Gualtieri-Zingaretti, patto per Roma: a novembre via al piano di pulizia straordinaria della Capitale

Dopo l'insediamento in Campidoglio il nuovo sindaco di Roma al lavoro sui primi dossier. E l'ex segretario del Pd gli fa visita: «Lavoreremo gomito a gomito»

Gualtieri-Zingaretti, patto per Roma: a novembre via al piano di pulizia straordinaria della Capitale
4 Minuti di Lettura
Venerdì 22 Ottobre 2021, 18:54

Prenderà il via a inizi novembre il piano di pulizia straordinaria di Roma voluto da Roberto Gualtieri. All'indomani dell'insediamento, il neosindaco già mette mano ai principali dossier e incontra il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. In Campidoglio i due si accordano per dar vita ad un patto tra le istituzioni per la «rinascita» della Capitale. «Lavoreremo gomito a gomito», promette il governatore dem. E la collaborazione sarà trasversale: dalla «gestione comune del Tevere», alla mobilità«, dal »sostegno alle imprese« agli» investimenti del Pnrr«, fino allo »spostamento di alcune funzioni amministrative a Roma. Stando agli annunci, insomma, la stagione dei conflitti tra Campidoglio e Regione è già finita.

Il piano di pulizia straordonaria di Roma

Intanto, il programma inter-forze di pulizia della città, che dovrebbe essere coordinato da Maurizio Pucci (dirigente della municipalizzata Ama, già responsabile dei cantieri dell'Anno Santo del 2000 con Francesco Rutelli e assessore con Ignazio Marino), comprenderà: sfalcio dell'erba, pulizia dei tombini e raccolta puntuale dei rifiuti con mezzi idonei ad eliminare i cumuli in città.

L'obiettivo è terminare il tutto entro il mese di dicembre, prima di Natale, ma il tempo stringe e tra i vari dossier aperti c'è il cambio al vertice dell'Ama. Stefano Zaghis, attuale amministratore unico della municipalizzata arrivato nell'era Cinque Stelle, ha già incontrato il nuovo sindaco ed è pronto a fare un passo indietro, convinto che si sia concluso un ciclo. Prima di avviare il piano choc per ripulire la Capitale, intanto, ci sono alcuni nodi da sciogliere, tra cui le 6 mila strade romane (su 16mila) che restano scoperte dallo sfalcio dell'erba in quanto fuori dal contratto di servizio.

 

Il primo giorno e il patto con Zingaretti

La giornata del sindaco trascorre in parte con il suo prossimo capo di gabinetto, Albino Ruberti, poi nel pomeriggio, con Zingaretti per fare il punto sui dossier comuni. Un grande rientro, quello del governatore dem in Campidoglio, dopo anni di muro contro muro con l'amministrazione Raggi. «Il 'patto per Roma' ha questo come anima: mettere in sinergia due squadre che nella reciproca autonomia dovranno garantire buona qualità di governo, ma sui punti di convergenza lavoreranno gomito a gomito per fare presto e fare bene», dice Zingaretti. In particolare, nei 45 minuti circa di faccia a faccia, i due non parlano di rifiuti, ma sarà in particolare su questo delicatissimo dossier (e sull'apertura di una discarica in città) che si misurerà la tenuta del patto. «C'è la comune volontà nostra di fare di tutto per aiutare Roma», assicura ancora il presidente della Regione. E il primo cittadino lo ringrazia: «Se riparte Roma, riparte l'Italia».

Video

Ama di municipio per la ripartenza

Nel medio periodo, il Campidoglio a trazione dem punterà sulle cosiddette Ama di muncipio, dando maggiore autonomia ai territori nella gestione dell'immondizia. Quindi, servirà - collaborando proprio con la Regione Lazio - dotarsi di un'impiantistica adeguata, il grande vulnus dalla chiusura della mega discarica di Malagrotta in poi. Parte della ricetta prevede il potenziamento del termovalorizzatore di San Vittore. Ma ci sarà molto da fare per risolvere quello che è avvertito da molti romani come il problema principale della città. Se l'annuncio della giunta è atteso per la prossima settimana, l'Aula potrebbe riunirsi per la prima volta agli inizi di novembre (forse il 4). Nella maggioranza sale il pressing sul sindaco per gli assessorati, ma anche all'opposizione si registrano i primi movimenti. Iv sembra orientata a fare da sponda a Gualtieri nel «buon governo», Carlo Calenda (nella cui lista sono stati eletti anche consiglieri renziani), invece, è deciso a restare all'opposizione. Domani il leader di Azione ha convocato gli eletti per fare il punto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA