La Cei valuta l'operato del governo Meloni: bene sugli anziani, collaboriamo per i poveri ma ancora male per i migranti

La Cei valuta l'operato del governo Meloni: bene sugli anziani, collaboriamo per i poveri ma ancora male per i migranti
di Franca Giansoldati
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Lunedì 23 Gennaio 2023, 18:05

Città del Vaticano – Male sui migranti, bene invece sul fronte della tutela degli anziani con la legge delega per gli anziani non autosufficienti che, sottolineano i vescovi italiani, ammontano a 14 milioni. Quanto alla povertà che risulta in crescita la Cei chiede al governo Meloni di fare di più e costruire davvero una decisiva programmazione del PNRR per realizzare «un sistema e strutture capaci di dare sicurezza per il futuro, di vincere il precariato e offrire speranze e garanzie. Questo richiede una determinazione e una collaborazione unica, uno sguardo largo, verso il futuro, non ridotto al contingente e piegato a interessi di parte o speculativi». Il cardinale Matteo Zuppi apre la periodica riunione del parlamentino episcopale con un'analisi a tutto campo della situazione ecclesiale e sociale. All'interno di questa cornice ha voluto inserire una ampia parte relativa al cammino finora fatto dal nuovo governo al quale rinnova i migliori auguri e l'assicurazione che «la Chiesa, in spirito di cooperazione, continuerà il suo impegno per l’intera comunità italiana, per i più deboli, per la coesione della società, per l’educazione e il bene comune». Ecco alcuni punti della prolusione di Zuppi. 

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POVERTA'

«Guardando da vicino le persone che ci circondano, non possiamo non rilevare i morsi della crisi economica in atto.

La povertà nel nostro Paese è aumentata in modo considerevole a partire dalla crisi del 2008 e con essa la diseguaglianza dei redditi, della ricchezza e delle opportunità. Prezioso è il lavoro che Caritas Italiana, con altri uffici della Conferenza Episcopale, sta facendo: un monitoraggio della situazione, avanzando anche proposte nel merito. La pandemia, che ancora mostra temibili colpi di coda, è stata una calamità che ha provocato tante, troppe morti, e toccato con dolore tante famiglie e comunità. A motivo poi della crisi bellica il nostro Paese sta pagando gli aumenti dei costi dell’energia, che intaccano il potere d’acquisto di famiglie. Sentiamo decisiva la programmazione del PNRR e la preoccupazione che questo sia davvero la costruzione di un sistema e di strutture e infrastrutture capaci di dare sicurezza per il futuro, di vincere il precariato e offrire speranze e garanzie. Questo richiede una determinazione e una collaborazione unica, uno sguardo largo, verso il futuro, non ridotto al contingente e piegato a interessi di parte o speculativi». 

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LAVORATORI PRECARI 

«Di fronte alle povertà e alle fragilità diffuse nel nostro Paese, occorre poi una costante vicinanza delle nostre Chiese alle famiglie, alle imprese e al mondo del lavoro. Oggi un lavoratore su otto ha un ingaggio precario, mal pagato, che non consente un tenore di vita adeguato alla dignità della persona e alla costruzione di un progetto di vita personale e familiare. Le associazioni del mondo cattolico, del Terzo settore, e la stessa Conferenza Episcopale sono pronte a collaborare con le autorità competenti per valutare e proporre strumenti adeguati a disegnare un sistema di welfare che migliori le opportunità di inclusione sociale e lavorativa per ciascuno». 

NATALITA'

«La natalità è la proiezione di una società verso il futuro. Possiamo domandarci se sia un sintomo o una causa, ma in ogni caso la risposta che la comunità intera deve dare è invertire la rotta. Se vengono meno le risorse “nuove” di una società, sono a rischio la tenuta del welfare, la sostenibilità del sistema previdenziale, il sistema sanitario e il PIL non può che decrescere con conseguenze devastanti sotto il profilo dell’occupazione e dell’imprenditoria. Non c’è tempo per ulteriori ritardi nell’improntare una seria politica di rilancio della natalità a livello nazionale». 

ANZIANI

«Con grande soddisfazione accolgo la volontà del Governo di riprendere le fila della legge delega per le politiche in favore delle persone anziane, cioè 14 milioni di cittadini, tesa a un riequilibrio fra spesa ospedaliera e servizi sul territorio, in una efficace integrazione sociale, sanitaria e assistenziale, un “continuum assistenziale” che inizia da servizi di rete e inclusione sociale e digitale, da una “assistenza domiciliare continuativa e veramente integrata”, da cure palliative, da centri diurni e, infine, da una residenzialità capace di cure di transizione da ospedale verso casa e capace di una presenza nei piccoli Comuni, incluse ovviamente le importanti aree interne che non devono essere dimenticate. È un elemento importante anche l’approvazione del piano di potenziamento delle cure palliative al fine di raggiungere, entro il 2028, il 90% della relativa popolazione, così come l’innalzamento delle pensioni minime, la revisione dei limiti per l’accesso alla pensione di donne e uomini, il mantenimento di meccanismi di flessibilità che promuovono la libertà di scelta del lavoratore, migliorando la sostenibilità del sistema». 

GIOVANI

«Il Paese ha bisogno anche di rigenerare e mantenere nel tempo la propria vitalità sociale ed economica, favorendo con i mezzi più appropriati l’equilibrio demografico. La difficoltà, in particolare, nel raggiungere requisiti minimi rispetto al binomio lavoro e casa per diventare economicamente indipendenti e formare un nucleo familiare è tra le preoccupazioni maggiori che i giovani esprimono in tutte le indagini che sondano le loro condizioni, ad iniziare dal precariato del lavoro. Appare indispensabile un grande sforzo a riguardo per garantire sicurezza abitativa, capace di dare dignità alle persone e generare vita. Le nuove generazioni non devono essere vincolate ad adattarsi al mondo di oggi, a quello che il presente offre, ma incoraggiate a mantenere alta l’ambizione di cambiare la realtà per costruire un futuro più in sintonia con propri desideri e potenzialità». 


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SCUOLA

«Occhi puntati anche sulla scuola. "Il laboratorio del futuro di un Paese - secondo la definizione del porporato -, in cui si prepara il domani e dove vanno investite le energie migliori e le risorse necessarie. In essi si rivela il desiderio di futuro e maggiore pressione sugli adulti perché prendano subito decisioni lungimiranti". Da questo punto di vista, "l’ampia rete delle scuole cattoliche dovrebbe essere percepita come un’alleata e non come una avversaria della scuola statale, anche creando sinergie, collaborazioni e progettualità comuni per la crescita del sistema scolastico ed educativo. In questo contesto, è importante ricordare anche il ruolo degli Insegnanti di religione cattolica, che hanno l’occasione straordinaria di intercettare le domande di senso dei ragazzi in età scolare e offrire loro chiavi di lettura importanti per tutta la loro vita». 

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MIGRANTI

Sulla questione migranti «si tratta di comprendere con responsabilità e umanesimo un fenomeno che è una realtà del nostro mondo globale, da non gestire con paura e come un'emergenza, ma come un'opportunità. Tale problematica richiama la centralità della scuola, spazio decisivo d'integrazione nella cultura e nella lingua italiana, ma anche la necessità di maggiori flussi regolari di ingresso, di corridoi umanitari e ricongiungimenti familiari. Soprattutto è importante come accogliamo: non facciamo vivere umiliazione, tempi lunghi di attesa, viaggi infiniti, anticamere senza senso, marginalizzazione».

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