Draghi incontra Letta: asse su Europa e riforme. Imperativo: non scaricare sul governo le tensioni tra partiti (soprattutto con la Lega)

Draghi incontra Letta: asse su Europa e riforme
di Emilio Pucci
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Martedì 23 Marzo 2021, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 13:22

Un incontro sul merito, al centro i temi legati all'Europa, la necessità di accelerare sulla somministrazione dei vaccini, l'importanza di puntare sulle politiche di rilancio quando il virus verrà debellato. Ma una riunione anche sul metodo da adottare. Enrico Letta ieri ha varcato il portone di palazzo Chigi di primo mattino. L'appuntamento con Mario Draghi era fissato da tempo, da quando il successore di Conte lo aveva invitato ad accettare la proposta di farsi carico del Pd per coprire un vuoto di potere che, dopo le dimissioni di Zingaretti, rischiava di terremotare anche la maggioranza e il governo. Il colloquio, hanno fatto sapere fonti del Nazareno, è stato molto positivo e cordiale. E' durato un'ora. Ed è stato a tutto campo.

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Ma il premier in questa fase è interessato soprattutto a costruire un clima di collaborazione nazionale. Lo sta facendo con le Regioni e anche con i partiti. Il Consiglio dei ministri di venerdì scorso ha lasciato qualche strascico. Il segretario del Nazareno e il leader della Lega, Salvini, si sono scontrati sul tema delle cartelle esattoriali, si sono alzati i toni, ma entrambi non hanno alcuna intenzione di portare avanti una strategia bellicosa nei confronti dell'esecutivo.

Letta ieri ha ribadito che il Pd sosterrà totalmente l'agenda Draghi, che il governo presieduto dall'ex numero uno della Bce «è il nostro governo». Il partito del Nazareno si assumerà la responsabilità di appoggiare fino in fondo le misure che verranno adottate, sia quelle legate all'emergenza sanitaria che a quella economica. Ed è d'accordo sulla necessità di un maggior raccordo tra governo e maggioranza. Del resto Draghi nei giorni scorsi ha incontrato Salvini e Crimi che rappresentano, insieme al Pd, i principali azionisti dell'esecutivo.

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Nessun asse privilegiato ma è chiaro che il segretario del Nazareno, individuando nell'ex ministro dell'Interno il nemico che dovrà dimostrare di essere in sintonia anche nei confronti di Bruxelles, ha l'ambizione di essere l'interlocutore principale proprio per il suo credo fortemente europeista. Un europeismo solidale e sostenibile che deve mettere al centro la persona e i diritti. Un'Europa sociale, quindi. E le parole del presidente del Consiglio, quell'accenno in conferenza stampa alla necessità che in questo momento «i soldi si danno e non si chiedono» è stato gradito soprattutto al Nazareno. La convergenza sull'agenda economica c'è, lo stesso Draghi si sente rassicurato dal fatto che a guidare il Pd sia un segretario che porta avanti un programma riformista, anche per bilanciare le spinte che arrivano dal centrodestra. L'importante il refrain che sta ripetendo il premier nei suoi incontri è che non si scarichino tensioni sull'azione del governo.
Nell'incontro a palazzo Chigi Draghi e Letta hanno parlato anche di riforme. La priorità del premier è il piano dei vaccini e il Recovery plan, le Camere sono al lavoro sui pareri del provvedimento che dovrà poi essere inviato a Bruxelles. Non cambieranno i saldi ma potranno essere spostate le risorse e anche su questo punto il segretario del Pd ha ribadito l'appoggio del partito sulla navigazione del Recovery.


BANDIERE


Ma il Nazareno non abbandonerà i temi identitari rilanciati dal segretario in direzione. A partire dallo Ius soli e dal voto ai sedicenni. Il presidente del Consiglio rispetta il lavoro del Parlamento che anche sul tema della legge elettorale è libero di muoversi in autonomia. Ma è evidente e lo hanno sottolineato entrambi in più occasioni che sia il presidente del Consiglio che il successore di Zingaretti mettono in cima alla lista le iniziative per fronteggiare la pandemia e delineare il post-Coronavirus. Arriverà un nuovo scostamento di bilancio e questo il mantra dei vertici dem bisognerà spingere sugli investimenti pubblici e sui temi sul lavoro e contro la povertà.

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