M5S, fuga dall'assemblea dei parlamentari: venti di scissione e poche certezze

M5S, fuga dall'assemblea dei parlamentari: venti di scissione e poche certezze
di Mario Ajello
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Giovedì 24 Settembre 2020, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Di solito si dice: pochi ma buoni. In questo caso, sicuramente pochi. E’ il fuggi fuggi infatti dall’assemblea dei parlamentari stellati in cui si doveva decidere tutto - che fine far fare al rottame Rousseau, quando riunire gli Stati Generali, come comportarsi con il Pd, con quelli che non pagano l'obolo a Casaleggio e con quelli che hanno tifato per il No referendario e ora saranno forse radiati - e che sarà invece il solito piagnisteo, che fare? Chi essere? Dove andare?, improduttivo e tipicamente grillino.

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Pochi i parlamentari decisi ad aderire all’all’assemblea perché
«se non c’è Crimi che senso ha? Dal capo politico vorremmo risposte. Da lui cerchiamo indicazioni». Ma Crimi non c’è sennò lo impallinano dandogli al colpa del disastro elettorale. Scappato lui, scappano tutti. A cominciare dai ministri. Di Maio ha cose più importanti da fare. Patuanelli idem. Il ministro dei rapporti con il Parlamento stasera ci sarà, probabilmente, o almeno si spera che anche D’Inca non trovi di meglio d a fare all’ultimo minuto. E Fico? Eh, no, lui ha un ruolo istituzionale, quindi nisba. Il Dibba parlamentare non è, e vuole dare l’assalto al partito ma da casa: neanche si avvicina in uno dei bar intorno alla Camera, almeno per dimostrare di esistere e spronare i suoi (inesistenti) onorevoli tifosi. E quindi la scissione è rinviata a un’altra volta, se mai ci sarà, perché nel vuoto non ci si può scindere? Vabbè, almeno Bonafede potrebbe affacciarsi? Ma figuriamoci, sarebbe preso d’assalto anche lui: i peones grillini vogliono certezze ma non c’è nulla di certo in quel mondo impazzito.

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Casaleggio sarebbe voluto andare, da esterno, se non altro per supplicare i morosi: ma che saranno mai, per voi che guadagnate tanto, 300 euro al mese? Lui non c’è. Grillo al Parlamento va, ma preferisce quello Europeo e l’altro giorno è andato a Bruxelles per dire che i Parlamenti non servono a un tubo e i parlamentari vanno estratti a sorte. E insomma, almeno la ministra Dadone (Funzione pubblica), che non è parsa in questi anni proprio impegnatissima, non potrebbe affacciarsi almeno lei alla super-assemblea diventata riunioncina? No, non può perché è anche componente del collegio dei probiviri di M5S, quello che per statuto - ma tanto non viene rispettato mai - dovrebbe cacciare le centinaia di onorevoli che rifiutano di pagare Rousseau e Casaleggio e se si affaccia a Montecitorio i morosi (non in quanto innamorati) gliela fanno pagare cara.

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