Draghi ai sindaci: il Pnrr è nelle vostre mani. Gentiloni teme ritardi

Draghi ai sindaci: il Pnrr è nelle vostre mani. Gentiloni teme ritardi
di Alberto Gentili
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Venerdì 12 Novembre 2021, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:37

Mario Draghi salda un asse con i sindaci per la ricostruzione e la ripartenza dell’Italia post-pandemia. «Il successo del Piano nazionale di ripresa e resilienza è nelle vostre mani. Il futuro dell’Italia vi vede protagonisti», scandisce il premier dal palco dell’assemblea dell’Anci a Parma, dove viene accolto da una lunga standing ovation e dal presidente Antonio Decaro che lo chiama «Super Mario». Un asse fatto non solo di parole e buone intenzioni, ma da un’enorme mole di investimenti: «Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Pnrr». Però da Bruxelles arriva l’allarme del commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: «C’è preoccupazione» per eventuali ritardi dell’Italia.

Draghi, nel suo discorso, parte dall’impegno dei sindaci «nei mesi difficili della pandemia».

Li ringrazia. Un «successo» frutto della «fiducia del governo nei Comuni e della vostra fiducia verso il governo». E lo stesso schema di lavoro, la stessa sintonia e fiducia reciproca, dovranno valere anche per l’attuazione del Pnrr, «una straordinaria occasione di riforme e investimenti». Ma, appunto, la realizzazione del Piano «è nelle vostre mani, come anche nelle nostre». Perché «c’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’Amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione». In uno sforzo che dovrà «coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, ministeri».

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Impresa titanica

Certo, l’impresa si annuncia titanica. Ma già in passato, come nel Dopoguerra, i «sindaci hanno accompagnato il miracolo economico». E cita, Draghi, l’esempio di «Virgilio Ferrari, medico, antifascista, sindaco di Milano dal 1951 al 1961» che guidò «la ricostruzione della città distrutta dai bombardamenti e il suo rilancio economico». Mentre, sul fronte della legalità e della lotta alla criminalità, il premier ricorda Angelo Vassallo, il primo cittadino di Pollica «ucciso brutalmente nel 2010».

Draghi, all’Anci, è venuto però soprattutto per spianare la strada all’attuazione del Pnrr, «un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future». E qui elenca gli interventi: «Nella legge di bilancio stanziamo 1,4 miliardi fino al 2029 per la messa in sicurezza di ponti e viadotti e aumentiamo di 2,7 miliardi i fondi per la manutenzione delle scuole fino al 2036. Destiniamo 2 miliardi di euro fino al 2030 per consentire alle Province e alle Città Metropolitane di svolgere le loro funzioni fondamentali. Aiutiamo i piccoli Comuni in particolare difficoltà economica. Istituiamo un apposito Fondo per sostenere e valorizzare i territori montani con una dotazione di 200 milioni di euro all’anno». Soprattutto, Comuni e Città Metropolitane dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Pnrr.

Draghi garantisce che «siamo già pienamente nella sua fase di attuazione». E nelle prossime settimane il governo organizzerà «una serie di incontri in molte città italiane per confrontarci sulla sua realizzazione». Segue una minuziosa e dettagliata elencazione degli interventi: «Abbiamo già approvato 159 progetti di rigenerazione urbana su cui investiamo 2,8 miliardi. Ben oltre il 40% è destinato a interventi nel Mezzogiorno». Nel complesso, ricorda il premier, sono stati già ripartiti tra gli enti territoriali 21,6 miliardi per interventi infrastrutturali. 

L’allarme

Decaro, però, poco prima ha lanciato l’allarme. Senza «un reclutamento straordinario» di circa 110 mila dipendenti, i Comuni non saranno in grado di attuare il Pnrr. E Draghi prova a rassicurare il presidente dei sindaci: «Mettiamo a disposizione delle Amministrazioni vari strumenti, dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale. E qui dovremmo sicuramente tenere conto del suggerimento del sindaco Decaro...». Ma già «almeno mille esperti aiuteranno gli Enti territoriali ad attuare il Piano», distribuiti nelle varie aree del Paese, «per semplificare i processi e rafforzare la capacità progettuale delle Amministrazioni». Tanto più, che «il governo ha semplificato le procedure di affidamento dei contratti pubblici per aumentare la rapidità e l’efficacia di intervento».
Eppure, nonostante le rassicurazioni di Draghi, da Bruxelles rimbalzano i timori della Commissione Ue per i possibili ritardi dell’Italia nell’attuazione del Pnrr. «La preoccupazione c’è», dice Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, «e chi conosce direttamente, come me, la difficoltà di attuazione dei piani e dei progetti europei, non può non tenere molto alta l’attenzione su questi rischi. Resta il fatto che il governo sta agendo con grande determinazione». In ogni caso la Commissione «guarderà all’Italia, prima beneficiaria del Piano, con grandissima attenzione e spirito di collaborazione».

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