Chi è Margherita Cassano, prima donna eletta presidente della Corte di Cassazione

Le tappe di una carriera straordinaria: dalla Procura di Firenze al massimo organo della magistratura italiana

Margherita Cassano, chi è la prima donna presidente della Corte di Cassazione
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Mercoledì 1 Marzo 2023, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 21:51

Per la prima volta il Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato una donna come primo presidente della Corte di Cassazione. Si tratta di Margherita Cassano, attualmente "vice" del presidente uscente della Suprema Corte, Pietro Curzio, a cui subentra. Si insidierà ufficialmente al Palagiustizia il prossimo 6 marzo. 

La nomina è stata approvata all'unanimità dall'assemblea plenaria del Csm, presieduta dal capo di Sergio Mattarella, che a margine proclamazione ha dichiarato: «Questa è un'occasione importante per la Repubblica oltre che per tutto l'ordine giudiziario». 

La nomina ha inoltre messo fine al monopolio dei togati uomini al vertice della Corte Suprema: sono trascorsi infatti 60 anni, infatti, dall'entrata in vigore della legge 66/1963, che aprì l'ingresso per le quote rosa «a tutte le cariche, professioni ed impieghi pubblici, compresa la magistratura, nei vari ruoli, carriere e categorie, senza limitazione di mansioni e di svolgimento della carriera».

Ma di fatto, nessuna donna era stata mai eletta per guidare il principale organo della giustizia ordinaria.  

 

Chi è Margherita Cassano: età, biografia, curriculum,  

Margherita Cassano, 67 anni, è nata a Firenze nel 1955. È figlia d'arte di Pietro Cassano, anche lui magistrato e giudice in diversi processi negli anni di piombo. 

Fa il suo ingresso in magistratura all'età di 25 anni, nel 1980, addetta al settore penale. Dal 1981 al 1998 è stata pubblico ministero nella Direzione Distrettuale Antimafia (Dia) di Firenze, seguendo inchieste su associazioni a delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.

Dal 1998 al 2002 Cassano è stata componente del Csm tra le fila della Magistratura Indipendente, l'associazione che promuove e tutela l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. A lei è stato affidato il compito di presiedere la Sesta e la Nona Commissione. È stata inoltre membro della Sezione disciplinare.

Al termine della consiliatura, nel 2003, passa alla Corte di Cassazione: qui svolge il ruolo di componente della Prima sezione penale, occupandosi prevalentemente di omicidi e mafia: sarà lei a scrivere la sentenza definitiva nei confronti dell'ex senatore di Forza Italia e braccio destro di Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri, condannato nel 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa

Nel 2015 Cassano torna nella sua città natale, Firenze, come presidente della Corte d'Appello, dove resterà per quattro anni. Nel 2020 ritorna a Roma, dove infrange un primo grande tabù diventando presidente aggiunto della Cassazione: «Verrà il giorno in cui una nomina come la mia non sarà più una notizia, e allora sì, per davvero, quello sarà un gran giorno per tutte le donne», le parole usate all'epoca dal magistrato per commentare la nomina. 

Lo scorso 15 febbraio il plenum del Csm ha promosso, con voto unanime, il giudice Cassano a primo presidente della Suprema Corte. Il punto più alto di una carriera straordinaria. 

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