Come forma di rispetto verso i colleghi, i ministri di un governo non dovrebbero manifestare contro il governo di cui fanno parete. Ma vabbè, è saltato tutto ormai da tempo. Basti pensare a quei ministri centristi che sfilavano nel Family Day, sempre durante il governo Prodi, contro i Dico che il Cdm guidato dal Prof aveva appena convintamente varato.
E forse ha ragione l’ex ministro di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, a dire in queste ore: “La manifestazione Di Maio e gl altri grillini dovrebbero farla contro se stessi dopo aver polverizzato il consenso avuto poco meno di due anni fa. Avevano intercettato domande di cambiamento che stavano a sinistra, domande che restano. Ma il disagio ora guarda alla Lega”. E ci sarà da divertirsi il 15 febbraio a piazza Sam Silvestro a vedere l’imbarazzo di Patuanelli o di D’Incà o di altri membri del governo grillo-dem che si sentono ma non lo dicono più nazarenici che pentastellati, più filo Zinga che pro Giggino ma non si possono sottrarre a un evento identitario a cui si sentono obbligati ma ne farebbero volentieri a meno.
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