Tav, Lezzi: facciamola al Sud. Autonomia? Ecco i paletti

Tav, Lezzi: facciamola al Sud. Autonomia? Ecco i paletti
di Simone Canettieri
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Venerdì 26 Luglio 2019, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Ministro Barbara Lezzi, dopo la Tap, ora anche il sì alla Tav. Il M5S sta scoprendo la differenza tra la campagna elettorale e le difficoltà di governare?
«La differenza sta nel non governare da soli. Se fossimo da soli, su alcune questioni si sarebbero prese decisioni diverse».

Ci saranno delle inevitabili ripercussioni: non teme che il vostro elettorato si volti sempre di più dall'altra parte?
«Premessa: per noi il sì alla Tav annunciato dal presidente Conte è stato un dolore. Adesso ci sarà il passaggio in Parlamento e lì il nostro no resta chiaro: non abbiamo cambiato idea sulla Tav come hanno fatto nel tempo tutti gli altri partiti».

Ma teme un crollo dei consensi per il M5S?
«Lavoriamo per fare il bene del Paese, non per il consenso, quello è il nostro solco. Non siamo stati votati solo per Tap o Tav, ma per una serie di riforme che stiamo portando a casa: reddito di cittadinanza, salario minimo, riforma giustizia, taglio costi della politica. La valutazione su di noi sarà complessiva alla fine del mandato, quando avremo cambiato, in meglio, il Paese».

L'Alta Velocità serve anche al Sud.
«Soprattutto al Sud. Ai cittadini del Mezzogiorno la Torino-Lione quanto interessa? Nulla direi. Anzi, vivono questo dibattito come una mancanza di riguardo. Parliamo di zone infatti dove mancano adeguati collegamenti ferroviari e stradali. Su questo stiamo lavorando e facendo passi in avanti importanti».

Quali progetti si impegna a chiudere entro la legislatura?
«Abbiamo accelerato sull'Alta velocità Napoli-Bari che poi raggiungerà Taranto e Lecce. Poi andiamo avanti sulla statale Jonica, l'autostrada Ragusa-Catania e l'Alta velocità a Matera».

Come intende muoversi - fondi alla mano - il governo per colmare il gap su ferro al Sud?
«L'ultima riunione del Cipe ha stabilito all'aggiornamento 2018-2019 del contratto di programma Investimenti Rfi-Mit 2017-21, che prevede di destinare 15,4 miliardi di euro in più per il potenziamento delle nostre linee ferroviarie. Il 51% di queste risorse davvero ingenti saranno destinate appunto al Mezzogiorno per recuperare il gap infrastrutturale. Ci saranno interventi di elettrificazione delle reti regionali di Campania, Puglia, Sicilia e Molise. Poi stiamo portando avanti dei progetti con Palazzo Chigi».

Cioè?
«Stiamo lavorando con il presidente del Consiglio Conte a una nuova rete ferroviaria che colleghi i principali porti del Sud. A partire da quello di Gioia Tauro. Il Cipe, inoltre, mercoledì ha deliberato anche rispetto al capitolo strade, l'aggiornamento del contratto di programma Anas vede lo sblocco di oltre 12 miliardi aggiuntivi: il 52% degli investimenti andrà al Sud e alle Isole. E questo grazie al grande lavoro del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli».

Ma rimarrà Toninelli al ministero delle Infrastrutture?
«Danilo per me è intoccabile. Dobbiamo andare avanti, più compatti che mai».

Sull'Autonomia sembra essere possibilista: il primo sì potrebbe arrivare entro l'estate?
«L'Autonomia è nel contratto di governo, ma va fatta bene, rispettando in tutto e per tutto la Costituzione».

Ma sulle risorse manca un'intesa, ancora.
«La Lega sembra aprire al fondo di perequazione per rispettare fabbisogni standard e i Lep. Se non tornerà indietro per l'ennesima volta non ci saranno problemi».

La mediazione del Tesoro, con l'extra gettito destinato allo Stato che poi lo ridistribuisce alle altre regioni, la convince?
«Per noi la cosa importante è che nessuno rimanga indietro e che tutti i livelli di assistenza siano uguali da Nord a Sud».

I governatori della Lega spingono affinché l'extra gettito rimanga nei loro territori.
«Guardi, da quanto mi risulta adesso il partito di Salvini apre al fondo di perequazione. Evidentemente avranno discusso al loro interno e avranno cambiato di nuovo idea. Il fondo non ha un intento punitivo, ma serve a portare tutto il Paese allo stesso livello come chiede la Costituzione. Altrimenti».

Altrimenti?
«Non ci saranno decisioni che non poggino su criteri sensati».

Sempre convinta che il governo duri?
«Se noi lavoriamo e seguiamo il contratto di governo, senza derogare e andare su altri temi possiamo andare avanti senza problemi».

Quest'anno il M5S compie 10 anni: vi state modificando geneticamente.
«Ci stiamo evolvendo. Il Movimento ha i suoi principi che continua a portare avanti».

Siete ormai un partito come gli altri, non trova?
«No, ci stiamo organizzando: dopo il risultato delle Europee serve una maggiore organizzazione e una vicinanza con territori, portavoce e attivisti».

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