LEGGE DI BILANCIO

Manovra, ok della Camera alla fiducia: 221 sì e 152 no. Fdi attacca i tecnici per gli errori: «È colpa della Ragioneria»

L'obiettivo è l'approvazione definitiva entro il 30 per evitare l'esercizio provvisorio

Manovra, al via il voto di fiducia tra caos e momenti di tensione

La protesta delle opposizioni

L'opposizione protesta nell'Aula della Camera per la presentazione da parte del governo di due emendamenti alla manovra, su cui l'Esecutivo ha incassato la fiducia, relativi alle tabelle del disegno di legge di bilancio. Le opposizioni hanno sottolineato la necessità di non creare un precedente facendo seguire ad un voto di fiducia una modifica del testo. Il primo emendamento è di natura puramente tecnica e contabile per l'allineamento delle coperture. Il secondo emendamento assegna 20 milioni di euro per l'acquisto da parte dello Stato di Villa Verdi e 400.000 euro per contrastare la peste suina in Piemonte. In particolare l'opposizione ha denunciato di non aver ricevuto la comunicazione dei testi del governo per presentare subemendamenti. Il vicepresidente Mulè ha puntualizzato che è stata seguita la procedura di sempre. Ora si stanno votando gli articoli del testo.

La manovra passa alla Camera con la fiducia

La manovra passa alla Camera con la fiducia: 221 voti a favore e 152 contro. E dopo il via libera notturno approda in Senato per un iter blindato. «È come gli aerei, quando c'è un pò di turbolenza, l'importante è atterrare». Le parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti raccontano il volo della legge di bilancio, tormentato da imprevisti anche prima di toccare terra. L'emendamento per inserire la Carta cultura giovani nei giorni scorsi aveva di fatto escluso i fondi per l'acquisto di Villa Verdi da parte dello Stato, per la cui salvezza un mese fa si era impegnato il ministro Gennaro Sangiuliano. Un errore, una svista, un ripensamento, non è chiaro. Fatto sta che il governo, a ridosso della maratona notturna in Aula, ha inserito la residenza che fu del compositore fra le esigenze indifferibili: così sono stati spostati 20 milioni di euro dal fondo del ministero dell'Economia a quello della Cultura, modificando una delle tabelle allegate al provvedimento da 35 miliardi di euro complessivi. «Una forzatura», protestano le opposizioni, anche perché su Villa Verdi «era già stato discusso un emendamento in commissione». Ô l'ultima di varie retromarce e correzioni in corsa. Come per il refuso che eliminava il tetto al contante assieme alla norma sul Pos. O l'emendamento da quasi mezzo miliardo per i Comuni, senza copertura, che dopo i rilievi della Ragioneria di Stato ha costretto a un passaggio supplementare in commissione Bilancio per lo stralcio. «Nelle due notti in commissione non c'era nessuno dei funzionari del Mef e della Ragioneria - la versione del deputato di FdI, Federico Mollicone -: dovevamo mandare delle mail con risposte che arrivavano la mattina dopo. C'è stato un caos amministrativo e non politico». Accuse respinte al mittente. I tecnici, taglia corto Giorgetti, «hanno lavorato tanto, sono tutti stanchi». L'ultimo pomeriggio lo hanno trascorso sulle ultime due modifiche prima di andare in Aula. Oltre a quella per Villa Verdi, anche una che stanzia 400mila euro (sempre risorse dell'esecutivo) per contrastare la peste suina in Piemonte, su cui in commissione non si era trovato l'accordo politico per usare il fondo parlamentare. La svolta, raccontano le opposizioni, è arrivata per il pressing di Lega e FdI, ed è stata tradotta in due emendamenti del governo alle tabelle, da approvare in Aula dopo la votazione sulla fiducia, che invece si mette solo sul testo della legge. Il dibattito finale è stato solo la sintesi di una settimana di tensioni fra maggioranza e opposizioni. Non solo sulle misure, dalla stretta al Reddito di cittadinanza (da cui non scompare l'offerta congrua, perché l'emendamento ad hoc non è stato ben calibrato) alla norma sulla caccia in città, che Avs vuole impugnare in Europa. Ma anche sui metodi: il Pd ha occupato la presidenza della commissione alla prima seduta disertata dalla maggioranza, il Terzo polo ha abbandonato i lavori nella fase finale, e il M5s ha protestato ieri con un presidio in Aula a fine lavori. Giorgia Meloni ritiene ampiamente superato il primo esame. «Ô una manovra in un momento difficile, non fa miracoli ma aiuta tante persone», nota il vicepremier Matteo Salvini. «FI - sottolinea il capogruppo Alessandro Cattaneo - ha dato un contributo decisivo», ad esempio su pensioni minime e decontribuzione fino a 8mila euro per i giovani assunti stabilmente. Il voto contrario del Pd è accompagnato dalla convinzione che «non sia una manovra coraggiosa ma vigliacca». Per il leader M5s Giuseppe Conte lo slogan della maggioranza «conteneva un errore: non 'siamo prontì ma 'siamo pronì». Avs, stigmatizzando le «12 sanatorie», promette il ricorso all'Ue contro la norma sulla caccia, denunciando l'ordine del giorno con cui la Lega chiede di «declassare il lupo da specie protetta». E dal Terzo polo Luigi Marattin parla di «un livello di approssimazione e incapacità mai visto». In alcune manovre del passato, si fa notare nella maggioranza, ci sono stati più stralci e correzioni chiesti dalla Ragioneria, ed è in linea con i precedenti anche la prima approvazione alla vigilia di Natale. Il Senato dovrà completare la seconda prima di capodanno.

Via libera della Camera alla fiducia sulla legge di Bilancio

Via libera della Camera alla fiducia sulla legge di Bilancio, con 221 sì, 152 no e 4 astenuti. L'Assemblea dovrà ora votare le tabelle e gli ordini del giorno, quindi si riunirà il Consiglio dei ministri per approvare la nota di variazione di bilancio. Successivamente riprenderà la seduta con le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla legge di Bilancio, atteso per le primissime ore della mattina.

Gli errori della manovra

L'emendamento per inserire la Carta cultura giovani aveva di fatto escluso dalla manovra i fondi per l'acquisto di Villa Verdi da parte dello Stato, per la cui salvezza un mese fa si era impegnato il ministro Gennaro Sangiuliano. Un errore, una svista, un ripensamento, non è chiaro. Fatto sta che il governo, a poche ore dalla maratona notturna in Aula con il voto sulla fiducia sulla legge di bilancio, ha inserito la residenza che fu del compositore fra le esigenze indifferibili: così sono stati spostati 20 milioni di euro dal fondo del ministero dell'Economia a quello della Cultura, modificando una delle tabelle allegate al provvedimento da 35 miliardi di euro. «Una forzatura», protestano all'unisono le opposizioni, dopo l'ultimo episodio del tortuoso percorso a Montecitorio, fra pasticci e correzioni in corsa. Come per il refuso che eliminava il tetto al contante assieme alla norma sul Pos. O l'emendamento da quasi mezzo miliardo per i Comuni, senza copertura, che dopo i rilievi della Ragioneria di Stato ha costretto a un passaggio supplementare in commissione per lo stralcio. Una confusione che, nella maggioranza, il deputato di FdI, Federico Mollicone, attribuisce al Tesoro e alla stessa Ragioneria. «Nelle due notti in commissione Bilancio non c'era nessuno dei funzionari del Mef e della Ragioneria: dovevamo mandare delle mail con risposte che arrivavano la mattina dopo.

C'è stato un caos amministrativo e non politico», ha detto Mollicone. Accuse respinte al mittente, in un pomeriggio dedicato da sottosegretari e tecnici a definire le ultime due modifiche prima di andare in Aula. Il secondo ritocco riguarda lo stanziamento di 400mila euro (sempre risorse dell'esecutivo), per contrastare la peste suina in Piemonte, su cui invece in commissione non si era trovato l'accordo politico per usare il fondo parlamentare. La svolta, raccontano le opposizioni, è arrivata per il pressing dei capigruppo di Lega e FdI, Riccardo Molinari e Tommaso Foti, ed è stata messa nero su bianco in due emendamenti del governo alle tabelle, da approvare in Aula dopo la votazione sulla fiducia, che riguarda solo il testo della legge. «Ô una forzatura della maggioranza: recupera dopo la fiducia un emendamento di FdI e uno della Lega», attaccano dal Pd, sostenendo che l'acquisto di Villa Verdi, «si riferisce a un emendamento già soppresso» in commissione. In alcune manovre del passato, si fa notare nella maggioranza, ci sono stati più stralci chiesti dalla Ragioneria, ed è in linea con i precedenti anche la prima approvazione alla vigilia di Natale. Questa volta succede all'alba, alla fine di una settimana di forti tensioni fra maggioranza e opposizioni. Non solo sulle misure, dalla stretta al Reddito di cittadinanza (da cui non scompare l'offerta congrua, perché l'emendamento ad hoc non è stato ben calibrato) alla norma sulla caccia in città, che Avs vuole impugnare in Europa. Ma anche sui metodi: il Pd ha occupato la presidenza della commissione alla prima seduta disertata dalla maggioranza, il Terzo polo ha abbandonato i lavori nella fase finale, e il M5s ha protestato ieri con un presidio in Aula a fine lavori. Fibrillazioni non meno significative si sono registrate all'interno della stessa coalizione che sostiene il governo Meloni. Il braccio di ferro sullo scudo per i reati fiscali potrebbe lasciare strascichi, e forse anche le accuse al Mef guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti. Per ora tutti rivendicano la portata della legge di Bilancio, da Giorgia Meloni in giù. «Ô una manovra in un momento difficile, non fa miracoli ma aiuta tante persone», assicura il vicepremier Matteo Salvini. «Forza Italia - sottolinea il capogruppo Alessandro Cattaneo - ha dato un contributo decisivo».

Giorgetti: "La manovra è come le turbolenze degli aerei, l'importante è atterrare"

«Io e Gilberto (Pichetto, ndr.) abbiamo complessivamente 50 anni di manovre di bilancio in due. Ne abbiamo viste di tutti i colori, non ci impressioniamo. È come gli aerei, quando c'è un pò di turbolenza, l'importante è atterrare». Così il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti interpellato in Transatlantico - a margine delle votazioni sulla legge di Bilancio - in merito alle ultime battute della manovra con gli errori sulle tabelle.

Giorgetti: "I tecnici della Ragioneria hanno lavorato tanto"

«Hanno lavorato tanto, sono tutti stanchi». Così il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, intercettato in Transatlantico alla Camera, risponde a chi gli chiede delle accuse arrivate da FdI sull'assenza dei tecnici della Ragioneria durante i lavori in commissione.

Versi: da Lega ordine del giorno per declassare lupo da specie protesta

«La Lega ha presentato ordine del giorno per declassare il lupo da specie protetta!! Vogliono gli abbattimenti selettivi anche per i lupi. Ora si spiega perché nell'emendamento in finanziaria hanno scritto in modo generico fauna selvatica!!! Vergogna !». Lo scrive il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli su twitter allegando l'immagine dell'emendamento alla manovra che impegna il governo ad adottare iniziative affinchè il lupo sia declassato da specie 'protetta prioritarià a specie 'protettà nella direzione di un Piano Nazionale di Gestione del Lupo che tuteli la specie ma anche i comparti agrosilvopastorali

Manovra, decontribuzione a 8mila euro per donne e giovani

La soglia massima per l'esonero contributivo totale viene innalzata da 6 a 8mila euro per chi assume donne svantaggiate, giovani under36 e percettori del Reddito di cittadinanza. È quanto prevedono le modifiche alla manovra introdotte in commissione Bilancio alla Camera.

Lucasalli (Fdi): potevamo fare di più ma non meglio

«Con il centrodestra abbiamo fatto una manovra in 30 giorni. Avremmo potuto fare di meglio ma non fare di più in un momento come questo in cui è più che necessario mettere in sicurezza i conti dello Stato». Lo ha detto nell'Aula della Camera Ylenia Lucaselli di Fdi annunciando il voto a favore del suo gruppo alla fiducia sulla manovra economica. «Guardateci: di qui ai prossimi mesi capirete che cosa vuol dire saper fare», ha concluso.

Manovra, Pd: governo ripesca proposte Lega-Fdi, nuova forzatura

Ci sono nuovi emendamenti «che allungano i tempi perché si aprirà dibattito su questa forzatura della maggioranza che recupera dopo la fiducia un emendamento di Fdi e uno della Lega». Lo denunciano i componenti della commissione Bilancio del Pd. Peraltro, sottolinea il capogruppo dem in commissione Ubaldo Pagano, «una delle parti» delle proposte del governo, quella che consentirebbe l'acquisto di Villa Verdi, «si riferisce a un emendamento già soppresso» in commissione.

Pd: "Nuovi emendamenti allungano i tempi"

Ci sono nuovi emendamenti «che allungano i tempi perché si aprirà dibattito su questa forzatura della maggioranza che recupera dopo la fiducia un emendamento di Fdi e uno della Lega». Lo denunciano i componenti della commissione Bilancio del Pd. Peraltro, sottolinea il capogruppo dem in commissione Ubaldo Pagano, «una delle parti» delle proposte del governo, quella che consentirebbe l'acquisto di Villa Verdi, «si riferisce a un emendamento già soppresso» in commissione

Comincia stasera alla Camera la votazione sulla fiducia che il governo ha posto sulla manovra, dopo momenti di caos e tensione. Seguirà la seduta fiume per l'approvazione della legge di bilancio, prevista all'alba. Il testo in Senato il 27 dicembre. Obiettivo l'approvazione definitiva entro il 30 per evitare l'esercizio provvisorio. Salvini: «Segnali concreti a chi ha meno». Il Pd: «Condoni e sanatorie, tagli a scuola e sanità».

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