Manovra, Moscovici: «Prossime mosse procedura contro l'Italia: determinante il negoziato in corso»

Manovra, Moscovici: «Prossime mosse procedura contro l'Italia: determinante il negoziato in corso»
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Martedì 4 Dicembre 2018, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 11:07
«La commissione cammina su due strade: dialogo con le autorità italiane e preparazione della procedura che riteniamo giustificata: i prossimi passi si fonderanno sul risultato del negoziato in corso». Lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

La Commissione Ue ha «preso nota» delle intenzioni dell'Italia di ridurre il deficit, e ora «aspettiamo altri dettagli», perché ci deve essere un «impegno credibile, concreto e nel quadro delle regole». «Noi siamo disponibili a dare flessibilità ma deve essere nelle regole, per questo il gap va ridotto ancora», ha aggiunto. 

«Il dialogo con l'Italia è in corso, diventa più intenso - continua Moscovici - Vediamo un tono diverso, un diverso modo di cooperare e vediamo l'Italia disponibile ad ascoltare il nostro punto di vista e risolvere i problemi. È un passo che accogliamo con favore, e anche gli investitori hanno lo stesso feeling». A Buenos Aires abbiamo avuto discussioni positive con Conte e Tria, e abbiamo deciso di proseguire nell'interesse generale e abbiamo dato mandato ai nostri team di lavorare in quella direzione».

«Non stiamo mettendo in discussione la riforma delle pensioni, sta al Governo fare le sue scelte politiche, stiamo solo cercando di assicurare il rispetto del Patto di stabilità», continua il commissario agli affari economici Pierre Moscovici rispondendo a chi gli chiedeva perché la Commissione critichi la riforma delle pensioni italiana che consente ai cittadini di andare in pensione con 38 anni di anzianità e ai suoi funzionari invece di ritirarsi con solo 10 anni di anzianità. «Non sono sicuro che i deputati italiani abbiano bisogno di 38 anni» per andare in pensione, ha aggiunto Moscovici dicendosi «stanco» di rispondere a domande «demagogiche». «L'ammontare massimo della pensione di anzianità - continua lo Statuto - è fissata al 70% dell'ultimo stipendio base relativo all'ultimo grado nel quale è stato inquadrato il funzionario durante almeno un anno.
L'1,80 % di tale ultimo stipendio base è pagabile al funzionario per ciascun anno di servizio calcolato in base alle disposizioni dell'articolo 3 dell'allegato VIII». «Tuttavia, per i funzionari i quali abbiano assistito una persona che assolva un mandato previsto dal trattato sull'Unione europea e dal trat­ tato sul funzionamento dell'Unione europea, il presidente eletto di un'istituzione o di un organo dell'Unione, ovvero il presidente eletto di uno dei gruppi politici presso il Parlamento europeo, i diritti alle pensioni corrispondenti agli anni di servizio compiuti nell'esercizio di detta funzione sono calcolati sulla base dell'ultimo stipendio base per­cepito nella posizione suddetta, sempre ché tale stipendio sia superiore a quello preso in considerazione in base alle disposizioni del secondo comma del presente articolo». «L'importo della pensione di anzianità̀ non può essere inferiore al 4% del minimo vitale per ogni anno di servizio. L'età pensionabile si raggiunge a 66 anni. L'età pensionabile è valutata ogni cinque anni a decorrere dal 1o gennaio 2014 sulla base di una relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. La relazione esamina in particolare l'evoluzione dell'età pensionabile del personale delle amministrazioni pubbliche degli Stati membri e l'evoluzione della speranza di vita dei funzionari delle istituzioni. Se del caso, la Commissione presenta proposte di modifica dell'età pensionabile in linea con le conclusioni di detta relazione, dedicando attenzione specifica agli sviluppi negli Stati membri», conclude l'articolo 77.
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