Crisi di governo, quanto costano all'Italia le dimissioni di Draghi: i soldi in più in busta paga, il PNRR e il decreto di luglio

Misure su bollette e accise, la proroga del bonus, l'azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità e i fondi del PNRR

Crisi di governo, quanto costano all'Italia le dimissioni di Draghi: i soldi in più in busta paga, il PNRR e il decreto di luglio
di Stefania Piras
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Sabato 16 Luglio 2022, 14:31 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 11:41

La crisi di governo ci sta facendo ballare su una quarantina di miliardi di euro. C'è il decreto promesso a fine luglio che ne impegna almeno 10. Se vi sembrano pochi provate invece a pensare a tutti i fondi previsti per il PNRR. Le risorse immediate, con un calcolo rapido, sono circa 37 miliardi di euro. Comprendono il decreto di fine luglio, la riduzione del cuneo fiscale e la rata semestrale del PNRR. 

Fondi del Pnrr

L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del Next Generation EU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il solo RRF garantisce risorse per 191,5 miliardi di euro, da impiegare nel periodo 2021- 2026, delle quali 68,9 miliardi sono sovvenzioni a fondo perduto. La seconda rata semestrale del PNRR vale 21,8 miliardi. Verrà erogata dalla Commissione europea solo se si raggiungono 16 obiettivi precisi e 39 traguardi qualitativi. Un esempio? La legge sulla concorrenza oppure la delega fiscale che deve riformare il sistema tributarioApprovata dalla Camera e attualmente all’esame in Senato contribuisce ad aumentare, attraverso regole più semplici ed efficaci, la fedeltà fiscale dei contribuenti, come richiesto anche dal PNRR. Altre riforme importanti collegate al PNRR e di cui mancano i decreti attuativi sono: la riforma del codice degli appalti, quella del processo civile e del processo penale, la riforma dell’ordinamento giudiziario. Un governo che non può operare nel pieno delle sue funzioni non può portare a termine le riforme previste con il pilota automatico. 

Il decreto di fine luglio, i bonus e lo scudo anti inflazione

Draghi quando ha incontrato le organizzazioni sindacali ha parlato di un nuovo decreto per proteggere il potere d'acquisto eroso dall'impennata dell'inflazione. Si tratta di interventi contro il caro-energia (bollette) e il caro-vita che prende in considerazione provvedimenti come la riduzione dell'Iva sugli aumenti dei beni di consumo più necessari. Un altro esempio? La proroga del bonus 200 euro che nella sua versione una tantum è costato 6,5 miliardi di euro. Lo deve ricevere una platea di 31 milioni di italiani. Tra i temi più sentiti c'è sicuramente quello della riduzione del cuneo fiscale (la differenza tra il lordo e il netto in busta paga).  I sindacati e Confindustria chiedono almeno 16 miliardi per alzare i salari e abbassare il costo del lavoro per le imprese.

Il governo ne aveva trovati 5. Ma la crisi rischia persino di far saltare la legge di bilancio: andrebbe scritta entro il 15 ottobre: ecco perché in Italia non si sono mai celebrate elezioni politiche in autunno, perché si rischia di andare in esercizio provvisorio. Altro che cuneo fiscale. L'intervento sulle accise scade il 2 agosto ed era stato già prorogato. Poi il prezzo del carburante, in caso di mancata proroga, tornerà pieno. Sul fronte pensioni scadono Quota 102, Ape Sociale e Opzione Donna.

L'indipendenza energetica, la questione degli approvvigionamenti

Un governo dimissionario non può presenziare a incontri ufficiali e internazionali con lo stesso peso politico di un governo pienamente operativo che ha deciso, come era fino a poco fa, di diversificare le fonti energetiche e di condannare la guerra della Russia all'Ucraina. Lunedì Draghi sarà in Algeria con sei ministri per la questione del gas. Grazie a questo viaggio arriveranno 4 miliardi di metri cubi di gas in più dall’ Algeria. In tutto quasi il 30% in più rispetto al 2021 in un momento storico in cui la Russia ha dimezzato le forniture all’Eni. Il premier ha deciso di non trattenersi fino a martedì e di cambiare programma: tornerà a Roma. 

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