Mascherine all'aperto, quando le toglieremo in Italia? Ipotesi 1 o 5 luglio. Niente obbligo già in molti Paesi nel mondo

Mascherine all'aperto, quando le toglieremo in Italia? Ipotesi 1 o 5 luglio. Niente obbligo già in molti Paesi nel mondo
di Pietro Piovani
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Sabato 19 Giugno 2021, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 17:24

Ancora qualche giorno e l'obbligo di portare la mascherina all'aperto, con ogni probabilità, non ci sarà più. Stamattina il ministro Speranza ha chiesto formalmente al Comitato tecnico scientifico di fornire un parere ufficiale e definitivo, ma la risposta che tutti – compreso il governo - si attendono è una sola: se non si sta in un ambiente chiuso, coprirsi la bocca e il naso è superfluo. Salvo sorprese dunque l'Italia potrebbe adottare la stessa regola in vigore nella grande maggioranza dei Paesi europei: all'aria aperta nessun dispositivo di protezione è obbligatorio, a meno che non ci si trovi in una situazione in cui è impossibile garantire il distanziamento. Così è previsto, dall'inizio della pandemia, nel Regno Unito, in Austria, in Belgio, in Olanda, in molti lander della Germania, in Svizzera; così è previsto in Francia da giovedì scorso, e lo sarà in Spagna da sabato prossimo.

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Mascherine all'aperto, decisioni in arrivo

GLI STUDI - Perché questo hanno capito gli scienziati dopo oltre un anno e mezzo di epidemia di Sars-Cov-2: la trasmissione del Covid avviene prevalentemente al chiuso, dove il virus riesce a viaggiare anche a lunga distanza sfruttando la diffusione dell'aerosol, il vapore che si forma con il nostro respiro e rimane sospeso, espandendosi nell'ambiente di una sala; all'aperto invece l'aerosol viene spazzato via dall'aria, e dunque si deve temere soltanto la trasmissione attraverso il droplet, cioè le goccioline di saliva che ognuno di noi emette parlando, tossendo o starnutendo, ma che non riescono a raggiungere distanze superiori al metro e mezzo (i ricercatori più pessimisti sostengono che possano arrivare a due metri, ma ammesso che sia vero si tratterebbe di casi poco frequenti).

Non è del tutto chiaro se anche i raggi ultravioletti del sole contribuiscano a neutralizzare il coronavirus all'aperto, e in ogni caso si tratterebbe di una difesa valida soltanto nelle ore del giorno, non di sera con il buio.

 

AMBIENTI CHIUSI - Ecco perché fino a oggi i focolai di Covid sono quasi sempre la conseguenza di contatti tra più persone in ambienti chiusi, mentre i contagi in strada, nelle piazze, nei parchi, sulle spiagge sono stati molto più rari di quanto si temeva all'inizio dell'epidemia, e sono avvenuti solo in occasione di clamorosi assembramenti o tra persone che si toccano e si abbracciano. Ed ecco perché i governi di tantissimi Paesi hanno previsto l'obbligo di mascherina solo quando non si può garantire il distanziamento. In tutto il mondo comunque si continua a considerare fondamentale la protezione del viso negli ambienti chiusi, in tutti gli Stati, tranne uno: Israele, che è partito prima di tutti con la campagna vaccinale e che ormai ha immunizzato quasi l'intera popolazione, ha eliminato la mascherina obbligatoria al chiuso da questa settimana, anche se con una serie di eccezioni (il dispositivo rimane necessario nelle scuole, negli aerei, nelle residenze per anziani e in altri casi ancora).

LA DATA PER L'ITALIA - Ma in Italia quando potremo davvero scoprirci il volto? Una data precisa evidentemente ancora non c'è, tanto più che si deve aspettare almeno il parere del Cts, che non si riunirà prima della prossima settimana. Fonti di Palazzo Chigi nei giorni scorsi hanno indicato come possibile giorno di inizio il 1° luglio, oppure – per partire di lunedì - il successivo 5 di luglio. È probabile poi che il governo decida di eliminare l'obbligo soltanto quando si può stare in spazi davvero aperti, e non – ad esempio – quando si cammina nei marciapiedi delle città.

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