Lockdown-Dpcm, più facile passare in zona rossa e arancio. Pasqua, stretta come a Natale

Lockdown-Dpcm, da lunedì Italia chiusa: più facile passare in zona rossa e arancio. Pasqua, stretta come a Natale
di Marco Conti
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Giovedì 11 Marzo 2021, 00:34 - Ultimo aggiornamento: 10:46

Si ascolta, si valuta e poi si decide in Consiglio dei ministri, magari con un decreto legge, quali misure in più servono per arginare la pandemia. Nessuna decisione è uscita dalla cabina di regia di ieri pomeriggio. L’appuntamento per la nuova stretta è per domani. Regole per tutti, salvaguardando però il meccanismo delle fasce, ma con un automatismi in più che permetteranno di decretare più facilmente zone rosse e arancioni. Criteri che entreranno in vigore dalla prossima settimana, anche per dare tempo a tutti di organizzarsi. Soprattutto a ristoranti e bar ed esercizi commerciali che rischiano di pagare il prezzo più alto.

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Si può dare per certo che per entrare nella fascia più a rischio, la rossa, si adotterà il sistema della chiusure per i territori che avranno più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti.

Un criterio già in atto ma che scatterà in automatico, e non più a discrezione del presidente di regione, provocando l’immediato passaggio - dopo sette giorni di continuo sforamento - in zona rossa. Si attendono invece altri dati dall’Istituto Superiore di Sanità per valutare se e come inasprire i criteri per restare in zona gialla. 

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La riunione della cabina di regia convocata da Mario Draghi ieri era particolarmente affollata. C’erano, oltre al presidente del Consiglio, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, i ministri Mariastella Gelmini, Dario Franceschini, Elena Bonetti, Giancarlo Giorgetti, Roberto Speranza, Daniele Franco e Stefano Patuanelli, il Segretario generale di Palazzo Chigi Roberto Chieppa, il Capo di Gabinetto Antonio Funiciello, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

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Gli scienziati continuano a chiedere di innalzare le misure. Lo ha chiesto il Cts nel parere fornito al ministero della Salute, e lo hanno ripetuto durante la riunione Brusaferro e Locatelli secondo i quali vanno inasprite le restrizioni anche nelle zone gialle per limitare il più possibile gli spostamenti. Anche senza ulteriori restrizioni, con i nuovi dati del monitoraggio settimanale l’Italia è destinata tutta, o quasi, a finire in zona rossa o arancione già dalla prossima settimana.

Se si escludono Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta, la curva epidemiologica fotografa un peggioramento specie al Nord, ma in sofferenza sono anche le terapie intensive delle regioni meridionali. Tutti i ministri nella riunione hanno preso atto della situazione critica, ma nella discussione si è riproposta la divisione tra rigoristi e aperturisti. Ovvero Speranza, Franceschini e Patuanelli da una parte e Giorgetti, Bonetti e Gelmini dalla parte opposta. I primi (Leu, Pd e M5S) favorevoli ad una sorta di chiusura nazionale, mentre i secondi (Lega, Iv e FI) continuano a puntare sul meccanismo delle fasce limitandosi a dire sì all’inasprimento del criterio automatico della zona rossa se si superano in sette giorni i 250 contagi ogni 100 mila abitanti. 

Proprio per evitare scelte “politiche”, Draghi ha chiuso la riunione dando a tutti appuntamento al Consiglio dei ministri di domani dove verrà comunque assunta una decisione, ma sulla base dei dati che ogni venerdì fornisce l’Istituto superiore di sanità. Anche se i numeri non sono negativi come si prevedeva la scorsa settimana, la situazione resta critica ed è quindi possibile che il decreto riveda alcuni parametri - come per esempio il rapporto tamponi/positivi - in modo da rendere più difficile conquistare la zona gialla o bianca.

Qualcosa in più si capirà anche dalla riunione che oggi il ministro Gelmini avrà con i presidenti di regione, anch’essi divisi ma gelosi delle proprie competenze e comunque contrari a lockdown nazionali anche se limitati al fine settimana.

Ciò che invece sembra ormai scontato è che a Pasqua verranno introdotte le limitazioni già viste lo scorso Natale in modo da evitare le fughe di vacanzieri in altre regioni. «Nel periodo pasquale alcune misure più restrittive andranno implementate, come abbiamo fatto a Natale - spiega il ministro Patuanelli in tv - zone rosse nei festivi e prefestivi nel periodo intorno a Pasqua». Ovviamente è destinata a slittare anche la riapertura di cinema e teatri che il ministro Franceschini aveva previsto per il 27 marzo.
 

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