Pier Luigi Lopalco ha consegnato le sue dimissioni nelle mani del presidente Michele Emiliano. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dopo un periodo di riflessione e denso di tensioni. Anche per questo il governatore Emiliano ha voluto prendersi un supplemento di tempo per valutare le ragioni della scelta compiuta da Lopalco – che è stato eletto, alla ultime Regionali, con oltre 14mila voti nella lista civica Con e che quindi resterebbe consigliere – e decidere il da farsi.
Lopalco spiega che con «Emiliano non c'è mai stato uno scontro, i rapporti personali sono eccellenti», ma che «c'è stato un punto su cui abbiamo preso strade diverse.
Lopalco si dimette, cosa è successo
Di certo, un cambio al timone dell'assessorato strategico per gestire questa complicata fase pandemica (si pensi alla somministrazione delle terze dosi e ai ritardi accumulati, alla gestione degli hub, parte dei quali chiusa; all'avvio delle vaccinazioni per i minori di 12 anni) sarebbe un duro colpo per l'immagine del governatore, la cui personalità dirompente e decisionista e le cui scelte, tuttavia, sono entrate, a quanto pare, in rotta di collisione con il mite Lopalco e con la sua gestione della sanità pugliese. Tant'è che oggi, ad accogliere a Lecce il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli – ospite di un confronto sulla medicia di precisione organizzato dal Cnr al teatro Apollo – Lopalco non ci sarà.
Va detto anche che il passo delle dimissioni compiuto dall'epidemiologo scelto da Emiliano per guidare la Puglia fuori dalla pandemia – passo anticipato oggi da Repubblica – è maturato in un generale clima di tensione e insoddisfazioni incrociate che sta avvelenando i corridoi della Regione.
Ci sono, dietro le quinte di una crisi che non riguarda solo Lopalco, i consiglieri insoddisfatti che vorrebbero riconosciuti impegni e ruolo. Va letta in questa chiave, per esempio, la sequenza di eventi che va dalla presunta incompatibilità dell'assessore al Personale Gianni Stea, che avrebbe debiti con l'ente di cui è amministratore di primo piano, all'approvazione in Aula all'unanimità della proroga al Piano Casa con il parere contrario della Giunta e della titolare della delega all'Urbanistica, Anna Grazia Maraschio.
Le reazioni
Intanto, Fratelli d'Italia chiede la convocazione urgente di un Consiglio regionale sul caso e getta benzina sul fuoco e provoca: «L'assessore Lopalco non si dimetta – scrive in una nota il capogruppo del partito in Consiglio regionale, Ignazio Zullo -. Sfidi il presidente Emiliano sul terreno della buona politica e della buona amministrazione contro clientele e mercato delle vacche. Le dimissioni – prosegue - non si annunciano né si pongono nelle mani del presidente, si protocollano e si è consequenziali». Zullo sottolinea «la natura totalitaria di Emiliano, troppo ubriacato del potere al punto da averlo utilizzarlo esclusivamente per il potere stesso, trasformando un sistema democratico in un sistema totalitario e tirannico», esprimendo «personale stima per Lopalco. Per Emiliano – aggiunge - gli assessori, i dirigenti, i consiglieri sono un orpello, utili quando conformi al signore. Esiste lui, il suo potere di acquisto, il suo volere di elevare e di distruggere cose, persone, professionalità e sistemi democratici». Zullo ricorda il caso Di Gioia: «Il copione – conclude - è lo stesso».
Per la Lega le dimissioni sono state «tardive, e motivate da scaramucce di partito atte a coprire i fallimenti sul campo».
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