Il Covid è stata la sfida principale con cui si è dovuto misurare Lorenzo Guerini, confermato alla guida del ministero della Difesa. Nell'ultimo anno, più delle missioni internazionali, le Forze armate sono state impegnate soprattutto nella lotta al Coronavirus e Guerini ha gestito la trasformazione dello strumento militare in una sorta di struttura 'parasanitarià che ha messo a disposizione caserme, uomini, mezzi e reclutato medici e infermieri per contrastare la pandemia. Covid a parte, Guerini è stato attivo sia sul versante dell'industria della Difesa - nelle settimane scorse ha siglato con Svezia e Gb un accordo per lo sviluppo del nuovo sistema aereo avanzato Tempest, destinato a sostituire l'Eurofighter - e delle relazioni internazionali, consolidando i rapporti con i tradizionali partner europei, della Nato e, soprattutto, con gli Usa.
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Dunque è governativa piuttosto intensa, che si è accompagnata a quella politica in senso stretto, essendo Guerini uno dei leader (con Luca Lotti) di Base Riformista, la corrente ex renziana del Pd che esprime il maggior numero di parlamentari.
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