Manovra, la ministra Gelmini: «Aiuti per famiglie e imprese, così il Paese torna a crescere»

La ministra: «Abbiamo tagliato i costi dell’energia. Il premier? Insostituibile»

Manovra, la ministra Gelmini: «Aiuti per famiglie e imprese, così il Paese torna a crescere»
di Umberto Mancini
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Domenica 20 Febbraio 2022, 07:08 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 06:53

Ministra per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, venerdì il governo ha approvato una manovra da 8 miliardi, tra aiuti per far fronte al caro-energia, risorse per sostenere l'automotive nella fase di transizione e modifiche al superbonus. É soddisfatta o si poteva fare di più?
«Sono molto soddisfatta: il governo si conferma attento alle esigenze del Paese e anche alle richieste che, come Forza Italia, abbiamo avanzato. Non possiamo permettere che l'esplosione dei costi energetici fermi la crescita e deprima il potere d'acquisto degli italiani. Abbiamo mobilitato con questo decreto risorse per 8 miliardi senza ricorrere a nuovo debito. E sull'energia, oltre ad aver cancellato oneri di sistema, ridotto l'Iva, assicurato copertura per 3,5 milioni di famiglie in difficoltà, assicurato sostegno a Comuni, alle Province e alle Città metropolitane, abbiamo varato provvedimenti strutturali».
Draghi ha parlato di «un governo bellissimo» dopo le tensioni sul Milleproroghe. Ad alcuni l'aggettivo «bellissimo» ha ricordato quando Padoa Schioppa disse che «pagare le tasse è bellissimo». Ciò detto, le tensioni sono rientrate o c'è il rischio che si ripresentino situazioni tali per cui Draghi possa salire al Colle per dimettersi?
«Per questo governo le tasse non sono bellissime e infatti le stiamo tagliando. La migliore dimostrazione della compattezza della maggioranza è stata proprio la giornata di venerdì, dove abbiamo approvato all'unanimità e senza polemiche, una mini-manovra economica. Con la mole di norme che abbiamo varato in questo anno, gli incidenti' parlamentari si contano sulle dita di una mano. Tuttavia, con un maggior coordinamento, in futuro eviteremo anche questi. Draghi ha richiamato i partiti alla responsabilità e io non ho dubbi sia sulla tenuta della maggioranza che sulla figura insostituibile del presidente del Consiglio».

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Per tornare al decreto, sul fronte dell'auto non c'è il rischio che una transizione troppo rapida cancelli migliaia di posti di lavoro nel passaggio all'elettrico? Un miliardo l'anno per 8 anni sono tanti, ma il settore ne chiederà molti di più.
«L'industria dell'auto è un asset fondamentale per l'Italia e con questo provvedimento lo confermiamo, accompagnando il comparto verso la transizione. Le risorse stanziate coprono sia il fronte degli incentivi all'acquisto di auto meno inquinanti, sia la ricerca e l'innovazione. Proprio per impedire la perdita di posti di lavoro, è fondamentale che le imprese del settore colgano le opportunità offerte da questo decreto anche sulla formazione del personale. E il sostegno che daremo anche all'industria dei microchip è assolutamente strategico».
Sul tema superbonus non crede che Draghi voglia mettere fine gradualmente alla cosiddetta bonus-economy? Penso al Reddito di cittadinanza in particolare. Cosa bisogna fare per sostenere l'edilizia e l'efficientamento energetico senza consentire ai furbetti di truffare lo Stato?
«Siamo usciti dalla più grave crisi economica del dopoguerra anche per merito di misure come i bonus per il settore edilizia che, fra l'altro, grazie all'efficientamento energetico, hanno anche una valenza strategica per il contrasto al surriscaldamento.

Con il Superbonus, furbetti a parte, abbiamo rilanciato l'edilizia e creato posti di lavoro. Con il reddito di cittadinanza non si crea niente. Come Forza Italia abbiamo richiesto con determinazione che si bloccassero le truffe e non i cantieri. E le norme approvate venerdì in Cdm, vanno nella giusta direzione. L'Italia può ripartire».

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Legato al superbonus c'è il tema più ampio della messa a terra del Pnrr, la vera grande sfida di questo governo: che cosa bisogna fare concretamente per rispettare i tempi, spendere bene i miliardi della Ue ed evitare di disperdere risorse? Penso anche alle difficoltà degli enti locali a fare gli appalti.
«Il nostro esecutivo è perfettamente consapevole delle difficoltà degli enti territoriali. Ne abbiamo dato dimostrazione anche con il decreto di venerdì: a Comuni, Province e Regioni abbiamo destinato complessivamente 1,7 miliardi. Dopodiché sappiamo che, per la messa a terra degli investimenti del Pnrr, occorre potenziare la macchina amministrativa, ma anche su questo il governo non è rimasto con le mani in mano. I mille esperti selezionati a tempo di record dal ministro Brunetta sono già stati distribuiti sul territorio. Poi abbiamo riaperto le assunzioni nei Comuni destinatari di fondi del Pnrr e costituito delle task force come il Nucleo Pnrr Stato-Regioni, presso il mio Ministero, per supportare i Comuni più piccoli, che sono i meno attrezzati per partecipare ai bandi. La macchina che stiamo predisponendo è in grado di vincere la sfida della messa a terra delle risorse del Pnrr. E poi non dimentichiamo che spesso le Regioni e le città medio-grandi, hanno dimostrato di essere più celeri nel realizzare gli investimenti rispetto alle amministrazioni centrali».
Lei si è spesa molto per dare a Roma Capitale autonomia e maggiori poteri proprio per sfruttare al meglio le risorse a disposizione, la grande occasione legata al Pnrr. A che punto siamo del progetto?
«Il dossier è nelle mani del Parlamento: mi aspetto che la situazione si sblocchi in tempi brevi perché c'è una generale condivisione e l'esigenza di correre. Roma è la Capitale di uno dei Paesi più avanzati dell'Occidente, deve avere poteri e risorse per affrontare le sfide che l'attendono: dal Giubileo fino, speriamo, all'Expo».
Caro-energia e tensioni geopolitiche stanno infiammando la corsa dei prezzi. L'inflazione viaggia verso quota 5% erodendo potere d'acquisto ai lavoratori, come evitare un impoverimento generale? Avete delle proposte concrete per calmierare i prezzi?
«E' la nostra prima preoccupazione e Forza Italia e la sua delegazione ministeriale chiederà al governo, se la situazione non si raffredda, di fare tutto il possibile per difendere il potere d'acquisto dei cittadini e alleviare le difficoltà delle famiglie. E dovremo anche monitorare con attenzione gli aumenti dei prezzi per scongiurare che ci sia qualcuno che se ne approfitta. Purtroppo è già accaduto in passato e non tutti gli aumenti sono giustificati dal caro energia».

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