Gentiloni: «Priorità è la crescita, piena flessibilità nel rispetto delle regole»

Gentiloni: «Priorità è la crescita, piena flessibilità nel rispetto delle regole»
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Venerdì 27 Settembre 2019, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 19:51

Un occhio alla sostenibilità delle finanze pubbliche e uno all'imperativo di riportare la crescita nei Paesi della zona euro, soprattutto quelli che stanno più indietro perché faticano a scrollarsi di dosso le pesanti eredità di una crisi economica che sembra riaffacciarsi. Senza rivoluzionare le regole europee, ma cercando di sfruttare al massimo la flessibilità che quelle attuali già prevedono. Il futuro commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, descrive per la prima volta la sua visione del mandato che gli ha assegnato la presidente Ursula von der Leyen, e che dovrà essere confermato dal Parlamento europeo nell'audizione del prossimo 3 ottobre. 

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E tra le priorità mette anche lotta all'evasione e lo schema anti-disoccupazione, ma con molti caveat per non agitare la Germania e i rigoristi. «Come membro del Parlamento durante gli anni della crisi ho capito l'importanza sia di salvaguardare la sostenibilità dei conti che la capacità di dare sostegno economico nei momenti di difficoltà», scrive Gentiloni rispondendo al questionario degli eurodeputati della commissione Econ che lo interrogheranno giovedì prossimo. 

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L'ex premier sottolinea la sua intenzione di «dare risultati su un'agenda che sostenga la crescita» e che trovi «il giusto equilibrio» tra la sostenibilità dei conti, «da ottenere nel tempo» e la necessità di «affrontare problemi nel breve termine, attraverso l'appropriata flessibilità nelle regole Ue». Gentiloni torna anche una seconda volta sul concetto di flessibilità, per spiegare che è parte integrante del Patto di stabilità e crescita, e può essere utile per consentire ai Paesi di mettere in campo manovre espansive per contrastare il rallentamento economico. «Cercherò di far applicare alla Commissione il Patto di stabilità e crescita facendo pieno uso della flessibilità consentita dalle regole» e assieme ai tassi bassi «ci aiuterà ad avere un orientamento di politica monetaria più amico della crescita, salvaguardando allo stesso tempo la responsabilità», sottolinea. 

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L'intenzione è quindi di restare all'interno delle regole attuali, per adesso. Ma l'ex premier indica anche già una finestra di opportunità per chi vorrebbe vedere un cambiamento: si aprirà a fine anno, quando la sua Direzione generale (Ecfin) pubblicherà una revisione delle regole del Patto, incluse le aggiunte più rigide degli anni della crisi, ovvero two e six pack. Sarà molto probabilmente quella l'occasione in cui, se si troverà un consenso nel collegio dei commissari, si potranno allargare le maglie della flessibilità e rivedere alcuni criteri di spesa che oggi limitano molto i Governi. Gentiloni ricorda che la priorità numero uno è «riportare in salute il pianeta», per questo servono investimenti che le regole Ue non possono ostacolare ma, anzi, devono incentivare.

Anche perché il circolo virtuoso è più ampio: «Visto che aumentano la crescita potenziale, gli investimenti e le riforme strutturali danno un contributo chiave alla sostenibilità del debito».
Oltre alla lotta all'evasione fiscale, che il commissario italiano vuole portare avanti anche pensando a sanzioni contro gli evasori, un altro dossier che lo impegnerà è lo schema Ue di assicurazione contro la disoccupazione. Ovvero una nuova forma di stabilizzazione a livello centrale, che dovrà per forza nascere dalla messa in comune di risorse. Perciò Gentiloni mette già dei paletti, per non spaventare i Paesi più restii sul tema: «Non deve avere trasferimenti permanenti di risorse tra Paesi, deve dare sostegno solo in caso di importanti shock esterni e non deve creare disincentivi a portare avanti solide politiche di bilancio e ad attuare le necessarie riforme strutturali».

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