Nel frattempo il governo si appresta a chiedere al Parlamento un altro scostamento di bilancio. Dagli otto ai dieci miliardi di debito in più per affrontare nuove spese non previste nel decreto Rilancio. Si sfiorano quindi i cento miliardi di euro spesi, o impegnati, nel giro di tre mesi. Il tutto mentre ancora non si comprende da che parte l’esecutivo intenda orientare il Paese per intercettare la crescita che ci sarà il prossimo anno.
Dagli Stati generali, che dovrebbero iniziare sabato a Villa Pamphilj, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si attende idee e proposte, ma intanto è trascorsa un’altra settimana nella quale non si è mosso nulla e tutti i dossier continuano ad essere bloccati.
Si inizia sabato, dopo l’audizione di Conte con il pm di Bergamo che indaga sulle morti nelle Rsa e sulla mancata istituzione della zona rossa.
Nel frattempo il presidente del Consiglio continua i suoi incontri propedeutici agli Stati generali ricevendo a palazzo Chigi i capigruppo di maggioranza. Domani potrebbe essere la volta degli esponenti dell’opposizione che ieri hanno trovato una complicata intesa interna discettando sul luogo dell’incontro. Non sarà a Villa Pamphilj, ma a palazzo Chigi. Dopo l’incontro i tre partiti torneranno a dividersi sul rapporto da tenere con il governo.
Il commissario Ue Paolo Gentiloni dice che il denaro del Recovery Fund arriveranno a gennaio, ma che nel frattempo sarebbe bene sbrigarsi nel mettere a punto i progetti.
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