Caso Gregoretti, la sorte di Salvini nelle mani di Italia Viva

Caso Gregoretti, la sorte di Salvini nelle mani di Italia Viva
di Mario Ajello
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Venerdì 3 Gennaio 2020, 12:00
Pronta la memoria difensiva di Matteo Salvini e oggi l’ex ministro l’ha depositata alla Giunta per le immunità del Senato che deve decidere l’autorizzazione a procedere. La vicenda è quella  della nave Gregoretti.
“HO AGITO NELL’INTERESSE DELL’ITALIA, TUTTO IL GOVERNO ERA COINVOLTO”.

Questa la tesi del documento. Salvini ha agito nell’interesse dell’Italia, col modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti. Una vicenda, quest’ultima, che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del titolare dell’Interno. Si tratta di circa 30 pagine tra memoria e allegati.

L’ex responsabile del Viminale ripercorre minuziosamente tutti gli avvenimenti che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati dalla Gregoretti, sottolineando il ruolo attivo della Presidenza del Consiglio dei Ministri anche per coinvolgere i Paesi europei nella redistribuzione.

In particolare, come documentato da una mail allegata alla memoria, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva investito della questione alcuni Stati membri: Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda.  Un accordo per l’accoglienza era stato raggiunto anche con la Cei. Il tutto dopo una riunione di coordinamento del 2 agosto 2019 convocata dalla Commissione Europea. Salvini spiega che c’è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri. È rilevante il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, il giorno prima dell’arrivo della Gregoretti nella rada del porto di Catania, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei.
“È dunque evidente come fosse il Governo, in modo collegiale, a gestire tale attività” evidenzia Salvini.

Nella documentazione depositata questa mattina, il leghista segnala altre dichiarazioni pubbliche e mail che dimostrano il pieno coinvolgimento dell’Esecutivo. Ora toccherà il 20 gennaio alla commissione presieduta da Gasparri votare l’autorizzazione a procedere o negarla. L’attenzione è rivolta soprattutto ai tre componenti renziani di Italia Viva. Salveranno Salvini oppure saranno allineati al resto della maggioranza contro il capo leghista?
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