Spese militari, gli acquisti dei governi Conte: missili, elicotteri e carri armati

I bilanci della Difesa quando l'avvocato era premier: spesa record per i jet F-35

Missili, elicotteri e carri armati: gli acquisti dei governi Conte
di Nicola Pinna
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Giovedì 31 Marzo 2022, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 09:29

Se un risparmio c'è stato è quello che risale all'ormai lontano 2015. E gli istogrammi che corredano i bilanci lo mostrano con precisione: quell'anno sì le spese per la Difesa hanno registrato un continuo e consistente segno meno, raggiungendo i 19,3 miliardi di euro, che di fatto rappresentano la soglia più bassa del grafico dell'ultimo decennio. Da quel momento in poi il trend è stato più o meno costante e sempre tendente al rialzo. E quando a Palazzo Chigi è arrivato Giuseppe Conte, con Elisabetta Trenta incaricata di guidare il Ministero della Difesa, i conti delle spese delle forze armate sono cresciute: del 2,8% nella categoria personale, dell'11,6 alla voce esercizio e del 7,7 sugli investimenti. Dal 2018 in poi, i due governi guidati dall'ex avvocato del popolo, hanno pianificato di mettere a disposizione dei militari una cifra sempre più alta. I conti su carri armati, sistemi di difesa tradizionali e tecnologi, su munizioni e attività cyber non sono semplici da sintetizzare. E neppure da decifrare. Anche perché all'attività delle quattro forze armate concorrono tre ministeri: quello della Difesa, ma anche quello dell'Economia e pure quello dello Sviluppo economico. Le tabelle si accavallano e i capitoli dei bilanci si dividono su progetti a lunga scadenza e spese imminenti. La cifra più alta è quella per l'acquisto degli F-35, i jet di ultima generazione sui quali il Movimento 5 Stelle aveva fatto una lunga battaglia. E la curiosità è che durante il governo Conte la Difesa ne ha acquistati 28: 690 milioni spesi nel 2019 per arrivare ai 747 del 2021.

INVESTIMENTI INIZIALI
Nel primo anno del governo giallo-verde, nel periodo in cui i grillini andavano a braccetto con i leghisti salviniani, la Difesa ha fatto alcune scelte strategiche.

E ha investito 766 milioni di euro per l'acquisto di droni, 900 per un certo numero di elicotteri multiruolo e 605 per l'entrata in servizio di nuovissime e iper-tecnologiche cacciamine. Altri 386 milioni, si legge tra le tabelle economiche del Ministero della Difesa, sono stati utilizzati per l'ammodernamento dei carri armati Ariete, i blindati non proprio di ultima generazione che l'Italia possiede oramai da troppi anni e per di più in numero sempre più esiguo. Con altri 87 milioni l'ex ministra nominata dai 5 Stelle aveva potenziato il sistema missilistico antinave Marte sperimentato dalla Marina per quasi tre anni.

AEREI E NAVI
Tra le 267 pagine che riassumono acquisti, strategie e investimenti pluriennali si nota facilmente il trend. A iniziare dalle premesse firmate dall'ex ministra Elisabetta Trenta e per finire con i resoconti di fine anno. I capitoli di spesa sono quasi tutti in crescita. Anche a cavallo della crisi di governo che ha consentito a Giuseppe Conte di restare a Palazzo Chigi con una nuova maggioranza. La curva che sale in picchiata è quella che mostra l'investimento per la creazione di una flotta di aerei Piaggio a disposizione delle Forze armate: 5 milioni il primo anno, 121 il secondo e oltre 133 nel terzo. Cifra consistente anche quella destinata alla fornitura di nuovi Tornado per l'Aeronautica militare: 131 milioni nel 2019, 111 nel 2020 e 101 nel 2021. Per completare il programma franco-italiano sulle fregate Fremm, alla Marina militare sono andati prima 389 milioni di euro nel 2019 e il calo della spesa (233 milioni nel 2021) è legato semplicemente al fatto che gli acquisti più consistenti sono già stati fatti.

BLINDATI E CARRI ARMATI
Uno dei pochi tagli che restano lì, nero su bianco tra le pagine dei bilanci, è quello che riguarda l'acquisto di nuovi mezzi di soccorso per le pubbliche calamità come terremoti, alluvioni e disastri vari. Certo scenari non di guerra, ma situazioni nelle quali i militari hanno dato puntualmente un grandissimo contributo. Contestualmente il governo ha programmato il potenziamento dei garage dei blindati Vtlm2, quelli più conosciuti come Lince: per l'acquisto di nuovi mezzi la Difesa ha stanziato 13 milioni nel 2021, passando dall'unico milione del 2109 e i sei del 2020. Per i mezzi da combattimento, cioè i carri armati Vbm Freccia, di cui l'Esercito italiano è praticamente sguarnito, si è previsto di destinare qualcosa come 202 milioni di euro nell'ultimo triennio, passando da 15 a 77 nel giro di 36 mesi. E visto che i mezzi schierati nelle caserme non sono sempre in ottime condizioni, è stato necessario aumentare gli investimenti per l'aggiornamento tecnologico da 4 a 15 milioni. Per il supporto aereo dei combattimenti lo Stato maggiore ha ottenuto un potenziamento degli elicotteri da schierare in caso di emergenza e il governo ha pianificato investimenti per 8,2 milioni per il 2019 per arrivare a 25 milioni nel 2021. Consistente l'aumento della spesa anche per i cosiddetti sistemi individuali di combattimento, per cui si è passati da 24,9 a 69 milioni all'anno.

SPAZIO E CYBER
Ma siccome la Difesa deve pensare anche al controllo dei cieli, dello spazio e della nuova terra di conquista, cioè quella in cui si combatte la cyber war, un capitolo delle spese riguarda anche l'ammodernamento dei radar, con circa 10 milioni all'anno, e i sistemi spaziali, con la speda di 70 milioni all'anno per il programma Cosmo SkyMed. Il secondo satellite è stato lanciato giusto a febbraio: le stellette italiane tra le costellazioni.

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