Una golden share sui numeri della maggioranza al Senato che Iv intende far valere sui dossier aperti, come Autostrade di cui ieri ha parlato Renzi, e quelli da aprire come la riforma fiscale. Dice Luigi Marattin: «Non ci accontenteremo di riforme marginali dell'Irpef. Non si risolve cambiando qualcosa, cambiando solo due scaglioni. Non possiamo più andare avanti con le clausole di salvaguardia dell'Iva», aggiunge, serve infatti «una riforma dell'Iva, ma non da fare tutta in una notte, iniziamo a ragionarci subito. Questo è il modo con cui ci presenteremo al tavolo al Mef giovedì». Ma non c'è solo il governo. C'è una nuova campagna elettorale alle porte: 6 regioni e tantissimi comuni al voto in primavera. Una tornata in cui ci sarà il battesimo di Italia Viva alle urne. Per la prima volta sarà presentata la lista, a partire dalla Toscana culla del renzismo. Lì l'accordo di coalizione è fatto sulla candidatura del dem Eugenio Giani. Altrove la sintesi è tutta da costruire e non è detto che riesca. Caso più clamoroso è quello della Puglia con Michele Emiliano. IV insieme a Carlo Calenda è pronta a mettere in campo una candidatura alternativa. A meno di non convincere il Pd a cambiare cavallo. Dice Ettore Rosato: «Vogliamo far cambiare idea agli altri. Servono candidati vincenti. In Puglia, Emiliano è perdente. Mi vengono in mente anche le Marche: nulla contro Ceriscioli ma, se si sa che perde, perché insistere? Ci sono tante altre soluzioni». Su Emiliano, durissima la conterranea Bellanova: «Al Sud non serve il reddito di cittadinanza, serve un progetto. Al Sud serve una nuova classe dirigente e quando diciamo no a Emiliano, non diciamo no a una persona ma diciamo no al peggiore notabilato meridionale».
Messo in chiaro il ruolo di Iv nella maggioranza di governo e nelle alleanze sulle regionali, la chiusura di Renzi della prima assemblea nazionale viene -insolitamente per lo stile dell'ex-premier- dedicata al partito. Tappe, organizzazione, struttura. Con una sottolineatura che ritorna spesso nell'intervento di Renzi: «questo non è il mio partito, ma è la vostra casa». A smentire il partito di plastica, il partito personale, il leader e attorno il vuoto. «Qui c'è qualcosa di vero, questa non l'ambizione di Renzi, questo non è un partito di plastica e questo è un popolo che sarà la grande sorpresa dei prossimi mesi. Più ci denigrano, più ci tengono ai margini e più detteremo l'agenda», dice il leader Iv. E quindi proprio perché Italia Viva vuole essere un partito, Renzi elenca una lunga serie di appuntamenti organizzativi. A partire da domani: il primo camper per le regionali. «Domani parte il primo camper di Italia Viva. Il primo perché ne vorrei 6, uno per ogni regione dove si vota, per tornare in mezzo alla gente e in Puglia sarò nel camper con Bellanova…», spiega Renzi. Il 14 febbraio Italia viva presenterà ufficialmente a Conte e al governo le proposte per il rilancio dell'economia, il piano Shock. Il 22 febbraio si svolgerà l'Assemblea statutaria su regole e raccolta fondi; il 2 marzo gli Stati generali dell'Economia in una fabbrica del Nord «per fare un selfie all'economia italiana». L'8 marzo si pianteranno 10mila alberi; il 21 marzo il Forum degli amministratori locali in Campania per arrivare al 31 marzo, dead line per la nascita di 100 sedi di Italia Viva in tutta Italia e 500mila registrazioni sulla piattaforma di Iv. In estate poi a Castrocaro si terrà la Scuola di formazione. «Chiedo uno sforzo a tutti, rimbocchiamoci le maniche. Io per primo», dice Renziannunciando un tour in 100 tappe per il suo nuovo libro, 'La mossa del cavallò.
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