Green Pass, Costa: «Uso modulabile in base a situazione Regioni. Stretta se contagi crescono. Carta verde solo dopo due dosi vaccino»

Green Pass, Costa: «Uso graduale in base a situazione Regioni. Stretta se contagi crescono»
5 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Luglio 2021, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Il Green Pass? Il suo uso potrebbe essere modulabile in base alla situazione dei contagi nelle diverse regioni. Inoltre sarà concesso non più dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino ma dopo entrambi le dosi.  E intanto il governo si appresta ad allungare lo stato di emergenza fino alla fine di ottobre. A sostenerlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Vacanze in Grecia, occhio al Passenger Locator Form: senza questo modulo non è possibile partire

Vaccini, in Italia uno su due ha ricevuto le due dosi: in totale oltre 27 milioni di cittadini

Green Pass, Costa: «Uso graduale in base a situazione Regioni»

«Rispetto all'estensione del green pass, l'idea è quella di pensare a una modulazione e gradualità a seconda del quadro della regione: si possono cioè prevedere intensificazioni dell'utilizzo del green pass a seconda della situazione -  dice il sottosegretario all'Ansa - Se c'è una situazione che peggiora, automaticamente ci può essere un'applicazione più ampia del green pass. È un ragionamento di buon senso: se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo di green pass, ma se una Regione ha criticità maggiori, piuttosto che chiudere si applica il green pass più restrittivo».

«Un'altra novità all'ordine del giorno è che si va verso la concessione del green pass non più dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino ma dopo il completamento del ciclo vaccinale con le due dosi. È probabile che si vada in questa direzione», sottolinea Costa.

Ciò, «sulla base delle sollecitazioni del Cts, perché siamo nell'ambito delle scelte che la politica fa sulla base delle indicazioni scientifiche».

Di fatto, ha rilevato Costa, «già tutti sono prenotati per la seconda dose e le Regioni sono tornate a fare i richiami dopo 21 giorni come era inizialmente». Prima, ha ricordato, «si era data la possibilità di allungare i tempi per la seconda dose per cercare di dare una spinta maggiore alle prime dosi». Oggi, «analizzando i dati, mediamente su 500mila dosi somministrate al giorno, circa 300-330mila sono seconde dosi e 150-170mila sono prime dosi». È «un'ipotesi sul tavolo - ha aggiunto - su cui si sta ragionando, e verrà deciso tutto questa settimana». Quanto alla possibilità di una terza dose vaccinale, «siamo in attesa delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico che sta valutando le evidenze scientifiche. Non appena avremo indicazioni da parte della scienza - conclude Costa - saremo pronti, perchè la struttura per somministrare la terza dose è già pronta nel nostro Paese».

 

LO STATO DI EMERGENZA - «Credo che l'intendimento sia di prolungare lo stato di emergenza fino a fine ottobre. C'è in campo anche l'ipotesi fino a gennaio ma credo che si possa ragionare su un primo step ad ottobre e poi, naturalmente, valuteremo», afferma ancora Costa. «Questa sarà la settimana decisiva in cui si prenderanno alcune decisioni. Per quanti riguarda il prolungamento dello stato di emergenza, considerando anche che siamo nel pieno della campagna vaccinale, credo - ha detto - che la struttura emergenziale del commissario Figliuolo sia ancora utile per proseguire e portare a termine questo percorso».

ZONE BIANCHE E GIALLE - Il governo modificherà i criteri per stabilire il passaggio delle regioni da un colore all'altro? «La modifica dei parametri verrà fatta entro questa settimana e prima di venerdì, in modo che venerdì, quando decideremo i colori per le regioni, lo faremo già con i nuovi parametri. La decisione sarà presa in Cdm, probabilmente mercoledì o giovedì», sottolinea il sottosegretario alla Salute. «Verranno finalmente modificati i parametri e si darà molto più peso - spiega - agli ospedalizzati e alle terapie intensive, perchè c'è la consapevolezza che di fronte ormai a oltre 27 milioni di cittadini vaccinati non ha più senso dare così tanto rilievo al numero de contagiati».

LA SITUAZIONE VACCINAZIONI - Il sottosegretario, ospite di "Dentro i fattì su TgCom24" , ha quindi parlato dei vaccini: «Non siamo di fronte a un rallentamento delle vaccinazioni» anti-Covid. «Abbiamo chiuso la scorsa settimana con 550mila dosi somministrate al giorno - dice - È chiaro che è un momento in cui sono prevalenti le seconde dosi, ma se l'obiettivo è immunizzare 43 milioni di nostri concittadini, e se consideriamo che 37 milioni hanno già ricevuto la prima dose, in realtà mancano solamente 6-7 milioni che devono ricevere la prima dose. Nel momento in cui siamo a 27 milioni di seconde dosi, per arrivare a 43 milioni tutto sommato è fisiologico che ci sia un incremento ora di richiami». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA