Luca Zaia, le sue "Tose" battono le bimbe di Conte: boom su Facebook, «uomini non ammessi»

Luca Zaia, le sue "Tose" battono le bimbe di Conte: boom su Facebook, «uomini non ammessi»
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Martedì 5 Maggio 2020, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13:19

Una settimana fa erano solo sei amiche: Laura Stevanin, Teresa Bez, Mery Scarzanella, Elena Da Ronch, Monica David ed Elisabetta Achillea. Chi impiegata e chi operaia, fra loro anche un'operatrice sociosanitaria, tutte del Bellunese. «Ci siamo rese conto che a tutte noi piace il governatore del Veneto per quello che sta facendo e allora ci siamo dette: perché non formiamo un gruppo? Ci siamo date un nome in dialetto, come amerebbe fare lui. Abbiamo cominciato così, assolutamente per gioco. Adesso siamo sconvolte per i numeri che abbiamo raggiunto...». A ieri sera Le tose de Zaia risultavano infatti essere oltre 47.000 in tutto il Veneto, roba da far presto impallidire Le bimbe di Giuseppe Conte.

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GOLIARDIA E APOLOGIA
Molti post sono una via di mezzo fra la goliardia e l'apologia. Sonia riapre il suo bar («con l'asporto naturalmente») scrivendo con il cioccolato il cognome Zaia sulla schiuma del latte. Debora schizza il ritratto del presidente e ne vede tratti papali: «Assomiglia un po' al Santo Padre...». Mariangela consuma i punti esclamativi della tastiera: «Care tose vi informo che Luca sa del nostro gruppo!!!». Elisa non si trattiene: «Io sono innamorata, sappiatelo». Ma le altre la riportano alla ragione e colgono l'occasione per manifestare grande stima per Raffaella («bellissima»), la signora Zaia. Il veneto è la lingua semi-ufficiale, tanto da comparire nel glossario da Coronavirus: «Assembramento? Confusion de zent. Lockdown? Tut serà. Distanziamento? No star petadi. Far la spesa? Andar in guera».

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REGOLE
Tanta (auto)ironia, ma anche regole ferree. «Gentilezza e cortesia, nessuna attività di promozione o spam, rispetto per la privacy di tutti, nessun incitamento all'odio e al bullismo». E poi, soprattutto: «Gruppo dedicato alle tose» (la sanzione è severissima: «Gli uomini non sono ammessi. Se invitati verranno eliminati assieme alle tose che lo hanno fatto»). Infine: «No selfie» (con la specificazione: «Se non in compagnia di Luca Zaia»). Spiega Laura Stevanin, una delle fondatrici e amministratrici: «Non vogliamo fare politica e non siamo delle esaltate. Abbiamo cercato di dare un senso all'iniziativa, scartando a priori il trash di certe foto ed eliminando di continuo i commenti volgari. Il governatore è una persona seria, non intendiamo causargli un danno. Il nostro scopo è benefico: contiamo di diventare una vetrina della solidarietà femminile in Veneto. Daremo noi stesse l'esempio con una donazione sul conto della Regione». Proposta di Marica: «Quando tutto sto casino sarà finito, si potrà organizzare un pullman per andare da lui?». Per quel giorno le ragazze contano di indossare una maglietta con il logo, fosse pure scritto a mano. Nell'attesa Zaia le saluta solo tramite un meme, da loro stesse prodotto: «Brave e me tose...».
A.Pe.

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