Il rischio del voto a settembre e lo spettro di un'estate di campagna elettorale

Il rischio del voto a settembre e lo spettro di un'estate di campagna elettorale
di Mario Ajello
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Martedì 4 Giugno 2019, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 13:11

Solo nel 1919 si è votato in estate. Poi mai più. Perché che fatica la campagna elettorale sotto l'ombrellone e in mezzo ai bagnanti che giocano a racchettoni. Ma stavolta il rischio del voto a settembre e dei comizi sugli alpeggi e sul bagnasciuga c'è.

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Salvini e Di Maio oltretutto si trovano davanti  a una drammatica scelta personale, prima ancora che politica. Meglio seppellire l’ascia di guerra (e tirare a campare) o sacrificare le proprie ferie (e rovinarle alle rispettive nuove fidanzate che già immaginavano viaggi esotici) per lanciarsi in una nuova campagna elettorale? «Mai fare incacchiare il partito delle mogli», ammoniva Bettino Craxi. Ma anche tutto il mondo dei media è terrorizzato dall'eventualità del voto estivo. E le mie ferie? E il viaggio all'estero che ho già pagato? Salta tutto? Questi, ieri, alla crepuscolare conferenza stampa di Conte, erano i discorsi circolanti in platea, tra i giornalisti.

«Agosto, moglie mia non ti conosco», è il titolo di un libro esilarante di Achille Campanile. Ma né i politici né tutto il mondo che ruota intorno  a loro verrebbe finire in questa condizione, causa urne bollenti.

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