Lockdown per Pasqua, scatta la zona rossa: ma il Lazio spera in una finestra arancione

Lockdown per Pasqua, scatta la zona rossa: ma il Lazio spera in una finestra arancione
di Claudia Guasco
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Domenica 14 Marzo 2021, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 09:46

Per il secondo anno consecutivo gli italiani vivono una Pasqua blindata. Lo ha deciso il governo di Mario Draghi di fronte all’impennata dei contagi e al rischio di saturazione degli ospedali, varando un decreto legge - non un dpcm - le cui misure saranno in vigore da domani, 15 marzo, al 6 aprile. Poche le deroghe alle restrizioni - tra cui una visita al giorno ai parenti - che metteranno di nuovo alla prova le attività economiche.

 

FESTE BLINDATE

Con le ordinanze del ministro della Salute intanto passano in zona rossa da domani Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, che si aggiungono a Campania e Molise. Tutte le altre Regioni saranno arancioni per gli effetti del decreto, che annulla il giallo per tutta la sua durata. Resta in bilico la Basilica sulla quale è in corso una verifica dei dati da parte del ministero, mentre la Sardegna si conferma in area bianca. Questa mappa resta valida fino a Pasqua, quando tutta Italia diventerà rossa, a eccezione di chi si trova in fascia bianca: il 3, 4 e 5 aprile lockdown totale, mentre fino al 2 e di nuovo il 6 le poche regioni gialle passeranno automaticamente in arancione. D’ora in avanti per la proclamazione del lockdown regionale si considererà non solo l’Rt (indice di trasmissibilità) superiore a 1,25 (ora è oltre 1 in 16 regioni), ma anche il superamento della soglia di 250 casi settimanali su 100 mila abitanti.

La zona rossa scatterà automaticamente. I governatori avranno invece la facoltà di varare misure restrittive del massimo grado a livello sub-regionale o sub-provinciale.

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FINESTRA ARANCIONE PER IL LAZIO?

In questo scenario il Lazio è passato direttamente dalla fascia gialla a quella rossa che scatta domani, un doppio balzo che lascia perplesso l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: «L’Rt è un valore che guarda indietro di 14 giorni. Gli indicatori che guardano avanti, come l’incidenza dei positivi sulla popolazione e i tassi di occupazione dei posti letto, sono buoni a Roma e nel resto delle nostre province». Secondo l’assessore già dalla prossima settimana ci sarà un miglioramento, anche se per i prossimi 14 giorni il Lazio sarà rosso: dal 15 marzo fino a domenica 28 marzo compresa. Poi, naturalmente, dipenderà da fattori legati ai contagi, ma in ogni caso non si potrà tornare dal rosso al giallo. Al massimo in arancione, se i parametri riferiti alla pandemia migliorassero.

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Una prima valutazione verrà fatta venerdì 19 marzo, quando saranno stilate le pagelle settimanali delle Regioni. E in quella sede, è l’ottimismo che filtra dalla giunta Zingaretti, i dati riferiti a Roma e alle altre province del territorio potrebbero già migliorare. Poi, per uscire dalla zona rossa, bisognerà aspettare le valutazioni di venerdì 26 marzo. Se nel Lazio la curva dei contagi sarà scesa (per stare in zona arancione l’Rt deve essere tra 1 e 1,25, fermo restando che non l’unico parametro preso a riferimento), si potrebbe tornare in arancione da lunedì 29 marzo fino all’inizio della settimana di Pasqua. Periodo nel quale scatteranno le misure previste dal decreto legge emanato dal governo Draghi: il 3, 4 e 5 aprile (cioè venerdì, sabato e domenica di Pasqua) tutta l’Italia sarà una grande zona rossa.

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