Governo, agenda al rallentatore: dall'immigrazione agli investimenti Ue

Governo, agenda al rallentatore: dall'immigrazione agli investimenti Ue
di Andrea Bassi e Diodato Pirone
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Venerdì 30 Agosto 2019, 08:52

ROMA E' molto generico il Contributo alle linee di indirizzo per la formazione del nuovo governo che M5S e Pd hanno preparato per il premier incaricato Giuseppe Conte. Due pagine che delineano indicazioni di massima senza alcun cronoprogramma e senza dettagli. E' ragionevole pensare che nei prossimi giorni il documento sarà arricchito. Comunque nelle linee di indirizzo ci sono novità importanti rispetto all'esecutivo precedente e anche qualche correzione di tiro rispetto alle proposte più puntute dei 5Stelle .

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Si parla, ad esempio, di una nuova legge sull'immigrazione e si dà molto spazio alla tutela dell'Ambiente. Il tutto nel quadro di una inversione ad U verso l'Europa intesa ora «come strumento per ridurre le disuguaglianze» alla quale si chiede maggiore flessibilità sui conti pubblici e si offre un ruolo dell'Italia nella definizione di nuovi piani di investimenti.
Sul fronte della manovra - e forse è inevitabile - si parla solo del lato positivo della medaglia: stop all'aumento dell'Iva; aiuti alle famiglie, più risorse per scuola e welfare, più incentivi per gli investimenti privati e anche un piano per il Sud. Sparisce la flat tax ma si parla di riduzione del cuneo fiscale, ovvero delle tasse e dei contributi che gravano sul lavoro, e di salario minimo.
Ma per quest'ultimo provvedimento - che non viene quantificato neanche nella formulazione generica di nove euro l'ora finora usata dai grillini - si sottolinea che i contratti sindacali dovranno valere per tutti i lavoratori e che andrà trovata una «giusta retribuzione» anche per i lavoratori autonomi ed in particolare i giovani professionisti.
Sempre ai giovani vengono offerte «nuove politiche di welfare per quelli che vengono da famiglie a basso reddito».

MODIFICHE SIGNIFICATIVE
Sul fronte fiscale una piccola ma significativa novità è l'abbandono da parte dei 5Stelle della parola d'ordine della galera per i grandi evasori (formula che, com'è noto agli addetti ai lavori, non ha mai spaventato nessun evasore) sostituita da un più classico «inasprimento delle pene».
Anche sulle concessioni autostradali non c'è nessun riferimento al ritiro di quella di Autostrade ma si prevede una revisione delle condizioni dei contratti.
Sull'immigrazione, come detto, la novità è che si parla di una nuova legge complessiva nel quadro di un forte intervento europeo «riformando il Regolamento di Dublino e intervenendo sui flussi migratori». I due decreti sicurezza verrebbero cambiati seguendo le osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica.
Il progetto di autonomia regionale, peraltro mai decollato neanche col governo precedente, viene seppellito dentro una riforma che prevede fabbisogni standard e un fondo di perequazione per tutte le Regioni. Qualche riga è dedicata anche al taglio dei parlamentari che per una breve stagione è stato il perno di questa strana crisi agostana.
Il dossier sarà inserito «nel primo calendario utile della Camera e sarà avviato contemporaneamente un non meglio specificato «percorso per incrementare le garanzie costituzionali». Le parole legge elettorale proporzionale non sono scritte ma è come se lo fossero. Solo sfiorato infine il tema giustizia: due righe due per confermare il taglio dei tempi dei processi e la riforma del Csm.

 
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