Mara Carfagna lancia Voce Libera. Berlusconi: così spacca Forza Italia

Mara Carfagna lancia Voce Libera. Berlusconi: così spacca Forza Italia
di Mario Ajello
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Venerdì 20 Dicembre 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 11:31

La nuova associazione fondata da Mara Carfagna - il lancio di Voce Libera è stamane, con tanto di manifesto liberale e lo slogan: «I cittadini siamo noi, la Politica siamo noi» - non è contro Berlusconi. Anzi. Ma il Cavaliere ha preso malissimo questa iniziativa: «Ho avuto lofferta di essere presidente onorario dell’associazione della Carfagna, ma ho detto di no. Perché in un partito libero credo sia inutile far nascere associazioni che finiscono per rappresentare una corrente, che rischia di dividere il partito stesso».

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Parole molto nette. Ma la mossa politica di Mara potrà avere un buon successo - si parte con l’associazione ma poi potrà succedere di tutto - perché la situazione dentro Forza Italia ormai è esplosiva, nel suo stallo e nel suo crepuscolo, e se per ora sono una trentina i parlamentari vicini alla Carfagna, potrebbero crescere. Lo stesso Berlusconi, dopo aver stroncato Voce Libera, ha dovuto però ammettere: «Certo, se questa iniziativa serve a far arrivare figure di prestigio come Carlo Cottarelli, è utile...». 
 



La chicca è appunto Cottarelli, che è stato quasi premier, è economista stimato in Italia e all’estro, ha buon successo televisivo e sarà di fatto il numero due e il consigliere economico di Mara. Buon acchiappo, come dicevano tutti anche l’altra sera al Quirinale, durante la cerimonia dei saluti natalizi, in cui il bel mondo istituzionale, dai grand commis ai costituzionalisti, pareva molto ben disposto nei confronti della Carfagna e della sua opzione: un centrodestra de-salvinizzato. 

«Speriamo che Berlusconi si liberi dalla subalternità alla Lega e torni a dare le carte», questo la speranza dei carfagnei. «Noi crediamo sempre in lui», assicurano quelli di Voce Libera, a cui dalla Polverini a Osvaldo Napoli, da Mallegni a Russo, da Fiori a Cangini a tanti altri, non mancano i soci costituenti. Però il pressing di Berlusconi su Antonio Martino, amico da sempre, ha avuto successo e l’ex ministro di autentico ceppo liberale non satrà più il presidente onorario di Voce Libera come si pensava e si sperava: «Non pensavo - ha detto ieri Martino - che questa fosse una fazione, ma un’associazione liberale. Quindi penso di mollare, ma chiederò a Berlusconi...».

I pretoriani del Cavaliere intanto attaccano a testa bassa: «La Carfagna vuole solo dividere, ma non andrà da nessuna parte». Previsione un po’ spericolata, perché anche dai territori sta crescendo la curiosità per questa nuova creatura che non vuole essere un partito né una corrente ma di fatto prospetta un’altra via possibile al centrodestra moderato che un senso di marcia dovrà pur darselo se non vuole morire di paralisi. Alla Camera, ma anche ieri alla presentazione del libro di Vespa, con Berlusconi superstar, girano freddure così tra i forzisti in cerca d’autore: «Se Mara ci molla o la cacciano, il nostro partito perde quattro punti percentuali, e ci ne restano al massimo due». 

AUGURI E TIMORI
Leggendo intanto il manifesto targato Carfagna, non c’è nulla di divisivo o di contundente nei confronti di Berlusconi. E neppure si accenna, nominandolo a Salvini, anche se il salvinismo è l’obiettivo polemico del tutto: «Vogliamo contribuire - così si legge - a liberare i cittadini dal giogo asfissiante dei qualunquismi, dalle delegittimazioni reciproche, dalla propaganda esasperata: la furia cieca di questi elementi che serpeggiano nella società ha spezzato le gambe alla Politica, rendendola impotente». E ancora: «E’ giunto il momento che gli uomini e le donne di buona volontà e di sani principi liberali, cristiani e riformisti si mettano al servizio della Patria». E fioccano gli auguri a Mara, mescolati ai timori nei confronti della Carfagna. 
 

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