Governo, Beppe Grillo: «C'è poltronofilia. Ministri competenti fuori dalla politica». E telefona a Di Maio

Governo, Beppe Grillo: «C'è poltronofilia. Ministri competenti fuori dalla politica». E telefona a Di Maio
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Mercoledì 28 Agosto 2019, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:00

Governo, nel nuovo che sarà targato M5S-Pd serviranno ministri al di fuori della politica e sottosegretari con ruolo politico. Lo chiede Beppe Grillo con un nuovo post sul sul blog dopo la fine dell'ultima giornata di consultazioni. «Oggi è l'occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c'entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica. Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari», aggiunge. 

A quanto si apprende da fonti vicine a Di Maio e al Garante del M5S, Grillo ha parlato al telefono con Di Maio ha chiarito che il suo riferimento, nel post, «è ai ministeri più tecnici» e «sfido i partiti a trovare persone migliori». Nel corso di una telefonata di questa sera Beppe Grillo, secondo fonti vicine all'ex comico e al capo politico, ha sottolineato a Luigi Di Maio che è lui ad avere titolo per decidere la squadra. «Sei tu il capo politico, e decidi tu per il Movimento, il mio è stato un paradosso», ha detto Grillo, secondo le stesse fonti.

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«È assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perché un pò di poltronofilia c'è - aggiunge - ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare».

«Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell'ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo - continua - Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo - aggiunge Grillo - perché un pò di poltronofilia c'è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare».

 

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