Quirinale, da Draghi a Sassoli e Cartabia: il toto-candidati per il dopo Mattarella, i nomi dei papabili

Quirinale, da Draghi a Sassoli e Cartabia: il toto-candidati per il dopo Mattarella, i nomi dei papabili
di Marco Conti
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 17:35 - Ultimo aggiornamento: 19:43

ROMA Mancano ancor tre mesi ma i candidati al succedere a Sergio Mattarella aumentano. Tra quelli sventolati come candidati-bandiera, gli auto-candidati e gli ‘sponsorizzati’, si viaggia già su un cospicuo numero.

Tra i primi a scendere in pista Silvio Berlusconi che ha ricompattato il centrodestra sul suo nome e soprattutto sull’esigenza di non interrompere comunque la legislatura dopo l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Tra i nomi che hanno composto il centrodestra c’è anche quello di Pierferdinando Casini. Il già presidente della Camera potrebbe raccogliere consensi anche oltre l’attuale centrodestra e magari uscire come soluzione da un possibile stallo. Sempre nell’area che si può definire centrista c’è il senatore a vita Mario Monti, figura super partes anche se da presidente del Consiglio qualche avversario se l’è fatto. 

Fitto il numero di donne che potrebbero salire sul Colle più alto e sancire una svolta rispetto a presidenti tutti maschi. In pole position c’è la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati che da tempo lavora all’ipotesi. A seguire Marta Cartabia, attuale ministro della Giustizia. Tirata in ballo dal M5S anche la senatrice a vita Liliana Segre che però si è già chiamata fuori. Emma Bonino, senatrice Radicale e ora esponente di +Europa, ha anch’essa, per molti, il profilo giusto. A seguire l’ex presidente della Rai Anna Maria Tarantola e l’ex ministro della Difesa Roberta Pinotti.

Numerose anche le ‘riserve’ della Repubblica. Un gruppo composto da alcuni politici in attività e altri meno, tutti o quasi graditi alla sinistra. Si va da Walter Veltroni a Giuliano Amato passando per Francesco Rutelli. Ma non sono fuori dalla competizione Dario Franceschini, attuale ministro della Cultura, il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e il commissario Ue Paolo Gentiloni. Discorso a parte per Romano Prodi che sette anni fa finì nelle maglie dei franchi tiratori. Qualche chance anche per i giuristi Sabino Cassese e Gustavo Zagrebelsky.

Ovviamente, il più gettonato resta Mario Draghi.

L’attuale presidente del Consiglio è da giorni strattonato e citato come il naturale successore di Mattarella sia da chi li vuole effettivamente al Quirinale, sia da chi cerca di bruciarlo. In mezzo coloro, soprattutto parlamentari, disposti a votarlo ma a patto che la legislatura non si interrompa.

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