Schillaci: «Romagna, rischi dall'acqua. Va prosciugata per evitare malattie. Insidie da fango e acqua stagnante»

Il ministro della Salute: «Situazione sotto controllo, insidie da fango e acqua stagnante»

Schillaci: «Romagna, rischi dall'acqua. Va prosciugata per evitare malattie»
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 29 Maggio 2023, 00:15 - Ultimo aggiornamento: 10:30

«La situazione è sotto controllo. Non rinunciate alle vacanze in Romagna» dice il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che sta seguendo costantemente l’emergenza causata dalla drammatica alluvione. «È urgente rimuovere il prima possibile l’acqua stagnante in alcune città. Ricordiamolo: può essere un veicolo di infezione».

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Ministro, ora si sta parlando di emergenza sanitaria nelle città romagnole che il 16 maggio hanno subito gli effetti catastrofici dell’alluvione. Abbiamo l’acqua stagnante presente da più di dieci giorni in alcune città, fango e cumuli di rifiuti in altre. Ci sono insidie per la popolazione?
«In queste ore ho sentito l’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna Raffaele Donini.

Mi ha confermato che a causa dell’acqua stagnante è stata evacuata Conselice, una cittadina della provincia di Ravenna. Si sta procedendo, giustamente, con le vaccinazioni antitetaniche in quell’area. Però non c’è ragione per ritenere che vi sia una emergenza sanitaria e si può tranquillamente andare in vacanza in Romagna».

Cosa si rischia?
«La situazione è sotto controllo, ma prima si toglie l’acqua a Conselice, meglio è. Per questo si stanno usando tutti i mezzi possibili. Si sta ricorrendo anche a grandi idrovore, perché bisogna fare presto. L’acqua stagnante può portare infezioni, bisogna evitare ad ogni costo che i cittadini vengano a contatto con quest’acqua. Le autorità sanitarie locali hanno diffuso delle disposizioni, delle direttive, delle raccomandazioni molto puntuali, i cittadini le devono seguire in modo rigoroso. Anche noi monitoriamo la situazione e siamo pronti a intervenire qualora dovesse essere necessario. Qualunque necessità abbiano, come Ministero siamo pronti ad aiutare la Romagna».

Si teme che i vaccini per l’anti tetanica non siano sufficienti.
«No, sono sufficienti, non vi è carenza di vaccini. Ma se servissero nuove forniture, siamo pronti ad inviarle».

Le zanzare si stanno moltiplicando, possono essere portatrici di malattie?
«Le autorità sanitarie stanno seguendo anche queste fronte. Poi certo, sono trascorsi molti giorni: dove c’è acqua stagnante le zanzare aumentano. Per questo è davvero urgente rimuoverla, con ogni mezzo. L’acqua stagnante è un’insidia».

C’è un altro fronte: il fango che ha invaso le strade ma anche le abitazioni. A Cesena, Forlì e Faenza le zone con l’acqua ancora sulle strade stanno sparendo per fortuna, ma ci sono interi quartieri ancora ricoperti dal fango. E tra chi, generosamente, da molti giorni sta lavorando per rimuoverlo sono emersi diversi casi di disturbi gastro intestinali. Bisognerebbe lavorare con la mascherina, ma fa molto caldo.
«Questo è indubbiamente un problema. Le gastrointeriti sono sicuramente la possibilità infettiva maggiore, per fortuna quelle segnalate fino ad oggi non sono così gravi. I prossimi giorni saranno cruciali per mettere in sicurezza la Romagna. E anche chi lavora deve fare il massimo per utilizzare tutte le protezioni possibili, evitando contatto diretto con l’acqua o il fango».

Si è parlato di pericolo di salmonella, tetano, colera.
«Sulla carta sono insidie possibili quando si parla di acqua stagnante, ma sono convinto che al momento la situazione sia totalmente sotto controllo. Ripeto: giuste le vaccinazioni anti tetaniche perché tra le varie possibilità quella del tetano è quella che spaventa maggiormente».

Quando si parla di infezioni e contagi il pensiero torna al Covid. I numeri dei casi della Cina vi preoccupano? Sarà necessario ricorrere di nuovo ai tamponi per chi arriva da quel Paese?
«I numeri sono molto importanti, ma non vi è alcun riscontro che a un aumento di casi sia seguito anche un incremento di ricoveri. Valutiamo con attenzione l’evolversi della pandemia in Cina, ma siamo tranquilli al momento. Non abbiamo in previsione alcun provvedimento come i tamponi in aeroporto. E in Italia i numeri ci lasciano sereni».

Quale provvedimento state preparando sul fronte del diritto all’oblio?
«Chi ha avuto una malattia neoplastica, dopo cinque o dieci anni, a seconda del tipo, deve potere vedere cancellato dalla propria scheda personale la segnalazione che è stato malato di un tumore. Questo deve valere sia per gli adulti sia per chi è in età pediatrica. Così andiamo incontro ai pazienti: per fortuna oggi da un tumore si guarisce spesso, però con questa annotazione chi ha superato la malattia può avere qualche problema nella vita quotidiana. Questo provvedimento è un segno di civiltà, di rispetto. C’è la volontà di tutto l’arco parlamentare di intervenire, al più presto ci sarà una legge. In Spagna è già stato fatto qualcosa del genere».

State lavorando anche sull’antibiotico resistenza?
«Questa è la vera emergenza dei prossimi anni, abbiamo stanziato 130 milioni di euro. Bisogna avere un livello di attenzione importante che guardi sia alla salute dell’uomo sia alla sanità animale. Riprendiamo il concetto di “one health”, un concetto di salute globale che riguarda sia quella dell’uomo sia quella animale sia quella ambientale. Combattere l’antibiotico resistenza sarà un’urgenza sempre più importante, l’Italia è in ritardo. Promuoveremo una politica che porti all’utilizzo degli antibiotici solo quando realmente necessario. Ci sarà un monitoraggio costante, anche per l’uso degli antibiotici a livello animale. A causa dell’alimentazione e del consumo della carne, le conseguenze arrivano anche all’uomo».

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