Grillo e Conte: Colle e legge elettorale dietro lo scontro

Il Movimento diviso su diverse posizioni

Grillo e Conte: Colle e legge elettorale dietro lo scontro
di Diodato Pirone
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 08:56

Cosa c'è dietro la nuova punzecchiatura di Beppe Grillo a Giuseppe Conte («E' un gentleman e dunque uno specialista in penultimatum»)? I retroscena che si leggono sulla stampa risentono del diverso grado di vicinanza (o meno) al Movimento e dunque appaiono  scarsamente attendibili. In realtà a sentire le voci interne al M5S - con la garanzia dell'anonimato - l'episodio va preso per quello che è: non un atto ostilità da parte di Grillo, ma la volontà del fondatore di un Movimento oggi assai diverso da quello delle origini, di mantenere la distanza dalla gestione quotidiana delle cose e dall'ex premier che ha il difetto di non essere una sua creatura.

Grillo e Conte, tensione M5S

 

A scattare una foto di gruppo dei pentastellati emerge la seguente realtà. I contiani tendono a smorzare i toni perché nella loro visione il colpetto di gomito di Grillo nei confronti di Conte è qualcosa di fisiologico.

Chi invece (e non sono pochissimi) preferirebbe un'altra leadership fa notare che la sortita di Grillo dà un po' di ossigeno a quell'ampia area di dissenso interna ai 5Stelle verso la gestione di Conte.

Conte: «Stop Rai non è irreversibile». Grillo: «È un gentleman e lo specialista dei penultimatum»

Che il Movimento sia profondamente diviso fra una miriade di posizioni non è un segreto. Per cui paradossalmente l'azione di Conte è puntellata soprattutto dall'esterno. Anche ieri l'ex premier ha ottenuto l'autorevole sostegno di importanti esponenti del Pd e questo elemento gli garantisce uno spazio d'azione che potrà spendere domani per l'elezione del presidente della Repubblica e successivamente per la legge elettorale. 

Solo a quel punto è prevedibile un nuovo pit-stop. Se la futura legge elettorale sarà proporzionale il Movimento potrà riacquistare la sua totale autonomia, sul modello dei Verdi tedeschi. In questo scenario Grillo potrebbe tornare a spendersi. Se invece emergerà una legge più maggioritaria dell'attuale, il buon rapporto di Conte col Pd potrebbe rivelarsi decisivo per l'ottenimento di un congruo numero di collegi per una formazione che nei sondaggi nazionali mantiene il 15% dei consesi anche se concentrati soprattutto nel Sud.

 

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