»

Dal 1 ottobre non è più obbligatorio indossare ffp2 in ospedali, rsa, treni e metro. Ma con l'aumento dei contagi alcuni virologi sono preoccupati

Mascherine, dal 30 settembre cade l'obbligo su metro e negli ospedali. I virologi si dividono: «Rischio nuove varianti»
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Martedì 27 Settembre 2022, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 12:01

A tre giorni dalla scadenza, venerdì 30 settembre, sembra ormai confermato lo stop all'obbligo di indossare la mascherina anti-Covid su bus, metro e treni, ma anche dentro ospedali, ambulatori medici e Rsa. Il provvedimento è il primo in scadenza tra quelli che riguardano le restrizioni introdotte per la pandemia. Secondo ambienti del Ministero della Salute non è prevista «nessuna proroga» alla norma. 

Pregliasco: «La situazione ci permette di togliere l'obbligo»

Togliere la mascherina sui trasporti, in questa fase, avendo una buona quota di vaccinati, dice il virologo dell'Università Statale e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, «si può» restando però, sempre pronti a pianificare misure adattate a nuovi futuri scenari.

Sempre al primo posto si conferma la necessità della vaccinazione soprattutto per i fragili anche se la situazione è molto diversa da quella dell'anno scorso. «Finite le elezioni, si pensi alla campagna vaccinale - dice l'infettivologo Matteo Bassetti - troppi fragili sono ancora senza quarta dose». 

 

Da Ricciardi a Andreoni, chi è contrario 

C'è però chi invita alla prudenza soprattutto in vista della nuova crescita dei contagi: «Vediamo un lieve aumento dei contagi, che sono ancora troppi, per questo credo che sia troppo presto per dire addio definitivamente all'obbligo della mascherina sui mezzi di trasporto» afferma Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. L'esperto sositene anche il mantenimento della mascherina per Rsa e ospedali  «dove c'è una questione di sanità pubblica».  

Sulla stessa linea anche Walter Ricciardi docente di Igiene all'Università Cattolica per cui l'abolizione dell'obbligo «significa lasciare il via libera a un virus troppo contagioso» : ogni persona positiva ne infetta 19. L'esperto chiede quindi una proroga dell'obbligo e prevede che «Già ci saranno problemi, tra qualche settimana, per l'innalzarsi della curva pandemica in corso». Un esempio dei rischi è rappresentato dall'esperienza britannica.

«Naturalmente il mezzo principale di contrasto resta la vaccinazione e anche su questo siamo in ritardo. Se non ripristiniamo una strategia di lotta attiva che in qualche modo anticipa il virus, è chiaro che ci esponiamo a problemi, soprattutto tra ottobre e novembre», conclude evidenziando che «L'uso delle mascherine resta ancora fondamentale». 

Le altre scadenze

Le altre scadenze sono per il 31 ottobre, quando cesseranno i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che tra le altre cose prevedono in alcuni casi la misurazione della temperatura all'entrata e l'uso delle mascherine al chiuso quando non si può mantenere il distanziamento; e poi il 31 dicembre il Green Pass per operatori sanitari, ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle Rsa. Sul fronte dei vaccini arriva una nuova arma. L'agenzia europea per il farmaco (Ema) ha iniziato a valutare la domanda di autorizzazione della versione adattata di Spikevax, il vaccino di Moderna contro il Covid, mirata al virus originale e alle sue sottovarianti Omicron Ba4 e 5. E su quale prodotto debba ricadere la scelta dei bivalenti approvati contro le nuove varianti, a partire da Omicron 1, gli esperti chiedono chiarezza. Secondo Sergio Abrignani, immunologo dell'Università di Milano, meglio il booster anti Omicron 1 che nessun vaccino. Vaccini che secondo l'esperto sono abbastanza simili. «C'è tuttavia una differenza di tre volte nel livelli di anticorpi neutralizzanti contro Omicron 5» la variante attualmente circolante. Dal canto suo il virologo Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, pone la questione su Twitter e chiede alle Istituzioni «di rendere pubblicamente disponibili i dati» di confronto dei vaccini anti-Covid aggiornati. Ma l'attenzione è tutta rivolta alle prossime settimane. Da qui l'appello ai fragili a fare le dosi booster. E' infatti «molto probabile - dice Bassetti - che il virus torni a circolare nelle prossime settimane, e troverebbe una fascia della popolazione completamente impreparata dal punto di vista degli anticorpi». In merito a questo attuale aumento di casi «speriamo sia solo un'onda di risalita e non una nuova ondata». 

L'ultimo bollettino

E anche i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute rimandano un quadro in aumento dei casi ma anche un numero di tamponi maggiore e l'indice di contagio Rt dell'epidemia di Covid-19 in Italia ha superato 1, indicano i gruppi di ricerca che calcolano gli indici equivalenti all'Rt elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità, ma con tecniche che permettono di avere valori più aggiornati. Sono 44.878 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore (contro 10.008 del giorno prima). Le vittime sono 64, in aumento rispetto alle 32 precedenti. Il tasso di positività è salito al 18,4% (dal 15,2%), i tamponi molecolari e antigenici sono 243.421 (contro 65.697 di lunedì). Sono 128 (contro 130 del giorno precedente) i pazienti ricoverati in terapia intensiva, nel bilancio tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono 14. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 3.653 in aumento di 192 nelle ultime 24 ore.

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