Lotito entra al Senato? Ricorso accolto e lui sospira: «Adesso speriamo bene»

Lotito entra al Senato? Ricorso accolto e lui sospira: «Adesso speriamo bene»
di Alberto Gentili
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Venerdì 25 Settembre 2020, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 06:53

ROMA «Se il Senato adesso è più vicino? Speriamo bene...». Claudio Lotito, patron della Lazio e senatore mancato alle elezioni del 2018 per una questione di «gestione dei resti», non dice di più dopo che la giunta delle elezioni e delle immunità di palazzo Madama ha accolto il suo ricorso. Ora la parola passa all’Aula. Ma già c’è chi, nel centrodestra, immagina che questa «prima vittoria» di Lotito possa dare sostanza all’ipotesi di candidare il presidente della Lazio a sindaco di Roma la prossima primavera.

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La giunta, come ha spiegato il presidente Maurizio Gasparri, ha deliberato di «proporre al Senato l’annullamento dell’elezione di Carbone nella regione Campania». In base a quanto si apprende, per l’annullamento dell’elezione di Vincenzo Carbone hanno votato in 12 contro 7. Pietro Grasso non ha partecipato al voto. Assenti tre senatori, due del gruppo misto e uno del M5s.
La storia è cominciata con le elezioni del 2018, quando Lotito si è candidato in Campania con Forza Italia, ma il seggio è stato assegnato a Carbone. Sia Lotito, sia il senatore contestato hanno partecipato all’udienza per esporre le proprie posizioni. Il primo ha preferito non prendere la parola, lasciando che fosse il suo legale, il professor Massimo Luciani, a esporre i motivi del ricorso: «Il problema è semplicissimo», ha detto Luciani, «e riguarda il “governo” della gestione dei resti». Secondo Luciani, «il collegio deve essere assegnato a Lotito semplicemente interpretando le norme vigenti».

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Lotito, la difesa


È invece intervenuto Carbone, eletto con Forza Italia e poi passato al gruppo Italia viva-Psi: «Spero che l’esito della camera di consiglio non sia già scontato e che i componenti possano arrivare a una conclusione giusta. Sinceramente, dovermi ritrovare in questa situazione mi sconcerta. Non avrei mai creduto che sarei stato additato come il senatore abusivo». Ma le parole di Carbone non hanno fatto breccia. Italia Viva protesta: «Poco trasparente il voto in giunta, lo stravolgimento del criterio dell’attribuzione dei seggi potrebbe sovvertire per un numero rilevante di seggi la stessa composizione dell’Aula».
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